Insulti in Regione Lombardia, bilancio approvato

Giornata (ma anche serata) di tensione in Regione Lombardia, culminata in una autentica bagarre in Aula, nella quale sono volati insulti e si è rischiato perfino lo scontro fisico. Il tutto durante la riunione del Consiglio Regionale della Lombardia, dove si stava concludendo la discussione della sessione di bilancio. Da una parte i consiglieri del Movimento 5 Stelle, dalla’altra quelli della maggioranza, pomo della discordia la decisione del presidente Raffaele Cattaneo di proseguire la seduta oltre le ore 20. In particolare, fra Stefano Buffagni (M5S) e Cattaneo una lite pesante è scoppiata durante una pausa dei lavori, con un acceso scambio sulla correttezza della situazione. Cattaneo ha sostenuto che i 5 Stelle sono “falsi e scorretti”, facendo per allontanarsi dall”avversario’, per poi tornare verso di lui e venendone diviso solo all’ultimo da altri consiglieri. A quanto riferito dal suo staff, Cattaneo sarebbe stato apostrofato come un “coglione”, da qui la sua reazione. La seduta, presente anche il governatore Roberto Maroni, è successivamente, con Cattaneo che ha poi affermato di essere rimasto vittima di “qualche momento un po’ alterato di cui mi scuso davanti a tutti”.
A sera inoltrata il Consiglio ha approvato il bilancio 2017 a maggioranza: 46 i favorevoli, 26 i contrari. La manovra, composta da Legge di stabilità e legge di bilancio previsionale 2017 e pluriennale 2017-2019, il tutto comunque entro la mezzonotte, come imposto dal regolamento. Altrimenti la Regione sarebbe rimasta senza la necessaria programmazione finanziaria per l’anno prossimo. Momento saliente della seduta quello in cui è stato ritirato un emendamento della giunta che avrebbe voluto garantire – attraverso l’approvazione di una legge regionale apposita – ad Antonio Di Pietro, presidente della società Pedemontana, uno stipendio per il suo ruolo nonostante percepisca già una pensione e un vitalizio. Il ritiro è stato salutato come una vittoria da parte di tutte le opposizioni. Questi nel dettaglio i numeri della manovra: per il 2017 il Bilancio di Previsione di Regione Lombardia è stato fissato in 26 miliardi di euro, di cui una grossa fetta, 18 miliardi e 309,9 milioni, va a coprire il servizio sanitario regionale.
Sono però le norme sul welfare a far discutere l’aula: un miliardo e 713 milioni per ciascun anno del triennio sono stati destinati a provvedimenti a sostegno della famiglia, della non autosufficienza e per le aree materno-infantili. La parte in questione risente di tagli decisi dallo Stato centrale, che impattano sulle finanze regionali del 2017 per 423 milioni in meno. “Si sono dovute effettuare scelte gravose – ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio, Alessandro Colucci (Lombardia Popolare), relatore del testo – alla luce della ferma volontà di non agire sulla politica fiscale, quindi aumentando le tasse, ma nell’ottica di sostenere i consumi”.
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