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Home›La tisana della buonanotte›L’eredità di Sergio Marchionne

L’eredità di Sergio Marchionne

By Sabrina Antenucci
25 Luglio 2018
14043
1
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Sergio Marchionne se n’è andato lasciandoci un’eredità che scopriremo con il tempo. Oggi si parla dell’azzeramento del debito di FCA, per tutta la prossima settimana leggeremo aforismi, veri o inventati, a lui attribuiti. Chissà se scopriremo il vero tesoro che il grande manager scomparso oggi ci lascia in eredità: la riscoperta della privacy

La vita privata di Marchionne

Sergio Marchionne era un manager, tre lauree, master, competenze in più settori per poi approdare alle auto e concludere (prematuramente) in quel mercato la sua carriera. Questo è quanto ci ha comunicato, questo è quello che ci deve interessare. Della sua vita privata si sa poco, e quel poco è stato rubato nei corridoi e distribuito agli ingordi di gossip come un ingrediente prezioso. Due le notizie fondamentali: ha avuto due figli dalla moglie dalla quale poi si è separato e aveva un nuovo amore: Manuela.
Manuela, professionista a capo dell’ufficio stampa del colosso fondato dagli Agnelli, a quanto ne sappiamo è come il suo compagno: lavoratrice seria e preparata, riservata, gelosa della privacy. Non ci sono foto pubbliche della coppia, questo dovrebbe far riflettere. Eppure, siamo riusciti a creare dei fotomontaggi, a ricamare sulle due informazioni disponibili, a sostenere qualsiasi teoria pur di spettegolare. 

Le abitudini

Qualcuno ha scritto da qualche parte che il manager fumava 100 sigarette al giorno e dormiva 3 ore per notte. Non sapremo mai se questo fosse vero, ma di sicuro è la frase che ripetono tutti, su tutti i social network, per sentenziare. 

Medici improvvisati trovano nel fumo l’origine della malattia, tutt’ora sconosciuta, che ha portato Marchionne alla morte. Anche quando le poche informazioni più o meno ufficiali sottolineano che non ci fosse nessuna patologia tumorale, anche quando non sono stati resi noti bollettini medici. Ma il popolo della rete sa tutto: è un tumore, sono le sigarette.

La vita va vissuta

Sulla scia delle 100 sigarette e le 3 ore di sonno, il commento più diffuso è: “la vita va vissuta. Fumava, non dormiva, passava la maggior parte del suo tempo sugli aerei, che vita è?” 

È la vita di una persona che ha scelto di fare questo. Che era felice di fare il suo lavoro. Che traeva soddisfazione dai risultati. È la vita di una persona che ha operato delle scelte consapevoli, e le ha vissute con coerenza fino all’ultimo. Impensabile, ai nostri giorni. In un mondo dove tutto è permesso, a patto che sia green, politically correct, multietnico, salutare, Sergio Marchionne ha portato un’altra rivoluzione.

Ha vissuto la vita che voleva, sbattendo la porta in faccia a ficcanasi e moderni farisei. 

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Sabrina Antenucci

direttore@milanoreporter.it

1 comment

  1. Marinella 26 Luglio, 2018 at 00:01 Rispondi

    Bellissimo articolo Sabrina, complimenti, hai reso giustizia ad un uomo che ha vissuto la vita nel modo che a lui pareva più giusto.

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