Milan ko, rigore sbagliato e magia di Nainggolan

Il Milan perde con onore 1-0 il posticipo della 16.a giornata con la Roma. Un ko previsto in sede di pronostico, meno per quanto si è visto in campo, con i rossoneri che hanno sprecato troppo, mostrando i limiti di una rosa obiettivamente inferiore a quella romanista. L’uomo decisivo dei rossoneri poteva essere, e non è stato, Niang, mentre quello dei capitolini è riuscito a essere il tatuato e colorato Nainggolan.
Nella formazione di Montella mancano lo squalificato Kucka e gli infortunati Bacca e Bonaventura, con Lapadula che viene confermato in attacco, affiancato da Niang, che vince così il ballottaggio (un po’ sorprendente) con Honda, nella Roma gioca Strootman, misteriosamente graziato dal giudice sportivo dopo la sacrosanta squalifica subita a causa della sceneggiata che aveva portato all’espulsione di Cataldi nel derby.
E’ una squadra rossonera attendista quella che comincia la sfida dell’Olimpico, ma senza nemmeno troppo rallentare i ritmi. I romanisti si lanciano in avanti, ma presto si rendono conto che gli ospiti non sono in vena di subire passivamente. Al contrario, lentamente, il Milan prende il comando del gioco, riuscendo a pungere in ripartenza. L’ottimo Lapadula e Dzeko sfiorano la rete per i rispettivi colori fino a quando è ancora l’attaccante rossonero, lanciato in contropiede, a subire il netto fallo da rigore da parte di Szczęsny, che in altri tempi (e con altre regole) sarebbe stato espulso. Sul pallone si porta sicuro Niang, che aveva sbagliato già la settimana scorsa contro il Crotone (il rigorista designato è lui), ma la sicurezza del francese svanisce al momento del tiro: rincorsina, mezzo stop, passo breve, tiro centrale a mezza altezza, il portiere della Roma si allunga e respinge. I giallorossi sembrano galvanizzarsi, come logico, dall’errore milanista ma, ancora una volta, la squadra di Montella mostra carattere e grinta e riesce a tenere il campo con decisione.
Nella ripresa la prima squadra a farsi veramente pericolosa è quella rossonera, con Pašalić al 52′ a mancare la porta di poco. Dietro il Milan esagera troppo con i fraseggi, riuscendo talvolta ad avvantaggiare gli avversari (e anche a Donnarumma andrebbero spiegate un paio di cosette sui rinvii), mentre a centrocampo si esprime in maniera esageratamente fallosa, svanendo lentamente dalla zona d’attacco. Ed è così che la Roma guadagna campo, fino a trovare la via del gol con un perfetto tiro dell’orrendo Nainggolan (bisogna dirlo, a gente ‘conciata così’ andrebbe impedito di scendere in campo…), con il pallone che aggira le mani protese di Donnarumma, forse fuori posizione, e si infila nell’angolino. La reazione del Milan si smorza in un tiro di un Lapadula mal coordinato al 65′, mentre subito dopo Montella inserisce Mati Fernandez per Bertolacci, mossa che non cambia le strategie rossonere, proprio come al 71′ quando, in maniera bizzarra, Lapadula viene cambiato con Luiz Adriano. La gara rimane tesa e dura, ma le occasioni latitano. El Shaarawy, uno dei tanti ex in campo, entrato nella ripresa, mette a dura prova la retroguardia ospite, ma è tutto il Milan a perdere il senso delle misure e i cambi sembrano solo peggiorare le cose. All’84 entra Honda per Pašalić, i Montella Boys collezionano due corner senza esito, mentre la Roma cerca il contropiede. Al 90′ è Mati Fernandez a impegnare Szczęsny. Nulla più. Nota a margine, lo squallore della ‘ritrovata’ curva della Roma che, nel finale, offende la madre del 17.enne portiere del Milan.
Fuori dal campo, intanto, la ‘vis comica’ dello strano caso che vede il Milan legato a doppio filo con i misteriosi investitori cinesi prosegue: dopo i ritardi del closing ecco quelli del versamento della seconda caparra da 100 milioni di euro per prorogare al 3 marzo la stessa chiusura per l’acquisto del club rossonero. Il tutto in attesa delle autorizzazioni del governo di Pechino al trasferimento dei capitali: i misteriosi cinesi avrebbero dovuto pagarli entro lunedì a Fininvest, ora giurano che li accrediteranno questo martedì sui conti della holding della famiglia Berlusconi. Nel frattempo Adriano Galliani nicchia e commenta appena la vicenda, con il suo solito fare sornione: “La caparra di 100 milioni? Mi occupo di Milan e non di Fininvest, non sono io che deve rispondere, ma so che domani (martedì, ndr) dovrebbe essere un giorno molto molto importante”.
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