Il Prezzo di Arthur Miller al Piccolo Teatro Strehler

Dal 2 al 14 febbraio al Piccolo Teatro Strehler “Il Prezzo” di Arthur Miller, con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton, diretti dallo stesso Popolizio. Il testo fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29.
Due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla morte del padre per sgomberare l’appartamento situato in un palazzo in demolizione. Si tratta di vendere i mobili di famiglia e gli oggetti lì accumulati; per questo viene chiamato il broker Solomon, che deve stabilirne il prezzo. Ma l’incontro si trasforma in un confronto durissimo che fa riemergere i rancori e le incomprensioni nate anni prima. A causa della crisi del 1929, il padre aveva perso tutti i propri averi e i figli avevano deciso di affrontare la nuova situazione economica in modo diametralmente opposto: Victor, brillante studente, aveva abbandonato la scuola per arruolarsi in polizia così da mantenere se stesso e il padre; Walter, sottraendosi ad ogni responsabilità, li aveva lasciati per proseguire gli studi e diventare un chirurgo in realtà più attento ai guadagni che al benessere dei pazienti. Due vite contrapposte a confronto: la famiglia, la carriera, la cura del padre, ma anche la paura di chi deve fare i conti con la perdita di certezze economiche.
«È questo il “prezzo” – afferma Massimo Popolizio – quello delle rinunce, delle sconfitte, delle frustrazioni». Durante l’incontro le più radicate convinzioni su come siano andate le cose si sgretolano a poco a poco e il confronto con la figura di Solomon, novantenne misterioso e ambiguo, ma carico di istinto vitale, fa apparire i più giovani vuoti di speranze, sogni e desideri. «È il terzo Miller che porto in scena, dopo Morte di un commesso viaggiatore e Erano tutti miei figli – dice Umberto Orsini –. È un autore che amo, moderno, attuale. Questo testo mi capitò sotto gli occhi a Londra sei anni fa. Non era stato ancora tradotto in italiano. Fui catturato dal dialogo e dall’attualità della vicenda. Il “prezzo” è quello della vita intera, pagato dalla famiglia in modo diverso. La nostra esistenza è legata alle scelte del passato, anche se ciò che era importante è diventato stupido, grottesco, ridicolo… e viceversa».
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