Marielle Franco, la ‘serie’ accusata di razzismo

E’ polemica in Brasile intorno alla nuova serie televisiva in produzione legata alla figura di Marielle Franco, consigliere municipale di Rio de Janeiro, uccisa nel 2018 a causa del suo impegno politico e sociale a favore dei diritti umani.
La produzione ‘bianca’ non va giù agli artisti ‘neri’
La serie è infatti stata accusata di ‘razzismo’ in quanto autori e produttori del telefilm sarebbero… tutti bianchi! Un’accusa bizzarra e, a propria volta, degna di essere definita ‘razzista’, che sarebbe stata lanciata da un gruppo di artisti ‘neri’ brasiliani e da alcuni familiari della vittima.
Eppure il gruppo che ha ideato dovrebbe essere a prova d’accusa, in quanto la sceneggiatrice Antonia Pellegrino è una delle figure principali del femminismo brasiliano, con cui collaborano il regista José Padilha, creatore della serie “Narcos” su Netflix, e lo sceneggiatore George Moura. Il progetto è stato annunciato da Globo Tv Network.
Antonia Pellegrino: “In Brasile non c’è uno Spike Lee”
In risposta alla petizione contro la serie, lanciata da una sessantina di professionisti ‘neri’ del mondo della televisione e del cinema, la Pellegrino ha assicurato che “il team di produzione è comunque inteso come mescolato razzialmente”, aggiungendo come il Brasile al momento non abbia “uno Spike Lee o Ana DuVernay”, mettendo così in dubbio la qualità dei registi di colore brasiliani, e scatenando in questo modo una nuova e feroce polemica, a chiusura della quale ha poi dovuto fornire ulteriori scuse.
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