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Home›Spettacoli›Eventi›L’ultimo capolavoro di Michelangelo esposto a Milano

L’ultimo capolavoro di Michelangelo esposto a Milano

By Lucrezia Lessio
18 Aprile 2015
1917
0
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L’ultimo capolavoro di Michelangelo si trova negli spazi espositivi dell’Antico Ospedale Spagnolo allestito da Michele De Lucchi.

Sabato 2 maggio ci sarà l’inaugurazione del Museo che dà l’avvio a ExpoinCittà, una grande festa al Castello Sforzesco con una settimana di ingresso gratuito fino a domenica 10 maggio.

Sarà il nuovo Museo Pietà Rondanini_Michelangelo ad aprire, con una grande festa al Castello Sforzesco sabato 2 maggio, il ricco programma di iniziative ed eventi di ExpoinCittà, destinato ad animare la vita culturale milanese per tutto il semestre dell’Esposizione Universale.

Il taglio del nastro si svolgerà alle ore 11, mentre dalle ore 14 fino alle ore 23 il Museo resterà aperto alla città e sarà ad ingresso gratuito per tutta la settimana fino a domenica 10 maggio.

In concomitanza con l’avvio di Expo 2015, e dopo quasi sessant’anni trascorsi nel Museo d’Arte Antica del Castello all’interno della Sala degli Scarlioni, dove abitava in una nicchia d’autore firmata BBPR, la Pietà Rondanini cambia casa, rimanendo sempre all’interno del Castello Sforzesco e trovando la sua definitiva collocazione nell’affascinante spazio dell’antico Ospedale Spagnolo. L’ultimo emozionante capolavoro di Michelangelo viene così ridonato a Milano in un nuovo spazio espositivo dedicato, riscoperto, restaurato e restituito alla città nel raffinato allestimento di Michele De Lucchi, capace di dare piena valorizzazione al significato espressivo e alla straordinaria potenza iconica della Pietà.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione portata avanti per quasi tre anni fra Istituzioni pubbliche e realtà private, in particolare dal Comune di Milano insieme alle Soprintendenze, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e al Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali per le attività di diagnostica, monitoraggio e ingegneria. Fondamentale è stato inoltre il contributo della Fondazione Cariplo, partner istituzionale del Castello Sforzesco nel progetto di restauro architettonico e di rinnovamento museografico. Un insieme di voci e di diverse competenze che hanno saputo confrontarsi con sinergia su temi di conservazione, restauro, progettazione e ingegnerizzazione, in grado di garantire la più alta valorizzazione dell’opera e al tempo stesso la sua massima sicurezza.

Per questa occasione è stata infatti progettata una speciale piattaforma antisismica e antivibrante con un basamento cilindrico super tecnologico su cui poggia la scultura. La progettazione delle strutture di protezione dell’opera è dell’azienda giapponese Thk con Miyamoto International e il piedistallo è realizzato dall’italiana Goppion. La realizzazione di questa innovativa tecnologia è stata seguita in ogni sua fase esecutiva dal Politecnico di Milano. Il tutto in stretta collaborazione anche con Arterìa che si è occupata della delicata movimentazione dell’opera e con Sabina Vedovello (CBC) per gli aspetti conservativi in tutte le fasi del progetto.

“La Pietà Rondanini cambia casa. Un trasferimento sempre all’interno delle mura del Castello, ma in realtà un grande viaggio per questo capolavoro che trova oggi la sua collocazione definitiva in uno spazio ‘ritrovato’, completamente restaurato e restituito alla città: l’antico, cinquecentesco Ospedale Spagnolo del Castello – dichiarano gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Carmela Rozza (Lavori Pubblici e Arredo Urbano) –. Un allestimento che cambia completamente la percezione di questa icona dell’arte mondiale e che valorizza in modo straordinario la potenza struggente dell’opera alla quale Michelangelo lavorò fino agli ultimi giorni della sua vita. Un progetto – hanno concluso gli assessori – che non sarebbe stato possibile realizzare se non grazie all’eccezionale lavoro di squadra tra istituzioni pubbliche e private, che sta diventando il modello produttivo della proposta artistica e culturale di Milano”.

Il delicato e complesso percorso affrontato per dare la giusta valorizzazione alla Pietà Rondanini con un Museo dedicato giunge finalmente a compimento in un anno particolarmente importante per Milano.

“Per quanto sia apparso evidente fin da subito, sorprende oggi vedere come l’incontro fra il capolavoro di Michelangelo, l’affascinante spazio dell’antico Ospedale Spagnolo e il raffinato allestimento di Michele De Lucchi crei una perfetta armonia fra architettura e opera, permettendo finalmente alla Pietà di sprigionare completamente la sua forza espressiva e di trasmetterla a coloro che la osservano”, afferma Claudio Salsi, Direttore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici. “Questo risultato non sarebbe stato possibile senza la preziosa guida dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), che ha seguito costantemente tutte le fasi di tutela e conservazione preventiva in vista dello spostamento dell’opera, compreso lo studio dell’innovativo basamento tecnologico che sostiene la Pietà e il progetto di monitoraggio della superficie dell’opera realizzato in stretta collaborazione con il Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali e con gli altri partner coinvolti”.

“Il nuovo allestimento ribalta completamente la visione ad oggi consueta dell’opera: entrando i visitatori vedranno infatti la scultura di spalle e scorgeranno per prima cosa ciò che Michelangelo scolpì per ultima, la schiena della Madonna ricurva sul Cristo, rendendo ancora più intensa l’emozione per l’opera”, afferma l’architetto Michele De Lucchi. “Solo girando attorno alla statua si vedrà la parte anteriore, con il Cristo cadente sostenuto dalla Madre: una prospettiva assolutamente inedita, voluta per mettere in risalto quella dimensione della scultura, incompiuta, prima impossibile da osservare nella sua completezza”.

La Pietà Rondanini e l’antico Ospedale Spagnolo sono estremi capolavori, e ultima creazione incompiuta del genio toscano, la Pietà Rondanini è un’opera drammaticamente singolare, dotata di un senso che trascende la bellezza in quanto espressione dell’amore umano: racchiude infatti in un unico blocco di marmo le figure del Cristo e della Vergine, quasi fuse in un solo abbraccio.

La Pietà Rondanini rappresenta il testamento spirituale del maestro, intento a scolpirne i tratti sino a pochi giorni prima della morte, avvenuta nel 1564. L’opera non finita fu infatti ritrovata nella sua abitazione romana, ma se ne persero poi le tracce per lunghi anni fino a quando ricomparve presso l’abitazione del marchese Giuseppe Rondinini (questa la denominazione corretta), raffinato collezionista romano. Nei secoli successivi visse un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà, quasi nell’oblio, fino a quando nel 1952 la scultura venne acquistata dal Comune di Milano ed esposta per la prima volta nel 1956 in occasione della riapertura dei Musei del Castello nel secondo dopoguerra.

All’interno dell’antico Ospedale Spagnolo, con i suoi delicati affreschi, l’intensità struggente dell’opera incontra un’architettura ideale, che sembrava attenderla da tempo. In quegli spazi collegati alla sofferenza, realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla peste nella seconda metà del ‘500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma lavorava alla Pietà Rondanini, appare come una casualità particolarmente suggestiva la scoperta che, quasi in corrispondenza con la sommità della Pietà, si scorgono, riferite a Cristo, le parole «ascese al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente», espressione di fede, a quel tempo a conforto di soldati malati.

Il precedente allestimento della Pietà Rondanini firmato da BBPR, che ha ospitato la scultura nella Sala degli Scarlioni per circa sessant’anni, troverà invece nuova destinazione con un progetto di valorizzazione in corso di definizione legato alla storia della Pietà, alle caratteristiche del Museo e alla sua importanza per Milano.

All’interno della sala dell’antico Ospedale Spagnolo, l’allestimento è essenziale, per rispettare la sacralità della Pietà e indurre alla meditazione. Sulla parete opposta all’ingresso, una quinta nasconde la Porta di Santo Spirito, accogliendo la maschera funeraria e una medaglia che ritrae Michelangelo, realizzate rispettivamente da Daniele da Volterra e da Leone Leoni. Lo spazio è quasi del tutto vuoto, salvo la presenza di tre panche in rovere poste davanti all’opera, con altezze graduate per permettere una visuale completa, e di un leggio che ospita le informazioni riguardanti le sue vicende storiche. Il pavimento in legno di rovere dalla tonalità chiara dona calore all’ambiente e produce un contrasto materico che valorizza il bianco del marmo.
Per salvaguardare il capolavoro da eventuali effetti legati al passaggio della vicina metropolitana e da eventuali scosse sismiche è stata inoltre realizzato, sulla base dei dati scientifici raccolti a livello internazionale dal Politecnico di Milano, un avanzatissimo sistema di protezione, integrato, da rischi sismici e da vibrazioni verticali provenienti dal terreno.

Procedure di tutela e soluzioni di ingegnerizzazione, senza precedenti noti nella museotecnica, sono state affrontate in collaborazione tra Politecnico di Milano, Comune di Milano, Soprintendenza del Castello Sforzesco e Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, che ha curato la supervisione di tutto il progetto, dall’inizio alla sua conclusione.

Il sistema di illuminazione della scultura, appositamente realizzato da Artemide per il nuovo allestimento espositivo firmato da Michele De Lucchi, è studiato per evitare le ombre, mentre all’interno della sala si diffonde una luce quanto più possibile naturale che valorizza le decorazioni murali senza entrare in contrasto con la centralità della Pietà. La luce Artemide è posizionata in modo da garantire una perfetta coerenza di illuminazione tra il retro e il fronte della scultura, che si presenta al pubblico esposta di schiena. I corpi illuminanti diffondono una “luce silenziosa”, non appariscente, che mette in risalto l’intensità espressiva e drammatica della Pietà di Michelangelo.

Con un’offerta culturale sempre più ricca e dinamica, il Castello Sforzesco diventa ancora più accogliente grazie all’avvio di nuovi servizi per il pubblico di cittadini e turisti.
In particolare, venerdì 17 aprile alle ore 19.30 inaugura la nuova caffetteria Calicantus Sforzesco nel giardino di fronte all’ingresso dei Musei della Corte Ducale. Allestita in un’architettura contemporanea, leggera e accogliente, confortevole e di design, offre un momento di ristoro e di piacevole sosta per tutta la giornata.
All’ingresso dei Musei del Castello è inoltre attivo il nuovo bookshop gestito da Civita, dove l’ampia offerta editoriale e di merchandising è incorniciata in un allestimento completamente rinnovato dallo Studio De Lucchi. In occasione dell’apertura del nuovo Museo dedicato alla Pietà Rondanini, saranno disponibili la pubblicazione ufficiale Michelangelo, la Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, edita da Officina Libraria e curata da Claudio Salsi, e la guida dedicata all’ultimo capolavoro di Michelangelo, edita da Marsilio; per la visita della Pietà Rondanini sarà inoltre disponibile una guida multimediale ricca di contenuti e immagini.

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO

Museo Pietà Rondanini_Michelangelo
Milano, Castello Sforzesco, Cortile delle Armi

  • 2 – 10 maggio 2015

Sabato 2 maggio apertura inaugurale alla città dalle ore 14 e fino alle ore 23
Ingresso gratuito al Museo Pietà Rondanini tutti i giorni (lunedì 4 maggio compreso) fino a domenica 10 maggio

Orari dalle ore 9.00 alle ore 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
Giovedì 6 apertura prolungata dalle ore 9.00 fino alle ore 22.30 (ultimo ingresso ore 22)

  • Dal 12 maggio 2015

L’ingresso al Museo della Pietà Rondanini è compreso nel biglietto unico per i Musei del Castello Sforzesco al costo di 5 euro (ridotto 3 euro) acquistabile presso la biglietteria dei Musei del Castello Sforzesco

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