L’eredità di Sergio Marchionne

Sergio Marchionne se n’è andato lasciandoci un’eredità che scopriremo con il tempo. Oggi si parla dell’azzeramento del debito di FCA, per tutta la prossima settimana leggeremo aforismi, veri o inventati, a lui attribuiti. Chissà se scopriremo il vero tesoro che il grande manager scomparso oggi ci lascia in eredità: la riscoperta della privacy
La vita privata di Marchionne
Sergio Marchionne era un manager, tre lauree, master, competenze in più settori per poi approdare alle auto e concludere (prematuramente) in quel mercato la sua carriera. Questo è quanto ci ha comunicato, questo è quello che ci deve interessare. Della sua vita privata si sa poco, e quel poco è stato rubato nei corridoi e distribuito agli ingordi di gossip come un ingrediente prezioso. Due le notizie fondamentali: ha avuto due figli dalla moglie dalla quale poi si è separato e aveva un nuovo amore: Manuela.
Manuela, professionista a capo dell’ufficio stampa del colosso fondato dagli Agnelli, a quanto ne sappiamo è come il suo compagno: lavoratrice seria e preparata, riservata, gelosa della privacy. Non ci sono foto pubbliche della coppia, questo dovrebbe far riflettere. Eppure, siamo riusciti a creare dei fotomontaggi, a ricamare sulle due informazioni disponibili, a sostenere qualsiasi teoria pur di spettegolare.
Le abitudini
Qualcuno ha scritto da qualche parte che il manager fumava 100 sigarette al giorno e dormiva 3 ore per notte. Non sapremo mai se questo fosse vero, ma di sicuro è la frase che ripetono tutti, su tutti i social network, per sentenziare.
Medici improvvisati trovano nel fumo l’origine della malattia, tutt’ora sconosciuta, che ha portato Marchionne alla morte. Anche quando le poche informazioni più o meno ufficiali sottolineano che non ci fosse nessuna patologia tumorale, anche quando non sono stati resi noti bollettini medici. Ma il popolo della rete sa tutto: è un tumore, sono le sigarette.
La vita va vissuta
Sulla scia delle 100 sigarette e le 3 ore di sonno, il commento più diffuso è: “la vita va vissuta. Fumava, non dormiva, passava la maggior parte del suo tempo sugli aerei, che vita è?”
È la vita di una persona che ha scelto di fare questo. Che era felice di fare il suo lavoro. Che traeva soddisfazione dai risultati. È la vita di una persona che ha operato delle scelte consapevoli, e le ha vissute con coerenza fino all’ultimo. Impensabile, ai nostri giorni. In un mondo dove tutto è permesso, a patto che sia green, politically correct, multietnico, salutare, Sergio Marchionne ha portato un’altra rivoluzione.
Ha vissuto la vita che voleva, sbattendo la porta in faccia a ficcanasi e moderni farisei.
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Bellissimo articolo Sabrina, complimenti, hai reso giustizia ad un uomo che ha vissuto la vita nel modo che a lui pareva più giusto.