Il Balletto della Scala affronta nuove sfide

Grande danza per il Balletto della Scala nel mese di marzo, con Mahler, Mozart e Ravel che si uniranno nel programma in debutto il 10 marzo e con repliche fino al 7 aprile: un trittico che celebra due pietre miliari della coreografia, Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Maurice Béjart ed ospita una nuovissima creazione, in prima assoluta, affidata a Aszure Barton: Mahler 10, sull’Adagio dalla Sinfonia n 10 di Mahler.
Dopo oltre dieci anni torna ad affascinare Petite Mort di Jiří Kylián, con il suo fluido inanellarsi di momenti di gruppo e splendidi passi a due dalle diverse tonalità, da quella lirica a quella appassionata e aggressiva, creato su commissione del Festival di Salisburgo nel secondo centenario della morte di Mozart (1991) e per il quale scelse le sezioni lente di due tra i concerti per pianoforte più belli e famosi. Un altro “cult”, Boléro, per un altro mostro sacro della coreografia del Novecento, Maurice Béjart. Non ha bisogno di presentazioni questa icona, che torna sul nostro palcoscenico dopo oltre quindici anni di assenza e accoglierà, per la prima volta sul mitico tavolo rotondo, Roberto Bolle nel ruolo della Melodia in cinque rappresentazioni; in altre recite si alterneranno gli artisti scaligeri e, per una recita ciascuno Elisabet Ros e Julien Favreau, ospiti dal Béjart Ballet Lausanne.
Dopo Mozart e Ravel, Mahler 10, una prima assoluta, affidata a Aszure Barton, coreografa acclamata a livello internazionale, indicata “tra i più innovativi coreografi di questa generazione” da Mikhail Baryshnikov, che l’ha invitata a creare per lui. Estro, creatività, virtuosismo, umanità, musicalità ed energia coreografica sono i termini più ricorrenti associati ai suoi lavori, che siano quelli creati per la sua Aszure Barton & Artists o per le più prestigiose compagnie classiche e moderne e le istituzioni più rinomate al mondo. Sull’Adagio dalla Sinfonia n.10 di Mahler, Aszure Barton firmerà il suo primo lavoro per la Compagnia scaligera, e coinvolgerà in maniera ampia gli artisti del Ballo. Attraverso la potente partitura di Mahler che si sviluppa con un arco incessante di emozione, parlerà alla bellezza e la fragilità dell’essere.
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