IoApro, la sfida di Mary la ‘pasionaria’

La serata milanese di IoApro non è stata contrassegnata da grandi numeri relativamente alle adesioni previste, ma quei pochi che hanno deciso di sfidare le regole imposte dai Dpcm del Governo Conte lo hanno fatto in maniera convinta, ottenendo una grande risposta da parte della clientela.
Sparute le proteste, ma tanta clientela
Cifre ufficiali in serata non ce ne sono, ma giornalisti e fotografi presenti in gran numero davanti a La Parrilla, uno dei locali all’avanguardia nella protesta, hanno parlato di singoli locali aperti, sparute resistenze in alcune parti della città, come in zona Isola, mentre un’amica mi ha sussurrato di una cena in zona Porta Genova. Via Piero della Francesca, una delle aree storiche della ristorazione milanese, era in ogni caso deserta, se si eccettua per alcuni locali aperti per l’asporto, e anche in questo caso comunque semivuoti.
La sfida di Mary, la ‘pasionaria’
Uno dei ristoratori presenti all’interno del proprio locale, alla mia domanda su una sua eventuale adesione a IoApro, mi ha risposto allargando le braccia: “Ma vuole scherzare? Tenere aperto e rischiare una multa salata? E chi sono i clienti che se la sentono di rischiare, anche loro, oltre 200 euro di multa?”.
Come lui, hanno pensato la quasi totalità dei proprietari dei locali della zona. Tranne Mary, ‘pasionaria’ che ormai dal 2006 gestisce questo tex-mex (o semplicemente ‘mex’…) di assoluto successo, e che da tempo, ormai, costella i propri profili ‘social’ di post dal sapore inequivocabile, tipo “Andrà tutto… a p…ane”, ironizzando sulla frase classica ‘imposta’ in maniera taumaturgica alla liturgia quotidiana della chiusura obbligata dei cittadini italiani.
Di fronte alle telecamere Mary non si è scomposta, e anzi, ha ribadito la propria decisione di proseguire nella protesta: “Vengano pure ad arrestarmi”, ha sfidato la polizia che, intanto, era all’interno del locale per richiedere i documenti a tutti i presenti.
Arriva la Digos, ma la cena prosegue
Un avvocato presente in sala, a fianco di proprietaria e camerieri, ma anche di ballerine e ballerini, richiamati dalle luci delle telecamere a esibirsi in un ballo latino di coppia in un locale affollato come ai vecchi tempi, con tavolate da 15-20 persone e amiconi sbevazzanti birra (rigorosamente ‘latina’) con pacche sulle spalle: ecco il quadro de “La Parrilla” paratosi di fronte ai miei occhi. La presenza della polizia è discreta e non sembra portare alla chiusura del locale. I clienti, insomma, hanno poi potuto consumare nachos e quesadillas in tutta tranquillità, contorni compresi. E, semmai multa dovesse arrivare, vuoi mettere l’effetto televisivo? Mary ha comunque vinto: sia nell’incasso che, soprattutto, nella testimonianza di una serata, quella di IoApro, in cui alcuni ristoratori, alla fine, hanno rialzato la testa.
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