MilanoReporter

Top Menu

Main Menu

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
Sign in / Join

Login

Welcome! Login in to your account
Lost your password?

Lost Password

Back to login

logo

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
  • Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

  • Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

  • La SMAgliante Ada, presentata la terza edizione del fumetto

  • Segnali sulla pelle, sono due le tappe milanesi

  • Gorbaciov addio, nel 1989 Milano lo accolse trionfalmente

AppuntamentiLombardiaMusicaSpettacoliTeatro
Home›Spettacoli›Appuntamenti›Il Borgomastro di Saardam, uno zar a Bergamo

Il Borgomastro di Saardam, uno zar a Bergamo

By GianFranco Previtali Rosti
28 Novembre 2017
1654
0
Share:

Rossini si era appena trasferito a Parigi, nell’esilio dorato che si era scelto dopo la decisione di non comporre più. La grande popolarità e l’imperiosa predominanza delle sue opere continuavano però a marcare il panorama musicale italiano degli anni 1825-30. Dopo Semiramide, ogni opera italiana era inevitabilmente composta in quello stile, con pennellature di individualità. Diversi i compositori che ambivano a raccoglierne l’eredità musicale, e tra questi cominciava a farsi spazio Gaetano Donizetti. Tutti erano alla ricerca di uno stile personale, pena il rischio di scomparire e di essere dimenticati: ma non si poteva deviare troppo da quello rossininano (tema la caduta) e neppure imitarlo troppo da vicino, per non essere accusati di mancanza di originalità o, peggio, di plagio. Su questo orizzonte nasce Il Borgomastro di Saardam, scritto per il Teatro del Fondo Napoli, dove andò in scena 19 agosto 1827. Il cast di nomi prestigiosi (Ungher, Winter e Casaccia) gli valse 14 repliche e altre ne raccolse nel corso delle stagioni successive, fino al 1840, per un totale di 33 recite. Non così felice l’esito della prima milanese al Teatro alla Scala, nel gennaio del 1828 che fu un insuccesso, andando in scena per una sola replica. La partitura era stata rivista, sostituendo al dialetto napoletano la lingua italiana e riposizionando alcune arie, mettendo più in risalto il personaggio di Marietta. I cantanti ingaggiati non erano dello stesso valore di quelli napoletani (solo Carolina Ungher spiccava nel cast), e si pensa sia stata questa una causa dell’insuccesso.

Il Borgomastro di Saardam è un’opera buffa e benché sia molto debitrice agli schemi rossiniani, si inizia a intravedere quelle che saranno poi le cifre stilistiche del compositore bergamasco. I nuovi spunti (che ritroveremo compiutamente in Elisir d’amore) sono il pathos del duetto del II atto “Allor che tutto tace”, dalla tinta già squisitamente donizettiana, la baldanza dell’aria di ingresso del Borgomastro, la maestà dell’aria dello Zar del II atto, “Va e la nave in un baleno”. Una composizione piacevole, da prendere come iniziale lavoro di maturazione dell’opera italiana e progressione per un’entità più drammatica. Il Borgomastro era praticamente caduto in oblio e sparito dalla circolazione dei teatri dopo il 1840, per riapparire nel 1973 in Olanda, a Zaardam, a onore della antica Saardam.

A Bergamo il Festival Internazionale dedicato a Donizetti, nella sua II edizione, propone Il Borgomastro di Saardam in un nuovo allestimento che porta la firma del regista Davide Ferrario, scene di Francesca Bocca e costumi di Giada Masi. Uno spettacolo tutto sommato godibile, in cui il regista è morso dall’ansia di tutto raccontare e affastella riferimenti. Più riuscito nel primo che nel secondo atto, dove sovrabbonda l’utilizzo della “settima arte”: citazioni cinematografiche che spaziano dall’omaggio all’architetto Giacomo Quarenghi (sua la grande San Pietroburgo), alle strizzatine d’occhio a Città Alta e Bergamo, a spezzoni di film muti non sempre pertinenti. Soprattutto là dove la musica (il turbinoso finale atto I), non ha bisogno di essere esplicitata. Un horror vacui che finisce per penalizzare la leggerezza dell’azione.

Sul podio il Maestro Rizzi Brignoli dirige con freschezza e brio la partitura, resa viva da un cast professionale. La voce più completa è parsa quella di Giorgio Caoduro, uno Czar al tempo stesso umano e comprensivo quanto idealista e determinato. Bel timbro rotondo di baritono, fluido nelle vocalizzazioni, mostra solo qualche affaticamento nella grande e lunga aria del II atto. Pietro Flimann era Juan Francisco Gatell, voce di tenore leggero che tende alla sbiancatura, ottimo nel sillabato. Il regista ne fa un personaggio un po’ tonto e un innamorato flebile e remissivo, accostato all’imperiosa sicurezza dell’innamorata Marietta. Irina Dubrovskaya, gioca ironicamente a far la primadonna (sua l’aria finale che chiude l’opera), usando una voce or piena or più leggera da soprano coloratura, per una parte che è un po’ soubrette. Andrea Concetti impersonava Wambett, Borgomastro vagamente caricaturale, dalla vis comica funzionale, ma tutta di superficie. Apprezzabile nell’aria di sortita del I atto, trova i momenti migliori nel veloce sillabato, per quanto la voce risulti sempre un po’ priva di corpo. Buono il Leforte di Pietro Di Bianco, dal bel personale (tanto da traviare la neo sposa figlia del Borgomastro, in una licenza registica), così come apprezzabile sono Pasquale Scircoli come Alì Mahmed e la Carlotta di Aya Wakizono. Successo festoso per tutti.

 

  • About
  • Latest Posts

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Latest posts by GianFranco Previtali Rosti (see all)

  • Romèo et Juliette, eterno è l’amore - 15 Febbraio 2020
  • Guglielmo Tell e Aida scaldano il Teatro Sociale - 27 Gennaio 2020
  • Brilla Sylvia, di Lèo Delibes - 16 Gennaio 2020

Condividi:

  • E-mail
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • Skype
  • LinkedIn
  • Stampa
  • Pinterest
TagsbergamoFestival Internazionale Donizetti OperaGaetano DonizettiIl Borgomastro di Saardam
0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Leave a reply Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

You may interested

  • Città MetropolitanaEXPOMilano

    Patto per Expo, garantire prezzi chiari e servizi di qualità

  • La nera

    Coppia uccisa a Pordenone: niente telecamere ai funerali della ragazza

  • MilanoSport

    Milano Marathon: una vetrina per la città

Vai alla pagina Facebook

Ultimi Commenti

  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020
    Complimenti a Irene Antonucci, davvero un bel sorriso luminoso in questi tempi bui...

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020
    […] su altri campi come Genova e Roma dove ho assistito a Lazio-Marsiglia. Al contrario del ...

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020
    […] Leggi l’articolo […]

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019
    Sono perfettamente d'accordo con questo articolo. Spesso si pensa che il cambiamento sia tale quando si ...

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

  • Paolo Rizzardini
    on
    23 Luglio 2019
    Una curiosità: l'edificio che viene presentato come "Banco de España", oggetto della nuova rapina, in realtà ...

    La Casa di Carta, ecco l’attesissima terza stagione

Timeline

  • 8 Dicembre 2022

    Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

  • 8 Dicembre 2022

    Milano Olimpica, se questa per voi è una città a Cinque Cerchi

  • 28 Novembre 2022

    San Colombano al Lambro, ecco servito il vino di Milano

  • 14 Novembre 2022

    Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

  • 21 Ottobre 2022

    Gli Afghan Whigs in tour in Italia

  • Recent

  • Popular

  • Comments

  • Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

    By Massimiliano Bordignon
    8 Dicembre 2022
  • Milano Olimpica, se questa per voi è una città a Cinque Cerchi

    By Massimiliano Bordignon
    8 Dicembre 2022
  • San Colombano al Lambro, ecco servito il vino di Milano

    By Massimiliano Bordignon
    28 Novembre 2022
  • Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

    By Massimiliano Bordignon
    14 Novembre 2022
  • Rita Pavone compie 70 anni

    By Redazione
    23 Agosto 2015
  • Dario Gay fa uscire il suo nuovo CD singolo oggi, giorno del suo compleanno

    By Redazione
    6 Ottobre 2015
  • “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    10 Settembre 2015
  • Rita Pavone con Emilio Targia: “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    14 Settembre 2015
  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

    Complimenti a Irene Antonucci, ...
  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

    […] su altri campi ...
  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

    […] Leggi l’articolo […]
  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

    Sono perfettamente d'accordo con ...

Instagram

Seguici

  • Home
© Copyright MilanoReporter. All rights reserved.
MILANOREPORTER usa i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a visitare il sito ne accetti l'uso.OK
Informazioni
Necessario Sempre attivato

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.