Milan ancora in fuga, Samp domata 2-1

Partita difficile doveva essere, e difficile è stata. Il Milan ha superato con forza il duro ostacolo Sampdoria (in maglia biancoblù per ricordare i 120 anni dell’Andrea Doria), imponendosi per 2-1.
Vittoria malgrado la assenze
Priva di Simon Kjær, Ismaël Bennacer e Zlatan Ibrahimović, la squadra di Stefano Pioli, 50 partite con il Diavolo, è stata cinica ma ordinata, imperfetta ma coerente nel non mollare mai, in grado di trovare nuovi punti di riferimento e cardini di gioco, fra i quali ha svettato in assoluto Davide Calabria, puntuale in ogni chiusura e bravo nelle ripartenze, ma anche Sandro Tonali a centrocampo, autore di una prova di maturità importante.
Il primo tempo scorre senza acuti, il Milan tiene palla e ordina il gioco, la Sampdoria cerca di approfondire di inesistenti sbavature rossonere. La svolta al 45′, quando un difensore doriano tocca di mano, in maniera peraltro inutile, il pallone. Calcio di rigore netto, che Franck Kessié trasforma, spiazzando il portiere.
Una grande prova di Calabria
Nella ripresa Jens Petter Hauge rileva Brahim Díaz, Tonali prende il palo con un pallone velenoso toccato piano, ma la Samp impone i ritmi cercando il pareggio e reclama un rigore per un presunto tocco del pallone con il braccio di Matteo Gabbia. Gianluigi Donnarumma non corre pericoli e al 77′ è da uno spunto di Hauge sulla sinistra che nasce l’assist di Ante Rebić per l’accorrente Samu Castillejo, entrato in campo da non più di dieci secondi. Sembra fatta, anche Pioli entra in campo a festeggiare, ma la Sampdoria dimezza lo svantaggio all’82 con un’azione da corner finalizzata da Albin Ekdal, complice Donnarumma mal protetto sull’angolo da Hakan Çalhanoğlu. Sale la tensione, ma i padroni di casa non riescono a rendersi pericolosi, a parte nell’ultima azione, quando Kessié scivola sulla destra, l’azione della Samp si sviluppa con un cross che Ekdal tocca di testa da favorevole posizione, ma a lato. Secondi conclusivi prima della chiusura del match, con annesso diverbio fra Donnarumma e Gabbia, subito sedato da Pioli che, entrato in campo, richiama il gruppo in cerchio a centrocampo ed esalta la prova dei suoi, ancora in fuga malgrado le importanti assenze di giornata.
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