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Home›Rubriche›Spoiler Alert›La casa di carta. Storia (spagnola) di una rapina incredibile

La casa di carta. Storia (spagnola) di una rapina incredibile

By Paolo Rizzardini
22 Gennaio 2018
45166
4
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La Casa Di Carta

La casa di carta mette in scena il sogno di ogni ladro che si rispetti: rapinare la zecca di Stato. Perché rubare i soldi di qualcuno quando puoi stamparti tutti quelli che vuoi? Naturalmente a condizione di preparare il piano perfetto. 

La casa di carta è una serie spagnola. Per me che vivo a Barcellona, raccontare di una serie scritta e prodotta in Spagna che giunge in Italia grazie a Netflix, è un’occasione più unica che rara. Ciliegina sulla torta, si tratta pure di un prodotto originale e di buonissima fattura. 

Il Professore (Álvaro Morte) ha pianificato tutto. Sono anni che ha studia fin nei minimi dettagli il colpo più grande della storia del crimine. Una rapina alla zecca di Stato che può fruttare fino a 2400 milioni di Euro. E pensare che si tratterebbe pure di un incensurato. Naturalmente, per fare un colpo del genere gli serve una squadra tosta. Così comincia a reclutare malviventi più o meno esperti da disporre con grande sagacia sul suo scacchiere immaginario, dando a ciascuno di loro il nome di una città. Sapendo che non appena si apriranno le danze, dovrà confrontarsi con quelli della polizia e, in particolare, con la negoziatrice più in gamba che hanno a disposizione. Raquel Murillo (Itziar Ituño).

La Casa di Carta: Professore

La Casa di Carta: Il Professore

Tra i malviventi, tutti con un nome d’arte nello stile tarantiniano de Le Iene, spicca la bella Tokyo (Úrsula Corberó). Una ladra che qualche hanno prima aveva ucciso un poliziotto reo di aver riservato lo stesso trattamento al fidanzato di lei. Per la ragazza, da allora in costante fuga, quella rapina è un’occasione unica. Così come per Berlino (Pedro Alonso), che ha in carico la gestione operativa, Nairobi (Alba Flores), Mosca (Paco Tous) e suo figlio Denver (Jaime Lorente), e pure Rio (Miguel Herrán), con cui proprio Tokyo vive una specie di storia d’amore.  

Non c’è troppo tempo per ambientarsi. Il primo episodio comincia già con l’entrata nella zecca, sfruttando la visita guidata di alcuni studenti delle superiori. Il Professore ha curato ogni minimo dettaglio e, nonostante qualche piccolo intoppo, le cose sembrano mettersi bene. Specialmente considerando che tra gli studenti in visita, ce n’è una  che vale da sola il rischio di quella folle impresa. E tutto questo è solo l’inizio.

La casa  di carta si sviluppa su 15 episodi. E’ una serie ben recitata e dalla sceneggiatura ben studiata. Riesce a coinvolgere lo spettatore, creando quell’esigenza maledetta di continuare con l’episodio successivo per vedere cosa accade poi. Una caratteristica tipica delle storie ben raccontate. Lascia poco spazio alla noia e non limita certo le scene di azione e le sparatorie. A volte, manca del colpo di scena che lasci lo spettatore a bocca aperta e capita che alcuni passaggi risultino un poco grossolani (come l’hacking dei cellulari o le ferite mortali che inspiegabilmente non lo sono), ma nel complesso la storia regge. 

La Casa di Carta: Alba Flores

La Casa di Carta: Alba Flores interpreta Nairobi

In più di un’occasione, dialoghi, ritmo e stile mi hanno ricordato un’altra serie spagnola intitolata Vis a Vis che però non è ancora giunta in Italia. In quel caso la storia si sviluppa in un carcere, ma la caratteristica fondamentale dei personaggi a volte buoni e a volte cattivi, tanto da confondere lo spettatore, è immutato. Non è un caso che le due produzioni condividano lo sceneggiatore principale Alex Pina e una delle attrici protagoniste. Alba Flores.

Un’ultima curiosità. In Spagna, la serie è stata rilasciata da Antena 3 in un’unica stagione di 15 episodi da poco più di un’ora ciascuno. In Italia, la serie è stata spezzata in due stagioni con episodi di circa 45 minuti l’uno. Purtroppo non è ancora chiaro quando Netflix metterà a disposizione dei suoi clienti la seconda parte. 

Per adesso godiamoci comunque la prima. Ne vale la pena.

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Paolo Rizzardini

4 comments

  1. ludovico 27 Novembre, 2018 at 21:12 Rispondi

    io vorrei sapere se è tratta da una storia vera o è stata inventata ?

    • Paolo Rizzardini 2 Dicembre, 2018 at 13:05 Rispondi

      Ciao Ludovico! No, la storia è di pura fantasia. Frutto della mente dell’autore e produttore spagnolo Álex Pina. Un’altra sua creazione che ti consiglio di vedere è Vis a Vis. Una storia in stile noir e di matrice spagnola che ha avuto un discreto successo. Ricorda un poco Orange Is The New Black.

  2. Carmelo Puglisi 11 Febbraio, 2019 at 07:40 Rispondi

    Bellissima serie è veramente molto coinvolgente… Io mi sono incollato d’avanti alla tv per tutto il weekend guardando 1″e 2″serie.. Ora non mi resta che aspettare la 3″ serie!! ❤️❤️

    • Paolo Rizzardini 6 Maggio, 2019 at 00:11 Rispondi

      Manca poco, Carmelo. A luglio uscirà su Netflix.

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