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Home›Sport›Basket›L’Olimpia inizia il 2019 coi fuochi d’artificio e seppellisce il Buducnost sotto una pioggia di punti

L’Olimpia inizia il 2019 coi fuochi d’artificio e seppellisce il Buducnost sotto una pioggia di punti

By Redazione
3 Gennaio 2019
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Le squadre propriamente dette, quando arrivano le difficoltà, ne escono, appunto, di squadra. E con tutte le critiche che si possono fare a questa Olimpia Milano, non si può certo aver nulla da ridire sullo spirito di squadra che ha contraddistinto, finora, la stagione dei biancorossi. Così, in una partita molto delicata, che inaugurava un ciclo determinante per i destini europei degli uomini di Pianigiani, c’è stata la miglior prestazione della stagione, non tanto per i ben 111 punti segnati, ma soprattutto per il contributo dato da ogni singolo giocatore di questa squadra.

Se quello dei 5 giocatori andati in doppia cifra sia per punti che per valutazione lo si può capire dal cartellino, bisogna aver visto la partita per sapere che gli 8 punti di Jerrells sono stati tutti pesanti come macigni, che Burns ha effettuato una giocata chiave quando ha fatto commettere il quarto fallo a un Bitadze che era sempre più incontenibile, che Della Valle e Cinciarini in momenti diversi della partita, si sono presi alcune iniziative importanti quando serviva, e che le cifre di Tarczewski (4 punti, 5 rimbalzi e un assist) sono state ottenute partendo in quintetto e con una mano vistosamente fasciata per via della lesione ai legamenti del pollice che porterà sotto i ferri il pivot americano domani stesso. Mettiamoci un Pianigiani che ha sempre letto bene i quintetti di Repesa, mettendo in campo i giocatori giusti nei momenti giusti, ed ecco dipinto il quadro di un gruppo che si è compattato in un momento in cui doveva farlo e ha superato brillantemente questo primo ostacolo. La palma di MVP la merita Gudaitis, ma davvero, questa è una vittoria più che mai di tutta la squadra.

Il Buducnost ha la colpa principale di un approccio poco convinto, perché, quando poi i vari Cole, Clark, Popovic e il citato Bitadze, talento di qualità altissima che pare destinato a saltare la pozza molto, molto presto, hanno spinto sull’acceleratore, Milano ha faticato a contenerli. Psicologicamente, però, il 17-4 iniziale è stato troppo importante per i biancorossi, che non hanno mai perso la testa anche grazie a questo vantaggio iniziale.

Quintetto Milano: James, Micov, Bertans, Tarczewski, Kuzminskas
Quintetto Buducnost: Jackson, Cole, Clark, Barovic, Bell

Primo quarto

Non è certo un periodo fortunato per Milano, che si approccia a questa sfida molto delicata senza Nedovic e Brooks e con Tarczewski pesantemente limitato dalla lesione al pollice. Il nuovo arrivato e freschissimo ex della partita, ovvero Omic, è a roster. Alla lettura delle formazioni, il nome di Repesa, al debutto in panchina per il Buducnost, viene prevalentemente applaudito da un pubblico che, come da tradizione, si mantiene tiepido. Tarcxewski parte in quintetto, ma è evidentemente molto trattenuto in difesa e a rimbalzo, ma segna subito nell’ormai classico gioco a due al volo con James. Il Buducnost, nelle prime battute, non mostra un gioco dissimile rispetto a quello di Dzikic, ovvero movimento della palla sul perimetro e attenzione da parte degli esterni a trovare lo spazio giusto per penetrare o tirare. Milano, però, è molto più concreta e va subito sul 10-2, mettendo subito in mostra tutto il repertorio, che comprende, oltre al gioco a due sopra descritto, anche tiri da fuori da parte di Kuzminskas, Bertans e James. Il fatto che gli ospiti partano in quintetto con ben due nuovi arrivati, Cole e Bell, sicuramente non giova alla chimica di squadra, mentre, dall’altra parte, Bertans è insolitamente attivo e concreto, rispetto al quasi ectoplasma degli ultimi due mesi. Mettiamoci un James che, anche qui contrariamente al solito, è ordinato e non forza, ed ecco che dopo 4’ siamo su un eloquente 17-4. Il Buducnost prova a giocare in modo più incisivo, attaccando gli spazi a disposizione con più aggressività, ma Milano, per ora, gioca con una concretezza davvero spiccata. Un altro tra i nuovi arrivati degli ospiti, ovvero Bitadze, prova a salire in cattedra e mette in mostra doti offensive invidiabili, ma per i padroni di casa anche Kuzminskas si iscrive al festival della concretezza, con un inaspettato 3/3 dall’arco. Una gran lettura difensiva dello stesso lituano, anche qui una cosa che raramente si è vista quest’anno, porta a un’infrazione di 24” degli ospiti, e, non contento, il biondo n. 19 colpisce ancora da 3, e lo stesso fa Bertans. Milano arriva sul 33-15, e chiude il quarto sul 36-22. Il Buducnost, ormai, si è sbloccato in attacco, con ben 16 punti nella seconda metà del quarto, ma se James, Bertans e Kuzminskas restano questi, Milano può stare tranquilla.

Secondo quarto

Micov prova anche lui a dare il proprio contributo, ma per ora ha le polveri bagnate, e, dall’altra parte, Bitadze è sempre più bello da vedere e allo stesso tempo efficace, una vera gioia per gli occhi di ogni appassionato di basket. Della Valle è bravo a segnare da 3 e subire due falli in pochi secondi, e Gudaitis prova a far valere il fisico contro Bitadze, almeno per sfiancarlo e/o fargli commettere fallo. Il pivot lituano si sente caldo, giganteggia a rimbalzo e costringe il Buducnost ad andare in bonus con oltre 7’ da giocare nel quarto. L’Olimpia prova ad approfittarne, e, nella propria metacampo, difende bene per la maggior parte della durata degli attacchi avversari, salvo farsi bucare proprio quando sembra aver fatto gran parte del lavoro. In questa fase è Cole il motore del gioco, ed è principalmente grazie a lui che il divario si riduce sul 44-33. Burns viene usato da 4, cosa che a Milano è successa raramente finora, e la palla continua ad andare a Gudaitis in post basso, con lo scopo di far commettere falli agli avversari. Il lituano sbaglia qualche libero di troppo, ma gli ospiti arrivano al massimo a -9 (45-36), poi lo stesso Guda torna alla consueta precisione e un’incredibile schiacciata di Tarczewski su gioco rotto ridanno un vantaggio importante a Milano (51-36). La partita, ormai, è uno shootout, e l’Olimpia ha bisogno del contributo di tutti per tenere testa agli indiavolati Cole e Bitadze, a cui si aggiunge Clark. Cinciarini piazza una bella tripla, poi, però, conduce male le due azioni successive, e si va all’intervallo lungo sul 56-45. Il Buducnost è piaciuto di più in questo secondo quarto, e Milano è destinata a dover fare una gran fatica per tenere a bada la squadra montenegrina.

Terzo quarto

A inizio ripresa, Milano torna il manuale di efficienza di inizio partita: in difesa, obbliga il buducnost a due perse, e nei primi due possessi infila altrettante triple con Bertans e Micov. Come detto, gli attacchi hanno ormai la prevalenza sulle difese, e ogni punto segnato serve a mettere fieno in cascina ma non certo a mettersi al riparo da parziali avversari. Si continua, quindi, and andare su e giù dal punto di vista dell’ampiezza del divario tra le due squadre, e Bitadze convince sempre di più gli spettatori che questa sarà probabilmente l’ultima volta che l’avranno visto dal vivo, causa viaggio di sola andata per la NBA. Un paio di forzature di James vengono controbilanciate da un 2+1 di Kuzmiskas, e l’ennesima tripla di Bertans vede Milano mettere ben 17 punti (71-54) tra se e gli avversari. Il Buducnost fa la voce grossa a rimbalzo offensivo, ma due grandissime giocate di Micov, che, in queste due occasioni, indossa il miglior travestimento possibile da Bodiroga, tengono i montenegrini a rimbalzo. Burns riesce a far commettere a Bitadze il quarto fallo, e, complice un inopinato 0/4 dalla lunetta degli ospiti, il vantaggio milanese è ancora ottimo (78-63 a meno di 2’ dalla fine del quarto). Si prosegue senza sussulti fino al termine della frazione, che si chiude su un buon 82-66 per i padroni di casa. La furia degli ospiti sembra essersi placata, ma c’è da stare certi che gli uomini di Repesa metteranno in campo il massimo sforzo già all’inizio dell’ultimo quarto.

Quarto quarto

Milano prova a tenere la palla il più possibile e a stare attentissima nel non concedere transizioni o canestri facili, proprio perché un parziale importante piazzato subito riaprirebbe la contesa. Con Jerrells e Cinciarini in campo, i biancorossi in attacco vanno a corrente alternata, ma almeno impediscono agli avversari di segnare rapidamente e con facilità. Il Buducnost recupera sì qualche punto, ma il punteggio è ancora di 87-75 a 7’ dalla fine. Repesa preferisce tenere in panchina Bitadze per non fargli commettere il quinto fallo, e i padroni di casa non perdono mai la doppia cifra di vantaggio, per merito soprattutto di due triple di Jerrells e di un gran rimbalzo offensivo di Gudaitis. Bitadze rientra negli ultimi 5’, ma lo svantaggio per gli ospiti rimane pesante (96-82) e i minuti che mancano alla fine sono sempre di meno (4’50”). Jerrells, in questa fase, è il braccio armato che permette all’Olimpia di non preoccuparsi del punteggio, mentre per il Buducnost sono Popovic e Clark a incaricarsi di sparare da 3 per tentare la rimonta. Pianigiani mette Micov a guardia proprio di Clark, e la mossa dà ottimi risultati. Il 102-88 a 2’30” dalla fine pare difficile da rimontare per gli uomini di Repesa, e infatti Milano gestisce senza affanni. Finisce 111-94

AX ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO – BUDUCNOST VOLI PODGORICA 111-94

TABELLINO MILANO: Della Valle 3, James 17, Micov 20, Gudaitis 14, Bertans 17, Fontecchio, Tarczewski 4, Kuzminskas 19, Cinciarini 5, Burns 4, Jerrells 8, Omic ne

TABELLINO BUDUCNOST: Jackson 3, Cole 17, Sehovic Su. 3, Clark 16, Barovic 3, Clarke 6, Sehovic Se. ne, Gordic 2, Bitadze 23, Popovic 12, Bell 5, Nikolic 4

PARZIALI: 36-22, 20-23, 26-21, 29-28

PROGRESSIVI: 36-22, 56-45, 82-66, 111-94

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