Il Milan si ferisce, l’arbitro lo uccide

Il Milan butta alle ortiche la rincorsa all’Inter al termine di una partita scellerata, resa folle dall’incompetenza da quella che forse è stata la peggiore prestazione mai vista da parte di un arbitro su di un campo di calcio professionistico. L’arbitro Marco Serra, di Torino, è stato il protagonista volontario della sfida che i rossoneri hanno poi perso con lo Spezia per 2-1.
Troppe occasioni sprecate dai rossoneri
E’ stata comunque una partita brutta, mal giocata dai rossoneri, la cui mancanza di profondità comincia a evidenziare le prime crepe di una rosa inadeguata. La partita è comunque folle: troppe le occasioni sprecate dal Milan, specie nel primo tempo, con attaccanti e centrocampisti a fare a gare a chi la tira più in alto complice, va anche detto, la bravura del portiere spezzino Provedel.
La direzione dell’arbitro Serra si rivela già zoppicante fin dall’inizio, con alcuni falli, anche duri, non rilevati e una tendenza curiosa a fare proseguire il gioco.
Clamoroso l’errore in occasione del rigore assegnato al Milan, quando l’arbitro inizialmente fischia fallo contro i rossoneri, rilevando una inesistente gamba tesa di Leao, per sua fortuna corretta dal VAR. Hernandez spreca però malamente, confermando la poca concentrazione della squadra (già vista in Coppa Italia con il Genoa). Nell’azione successiva arriva geniale il tocco felpato di Leao, che inventa il pallonetto vincente che porta avanti il Diavolo, corollario di una prima frazione di gioco del portoghese semplicemente spettacolare, rovinata solo da un paio di decisioni dell’arbitro, che preferisce sorvolare su un paio di evidenti falli da lui subiti.
Decisivi gli errori dell’arbitro Serra
Nella ripresa il Milan abbassa il baricentro, come spesso gli capita, cede campo agli avversari e comincia a mostrare i primi affanni in difesa. Lo Spezia si fa spavaldo, le posizioni dei rossoneri in campo sono confuse, Ibrahimovic lo si ritrova sulla tre quarti, Diaz a centrocampo, Leao svaria a tutto campo senza più una meta precisa. I cambi di Pioli non aiutano, anzi. Esce Saelaemerkers, confusionario, ma veloce e pericoloso, per un Messias che conferma di essere in un pessimo periodo di forma, incapace di tenere pallone e in avanti la squadra. Dall’altra parte entra Agudelo, piccolo e guizzante: su un’azione di contropiede dei liguri difacile lettura la difesa milanista sbanda e lo lascia libero in solitaria di battere a rete, regalando così il pari. Nel frattempo l’arbitro continua la sagra dei ‘sorvoli’ su falli evidenti, come quello di Gyasi, già ammonito, su Hernandez. Sarebbe il secondo giallo che lo manderebbe negli spogliatoi, ma niente. Il Milan fatica maledettamente a trovare gli spazi, ma a tempo scaduto un pallone schizza da Rebic, atterrato da un difensore spezzino, a Messias che insacca. Un attimo prima, però, si sente chiaramente il fischio dell’arbitro Serra che, ignorando clamorosamente il vantaggio (prima volta in una gara in cui si era sorvolato su tutto) assegna la punizione al Milan. Gol pertanto non valido, con tanto di scuse dell’arbitro. Ma non basta: per costruire la beffa perfetta manca la conclusione di Ibrahimovic deviata alla meno peggio da Provedel, la successiva deviazione sopra la traversa e il rinvio che, nel contropiede finale e decisivo, trova in un cambio di campo, marcatissimo, quello stesso Gyasi che, invece del precedente cartellino rosso, trova la palla che affossa il Milan e le sue speranze di sorpasso all’Inter.
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