La sorprendente relazione tra noia e creatività

“Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”.
La conquista della felicità Bertrand Russell, 1930.
La noia ci spinge a diventare curiosi.
E la curiosità è uno dei nostri beni più preziosi perché ci guida a cercare nuove opportunità, come sottolinea Heather Lench, psicologa alla Texas University.
Se riflettessimo sulla noia ci renderemmo conto che, rispetto ad altre emozioni, la noia riguarda sempre il presente. Ad esempio la paura riguarda il futuro, il rimpianto il passato. La noia no, è qui. Ora.
È strano, ma la noia sembra essere, a livello individuale, un fattore di benessere e di salute mentale, specialmente in tarda età.
Quando ci annoiamo, la nostra mente si muove per reazione verso una nuova direzione, portandoci il più delle volte ad essere maggiormente creativi.
Questo però avviene se siamo abili nello “stare dentro alla noia” evitando quei comportamenti quasi automatici che ci portano ad aprire il frigorifero, guardare le notifiche del telefono o selezionare l’ennesima serie di Netflix..
Alcuni studiosi per approfondire la stretta relazione tra creatività e noia ha ideato un esperimento in laboratorio.
Alle persone veniva chiesto di svolgere un compito monotono e per certi versi noioso. Subito dopo, a queste stesse persone è stato chiesto di svolgere di produrre idee creative. Ebbene, le idee prodotte da questo gruppo risultarono migliori rispetto a quelle di un altro gruppo di persone, che al contrario, prima della fase di creatività, hanno svolto attività non propriamente noiose!
La domanda è: come potremmo cominciare a usare consapevolmente la noia per stimolare la nostra curiosità e creatività?
Anche in questo particolare momento dove siamo costretti a ridefinire i tempi che prima venivano dettati da regole esterne (come il lavoro, la scuola dei figli, la palestra..)
Quando parliamo di creatività non vuol dire inventare qualcosa di estremamente nuovo per primi, ma trovare anche soluzioni a qualcosa che non funziona o semplicemente fare diversamente azioni e soluzioni abituali. Per esempio, in che modo creativo puoi dimostrare vicinanza e affetto verso i tuoi cari, senza la possibilità di vederli e connetterti “fisicamente”? In quanti modi si può dire “ti voglio bene?” Creatività è anche questo. Sfruttare questo momento per ripensarci, ripensare a noi e le nostre abitudini.
Molti staranno pensando: ma io non sono creativo!
Oggi le neuroscienze, ed in particolare il concetto di neuroplasticità ci insegnano che non è propriamente così. Più esercitiamo la nostra creatività più creativi diventiamo. La volontà è fondamentale.
A livello celebrale l’amigdala è quella zona coinvolta proprio nelle emozioni ed è responsabile anche di molti processi creativi. Quindi sembrerebbe che anche le emozioni possano stimolare i nostri processi di creatività.
La questione è: tu vuoi migliorare questa abilità, così importante anche per sopravvivere alle difficoltà e ai momenti di crisi? Se si, prova, sperimenta. Noia ed emozioni (sia piacevoli e che spiacevoli, come gioia o malinconia) possono stimolare questo motore.
La Royal Society ha pubblicato quell’antica testimonianza rispetto all’effetto che la noia ha prodotto su Isaac Newton (1643-1727). Durante i suoi momenti di noia e ozio passato sotto un albero viene colpito da una mela sulla testa. Da lì nasce un processo di pensiero e di azione che lo conduce (e ci conduce) alla legge di gravità.
Lasciamoci andare e riprendiamo senza giudizi negativi il vizio moderato e il gusto della noia. Magari anche a noi potrebbe capitare, di trovare le nostre personali “leggi di gravità”, anche senza essere Newton!
BIBLIOGRAFIA
Mann, S., & Cadman, R. (2014). Does being bored make us more creative?. Creativity Research Journal, 26(2), 165-173.
Schutte, N. S., & Malouff, J. M. (2020). Connections between curiosity, flow and creativity. Personality and Individual Differences, 152, 109555.
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