Ma cosa vi aspettavate da Miss Italia?

Dagli alla Miss. Perché vorrebbe vivere nella seconda guerra mondiale, tanto in quanto donna non combatterebbe (cara ragazza, prima di dire boiate, leggi “L’Agnese va a morire” e poi ne parliamo). Perché il suo personaggio italiano preferito sembra sia Michael Jordan (ebbene sì).
In sostanza tutti contro questa Miss Italia perché non ci rappresenta. Perché è una gaffeur seriale, perché noi siamo popolo di Santi e Navigatori e questa qui forse si perde anche all’Idroscalo.
Io invece dico che è la Miss Italia che ci meritiamo. Una ragazza di 18 anni che partecipa a Miss Italia non sta dicendo al mondo che vuole essere un Nobel, né per la Letteratura, né per la Chimica. E neppure per la Pace.
Vuole fare la modella, vuole sfruttare lo stacco di coscia, vuole illuminarci col sorriso. Siamo noi che forse non abbiamo capito bene che nei concorsi di bellezza, come dire, conta essere belle, non intelligenti, né acculturate. Che poi la giovane Alice lo sia, a modo suo, non so quale, non è un dato che serve. Non è quello il motivo per cui si è iscritta al concorso, e neppure quello per cui avrebbe dovuto essere giudicata.
Allo stesso modo, Einstein non era proprio bellissimo. Ma non è che la commissione che lo insignì del Nobel nel ’21 fosse particolarmente interessata alla volitività della mascella, e neppure alla tonicità dei suoi addominali, o al taglio esotico degli occhi.
Quindi, gaffe o non gaffe, la nuova Miss Italia è stata giudicata solo per quello che era andata lì a mostrare, ovvero la sua bellezza.
Alice, semmai, è lo specchio inquietante di questa italica istruzione. Che non forma più, che si limita al parcheggio quotidiano dei ragazzi, e poi ce li restituisce ignoranti come carogne. Negli anni ’80 la tanto scandalosa scuola italiana formava eccome. Eravamo portati in palmo di mano da mezzo mondo. I nostri ragazzi ne sapevano, molto più dei loro giovani colleghi stranieri.
Oggi? Oggi è già tanto che dopo l’istruzione obbligatoria i ragazzi abbiano compreso le comodità del pollice opponibile. Colpa loro? Non credo.
Negli anni abbiamo fatto dell’istruzione carne di porco. Abbiamo introdotto materie assurde (il sottoscritto nel 1985 fece un anno di Origami, l’arte giapponese del piegare la carta, due ore a settimana e maestra dedicata). Abbiamo moltiplicato i corsi di laurea all’infinito. Abbiamo confuso il diritto allo studio con il diritto al titolo di studio, azzerando qualsiasi selezione.
Per inciso, a me questa Miss Italia non piace neppure esteticamente. Ma sono opinioni…
di Andrea Salan
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