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Home›Sport›Basket›James dà la zampata del campione e Milano prevale sull’Efes all’ultimo respiro

James dà la zampata del campione e Milano prevale sull’Efes all’ultimo respiro

By Stefano Bartolotta
3 Novembre 2018
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Più che una partita, la sfida che si è tenuta al Forum per questa quinta giornata di EuroLega è stato un ottovolante di situazioni cestistiche e psicologiche. Milano è partita in modo scintillante e, dopo 12’, aveva già 15 punti di vantaggio con ben 36 segnati e la netta sensazione di essere padrona assoluta del campo. L’Efes, però, non ha mai mollato, ed è stata principalmente la difesa biancorossa a permettere alla squadra di casa di non passare in svantaggio. Un nuovo momento di onnipotenza offensiva a fine terzo quarto ha dato 14 punti ai milanesi con solo 10’ da giocare, ma qui gli ospiti hanno iniziato a segnare con una continuità che nei precedenti 30’ non si erano mai minimamente sognati.

Negli ultimi due minuti, l’Efes è stato sempre o in vantaggio o al massimo sul pari, e sarebbe bastato che Micic segnasse due liberi a 18” dalla fine per chiudere la contesa. Lo 0/2, però, ha tenuto in vita Milano, e, all’ultima palla, James, che si portava sul groppone un 1/9 da oltre l’arco, probabilmente avrebbe voluto avvicinarsi a canestro per il supplementare, ma ha cincischiato in palleggio ed è stato costretto a tirare la decima tripla della sua partita. Canestro e vittoria, con un batticuore incredibile da parte di tutti.

Difficile analizzare tecnicamente questa partita: le due squadre avevano un piano partita ben determinato, ma gli esiti sono stati diversi a seconda sia di come gli avversari difendevano che, soprattutto, del livello di fiducia degli attacchi stessi, che passavano dal segnare sempre allo sbagliare qualunque cosa in un battito di ciglia. Milano ha vinto e va bene così, sicuramente c’è molta più lucidità in questa squadra rispetto a quelle degli anni precedenti, e la buona sorte sta anche guardando con benevolenza i colori biancorossi, dopo diverse stagioni nelle quali qualsiasi cosa potesse andare male, lo faceva. La fortuna, però, aiuta gli audaci, e questo gruppo di giocatori ha una fiducia incrollabile nelle proprie capacità.

L’MVP è ovviamente James, ma il più produttivo nel corso della partita è stato di gran lunga Gudaitis. Per gli ospiti, si è distinto Moerman, con un secondo tempo da favola.

Quintetto Milano: James, Micov, Tarczewski, Cinciarini, Brooks
Quintetto Efes: Larkin, Moerman, Micic, Anderson, Dunston

Primo quarto

Kruno Simon riceve abbondanti applausi fin dall’ingresso per il riscaldamento, in un Forum che vede una buona affluenza nonostante il ponte. Nedovic è ancora fuori dal roster, evidentemente il problema muscolare non è ancor stato assorbito. Pianigiani sorprende con l’inserimento in quintetto di Cinciarini, che compone il trio degli esterni con James e Micov. James è subito il motore del gioco dell’Olimpia, visto che innesca lui i primi due tiri dei compagni, e Cinciarini piazza subito una tripla. Anche l’Efes gioca prevalentemente sugli esterni, e risponde colpo su colpo ai canestri milanesi. Milano, a un certo punto, inizia a sfruttare bene i ribaltamenti che permettono a chi li riceve di penetrare o tirare indisturbato da fuori, ma l’Efes è sul pezzo e non lascia scappare i padroni di casa. A metà quarto, lo scarto per Milano è di soli due punti (16-14), ed entrambe le squadre sono efficaci, concentrate e convinte di quello che stanno facendo. Nei minuti successivi, James ha uno di quei suoi momenti in cui forza l’impossibile, ma Milano lo assorbe con l’attenzione di Cinciarini e le grinta di Bertans, subentrato al capitano. L’Efes inizia a faticare nel seguire l’impressionante continuità dei padroni di casa, segna un solo punto in 3 minuti e si ritrova sotto 22-15. Quando, nell’ultimo minuto, gli ospiti sembrano difendere molto oltre ai limiti del regolamento, il pubblico di casa si scalda e James lo infiamma ulteriormente con un canestro entusiasmante in transizione. Il primo quarto si chiude sul 24-17, con i padroni di casa che hanno chiaramente l’inerzia dalla loro.

Foto a cura di Claudio Degaspari

Secondo quarto

Ataman inserisce Pleiss all’inizio del secondo quarto, ma non viene ripagato: il suo centro, infatti, tira goffamente alla prima azione e, in difesa, concede il 2+1 a Gudaitis. L’Efes sembra aver finito le idee: cerca sempre di avvicinarsi a canestro con penetrazioni o servizi per i lunghi, ma se la prima opzione non si concretizza, i giocatori vanno nel pallone. Milano, invece, gioca con una precisione e una fiducia invidiabili, e il vantaggio interno si dilata fino al 36-21. Sia a difesa schierata che in transizione, i biancorossi impressionano per intensità, letture ed efficacia. Un Pleiss finalmente reattivo e Larkin riducono le distanze, e quando Micic ruba palla e segna in contropiede per il parziale di 0-7, Pianigiani è costretto al time-out. Milano, in realtà, non attacca male, ma un paio di palloni escono in modo sfortunato dal canestro, e soprattutto l’Efes è più reattivo in difesa e segna per tre possessi di fila, cosa che non era mai successa in tutta la partita. Sfortuna o no, Milano smette di segnare, e gli ospiti si avvicinano inesorabilmente. Tarczewski cerca di prendere per mano i suoi, prima con una buona stoppata e poi interrompendo il blackout offensivo dei suoi con una schiacciata al volo su tiro sbagliato. Il pivot statunitense inizia a essere servito con continuità, e genera punti e falli subiti, tra cui un antisportivo di Motum. Anche quando non deve tirare, Tarczewski è presente a rimbalzo offensivo, e questo permette a Milano di mantenere non meno di due possessi di vantaggio. Una tripla di Jerrells allo scadere permette ai padroni di casa di andare all’intervallo lungo sul 43-35, che è un affare visti i soli 7 punti realizzati negli ultimi 8 minuti. Milano è in vantaggio essenzialmente perché ha fatto più del doppio degli assist e tirato più del doppio dei liberi, e anche un pochino di più dal campo, ma non può permettersi altri passaggi a vuoto in attacco, soprattutto un James da 1/10 dl campo, se vuole portare a casa la partita.

Terzo quarto

Milano, invece, fatica a giocare di squadra e sbaglia i primi tre possessi, due con James. L’idea, probabilmente, è quella di sfruttare gli accoppiamenti difensivi che teoricamente sarebbero favorevoli e buttarsi a canestro. L’Efes lascia spazio sul perimetro, e gli esterni milanesi ne approfittano, non totalmente ma almeno parzialmente. Dall’altra parte, la difesa concede poco, così il divario rimane invariato nei primi minuti. Moerman è il realizzatore quasi unico per gli ospiti, mentre Milano, in questa fase, sfrutta bene l’energia di Gudaitis. Il quarto prosegue sulla stessa falsariga, con l’Efes che prova a correre, ma non sempre ci riesce, e Milano che insiste nel muovere poco la palla, preferendo cercare accoppiamenti a lei graditi. Un paio di buoni tiri da 3 sbagliati permettono agli ospiti di avvicinarsi sul 56-52, ma poi Milano è più concentrata negli ultimi due minuti, anche grazie a un Kuzminskas attento a rimbalzo offensivo e a una ritrovata vena nel tiro da fuori. Allo scadere segna da 3 anche James, finalmente, e Milano è in vantaggio per 68-54, con un impressionante parziale di 12-2 per chiudere il quarto.

Foto a cura di Claudio Degaspari

Quarto quarto

L’Efes, però, non è certo una squadra che si dà per vinta facilmente, e inizia il quarto con 6 punti in due possessi, grazie a una tripla di Anderson e a un 2+1 di Moerman. L’attacco di Milano ripiomba, inspiegabilmente, nella palude, e l’Efes, dopo aver faticato a segnare per tre quarti, è di colpo un martello. Jerrells e Bertans tengono la squadra a galla, ma Moerman è indemoniato. L’Olimpia ha il merito di crederci sempre, e di riuscire comunque a segnare per quel tanto che basta a non far avvicinare eccessivamente gli avversari. Uno 0/2 ai liberi di Micov evoca presagi funesti, ma Gudaitis piazza un 2+1 nel momento di estremo bisogno. Milano ha ancora 4 punti di vantaggio a 5’ dalla fine (76-72), e Jerrells prova a prendersi più responsabilità. L’Efes sembra molto più in fiducia rispetto ai milanesi, e l’impressione è che prima o poi passerà in vantaggio. Milano ricomincia a sbagliare troppo da fuori, con tiri presi benissimo che, in queste situazioni, è un delitto sbagliare, e anche Gudaitis, eroico fino a questo momento, commette fallo in attacco. La tensione è palpabile e anche l’Efes non segna tiri che appaiono fattibili, però pareggia a quota 76 con poco più di 2’ da giocare. Milano insiste nel prendersi buoni tiri da 3 e nello sbagliarli, e, dall’altra parte, Pleiss sfrutta la propria stazza per prendersi buoni falli e segnare dalla lunetta. James finalmente penetra e segna, ma poi sbaglia ancora da 3; Beaubois, a sua volta, segna un canestro difficile in penetrazione e ancora James riprova a penetrare ma la difesa ospite si chiude bene. Micic, però, fa 0/2 dalla lunetta e Milano ha l’ultima palla sotto di 2. Come spesso capita ai grandi giocatori, James, dopo aver sparato a salve da 3 per tutta la partita, se ne prende un altro dai 6.75 e lo mette a 1” dalla fine. La rimessa turca è bloccata da Kuzminskas e Milano vince incredibilmente 81-80.

AX ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO – ANADOLU EFES ISTANBUL 81-80

TABELLINO MILANO: Della Valle ne, James 15, Micov 14, Gudaitis 13, Bertans 8, Fontecchio ne, Tarczewski 8, Kuzminskas 7, Cinciarini 5, Burns ne, Brooks 3, Jerrells 8

TABELLINO EFES: Larkin 9, Beaubois 9, Balbay, Birsen ne, Motum, Moerman 23, Turcen ne, Pleiss 10, Micic 15, Anderson 6, Dunston 8, Simon

PARZIALI: 24-17, 19-18, 25-19, 13-26

PROGRESSIVI: 24-17, 43-35, 68-54, 81-80

 

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