Le relazioni influenzano la salute: la cura sociale

Cura sociale: Ecco perché – e come! – le tue relazioni influenzano la tua salute
Quando siamo dal dottore per la valutazione diagnostica del nostro stato di salute, ci viene chiesto il più delle volte “fumi, bevi alcolici frequentemente?”.
Con le evidenze scientifiche di oggi il nostro medico dovrebbe aggiungere altre domande per sapere davvero come stiamo, a 360°.
Ad esempio, dovrebbe chiederci:
- Quanto sei soddisfatto delle tue relazioni famigliari, amicali, amorose, professionali…?
- Tendi a fidarti degli altri?
- Frequenti gruppi sportivi, di volontariato o associazioni..?
Avere amicizie di qualità, relazioni amorose stabili, appartenere ed essere coinvolti in gruppi e associazioni, sentire di possedere una propria identità sociale e percepire il supporto sociale nei momenti del bisogno sono tutti fattori per nulla scontati che hanno un impatto sulla tutela della nostra salute, fisica e psicologica.
Perché queste domande sono importanti?
Oltre al basso benessere psicologico e al senso di infelicità, la povertà di relazioni sociali e affettive costituisce un grande fattore psicosociale di rischio per la nostra salute.
Leggendola al contrario, le relazioni sociali e affettive di qualità possono costituire un grande fattore protettivo per la salute, sia psicologicamente che fisicamente.
Ne abbiamo già parlato in questo articolo, (https://www.milanoreporter.it/la-felicita-che-dura/ ), ma la questione è pertinente oggi più che mai, dove a causa del Covid19 abbiamo tutti sperimentato il ruolo impattante che gli affetti e le relazioni hanno sul nostro senso di benessere quotidiano, e sul nostro umore.
Psicologia ed epidemiologia lo studiano ormai da decenni, ma oggi noi con nuove consapevolezze, sperimentate dal distacco forzato e dalle limitazioni, possiamo appropriarci del tema con un nuovo sguardo.
Chi lo dice?
L’epidemiologia (scienza che studia le determinanti della salute negli individui e nelle popolazioni) e la psicologia sottolineano con molteplici studi e risultati scientifici come la nostra salute (fisica e psicologica) dipenda molto anche dalle nostre relazioni, dagli affetti, dalla socialità. In psicologia questa risorsa preziosa viene definita un “bene” (relazionale appunto), una risorsa esterna che ha delle conseguenze sulla nostra psiche e vita.
I benefici delle relazioni sul tuo corpo
- Le cattive relazioni sociali agiscono sul sistema immunitario stimolando la produzione di sostanze infiammatorie che favoriscono l’insorgere di malattie. Uno tra i tanti studi (Ching, 2012) ha chiesto ad un campione di annotare per 8 giorni le interazioni sociali positive (immaginiamo ad esempio l’aver ricevuto sostegno, ascolto e supporto da un famigliare, oppure aver trascorso del tempo con amici) e le interazioni sociali negative (litigi, conflitti, situazioni di malessere al lavoro con colleghi o capi). Queste stesse persone sono state sottoposte a dei prelievi di saliva per analizzare i livelli degli ormoni pro-infiammatori. I risultati? Potremmo sintetizzarli così: ogni singolo evento stressante nelle nostre relazioni ci “toglie” pezzettini di salute. Perché nei giorni con maggiori interazioni negative nel rapporto con gli altri i nostri livelli di ormoni pro-infiammatori nel corpo aumentano, rendendoci vulnerabili alle malattie. Se accumuliamo ad esempio per 4 o 5 giorni interi più interazioni sociali negative che interazioni sociali positive, la nostra mente e il nostro corpo non ne saranno felici e questo ci renderà davvero più “infiammabili” nel vero senso del termine.
- Meno Infarti. Gli studi di Jetten, Haslam del 2010 ci dicono come le persone con esperienze di infarto che sono isolati dal contesto sociale, hanno quasi del doppio delle probabilità di avere un infarto dopo 5 anni rispetto a chi invece non lo è. Avere povertà di relazioni e quindi essere e sentirsi soli, magari arrabbiati con il mondo, tendendo al pessimismo sonotutti fattori che innescano un circolo vizioso psicosomatico.
- La vita sociale ricca e di qualità influenza anche la memoria. Un gruppo di 16.000 anziani è stato seguito per sei anni dai ricercatori della Harvard School of Public Health, con test cognitivi e mnestici (per la memoria). È impressionante come gli anziani socialmente attivi, ovvero inseriti bene nel contesto sociale, con relazioni, incontri e senso di “appartenenza” a qualcosa abbiano meno perdite di memoria rispetto a tutti gli altri, nonostante il passare del tempo.
Quindi, cosa posso fare?
- Coltiva consapevolmente relazioni sociali di qualità, che hanno valore, affetto, di condivisione. Meglio poche relazioni ma buone, e soprattutto, che ti arricchiscano con elementi eterogenei come crescita personale, professionale, leggerezza e ironia, profondità spirituale, sicurezza, divertimento, .
- Quando ti senti particolarmente stressato e affaticato può davvero essere utile decidere in modo consapevole di prenderti del tempo “sociale” cercando supporto. Non avere paura di sembrare debole o infantile. Chiedere aiuto e vicinanza è la prima forma di cura verso sé stessi. Durante le giornate di troppo lavoro, creare delle pause come il caffè con i colleghi o amici, un evento serale, una cena, aiuta a ridurre la percezione di stress, con benefici immediati.
- Se ti accorgi di togliere troppo spesso il tempo con gli altri, modifica le tue abitudini per ritrovare una frequenza di questi momenti.
- Per aumentare le relazioni e i benefici correlati del nostro organismo (maggior produzione degli ormoni della positività) molti studiosi consigliano di iscriversi ad associazioni o praticare volontariato, dove è più facile creare legami solidi e valoriali.
L’essere umano per poter sopravvivere nel nostro pianeta ha sviluppato straordinarie capacità di relazione che ci distinguono dalle altre specie. Ad esempio il linguaggio, che ci ha consentito di imparare, cooperare e agire insieme. È anche per questo che oggi siamo qui, che ci siamo moltiplicati. La nostra intelligenza cognitiva è superiore ed è un vantaggio rispetto ad altre specie.
Infine, l’essere umano è prima di tutto un animale sociale e ha bisogno di relazioni. Per essere felici e sani dobbiamo avere relazioni di qualità piene di partecipazione, affetto e vitalità. Tutti abbiamo bisogno di sentirci parte di qualcosa, che sia un gruppo, una famiglia, una coppia o una comunità. Quando ci connettiamo con gli altri e viviamo intensamente traiamo dei benefici e per questo possiamo organizzare al meglio le nostre vite, le nostre scelte grandi e quotidiane, per distribuire tempo alle relazioni consapevoli del legame profondo tra relazioni, felicità e salute.
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