Milan vincente e svogliato, in Macedonia timbra ancora Cutrone

Il Milan vince per 1-0 contro lo Shkendija la gara di ritorno valida per il quarto turno delle qualificazioni all’Europa League. In terra macedone i rossoneri, forti della netta vittoria dell’andata (6-0), danno vita a un match che dura mezzo tempo e poi si scioglie in un anonimo passa e ripassa la palla, facendo abbassare di molto il livello della prestazione della squadra di Vincenzo Montella. Con molti titolari a casa la difesa vede comunque la presenza di Leonardo Bonucci, presente per sua forte volontà, al centro di una difesa a tre con il rientro di Alessio Romagnoli, una squadra italiana per 9/11 e un attacco composto da Patrick Cutrone e André Silva. Il primo gioca la solita partita di forza e volontà, premiata dalla rete, ormai un classico, che sblocca e decide la partita: al 13′, un perfetto lancio di Manuel Locatelli quasi da metà trova Cutrone abile a sganciarsi, dribblare il diretto avversario, convergere verso il centro dell’area e infilare in diagonale ignorando lo stizzito Silva. Che, da parte sua, sbaglia invece tutto lo sbagliabile, a parte un bel fendente nel primo tempo: non trova il dialogo con i compagni né riesce a farsi trovare pronto per l’impatto con i numerosi assist fornitigli dai compagni. Nella ripresa nel Milan entra in avanti Suso, creando le uniche luci di 45′ vissuti con il fiatone e con Marco Storari (scelto da Montella come titolare al posto di Antonio Donnarumma, non certo una scelta casuale da parte del tecnico) cui gli attaccanti macedoni hanno scaldato più volte i guanti, in due casi opponendosi all’uomo solo lanciato a rete. Segnali di eccessive amnesie derivate anche dal risultato comodo dell’andata.
A fine gara, Montella è comunque soddisfatto: “Siamo contenti, ora aspettiamo l’urna anche noi”. Sulla gara: “E’ stata una partita interpretata nella maniera giusta, anche se ci sono stati parecchi cali, ma non potevo chiedere di più. Ora pensiamo al Cagliari”. E ancora: “Dopo la sosta, fino a dicembre giocheremo ogni tre giorni, ma non c’è nulla di meglio per allenarsi che giocare”. Fari puntati su Cutrone: “E’ stata una scelta coraggiosa da parte nostra quella di tenerlo. Vive per il gol, ma si sacrifica per la squadra. Si sta guadagnando con gli allenamenti prima e le prestazioni adesso il merito di stare con la squadra”. Nel dopopartita ha parlato anche Cutrone: “Per me è un onore essere paragonati a Belotti, spero di continuare così. Il mio momento è merito di tutta la squadra, devo ringraziare soprattutto loro. Io mi impegno sempre in allenamento. L’importante era passare il turno e ce l’abbiamo fatta. Sono felicissimo che la società mi ritiene incedibile e farò di tutto per ripagarli e darò il massimo”.
Restano i numeri, quelli comunque positivi: finora, in cinque partite ufficiali (di cui quattro in Europa) il Milan ha sempre vinto e sempre mantenuto la propria porta inviolata, realizzando 13 reti, con una media di oltre due gol per gara. E con Cutrone, manco a dirlo, capocannoniere con tre reti.
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