Molestata in treno, la 15enne potrebbe aver inventato tutto

La giovane aveva denunciato di essere stata picchiata e molestata in treno da due magrebini, mentre percorreva la tratta Milano-Mortara-Alessandria. Mancano però riscontri chiari al suo racconto.
Era sembrata da subito un po’ fumosa e distorta la storia raccontata dalla 15enne che denunciava di essere stata percossa e molestata in treno, lo scorso 9 Febbraio. Ovviamente gli inquirenti avevano comunque dato il giusto peso alla cosa, difficile ignorare una denuncia tale, specie da parte di una 15enne. Ed hanno, ovviamente, approfondito, ma già il fatto che non vi fosse nessun testimone, nessuno sul treno o nel vagone che potesse aver visto o anche solo sentito qualcosa, risultava strano.
Uno dei due giovani nordafricani accusati di aver molestato in treno la giovane si era presentato in commissariato, accompagnato da un avvocato. L’accusa era molto grave ed egli si sentiva braccato. Agli inquirenti l’uomo ha raccontato che era si vero che i due si erano conosciuti su Facebook (come raccontato dalla ragazza) ed ha anche confermato di averla incontrata, di averla vista di persona.
Di contro, ha negato con forza di essere mai stato su quel treno con un amico, dove la 15enne sarebbe stata picchiata e molestata. Ovviamente non basta negare con forza, servono testimoni ed un alibi e il magrebino sembra avere un alibi di ferro, ma al momento la questura non commenta.
Oltre all’alibi di ferro del presunto molestatore, gli inquirenti non hanno trovato il minimo riscontro sulla faccenda neppure visionando decine di filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza del treno e delle stazioni. Dei dui nordafricani non c’è traccia, della prova che possa confermare che la ragazza sia effettivamente stata picchiata e molestata in treno, neppure.
Le volanti che hanno indagato sulla presunta violenza, non hanno trovato riscontro neppure durante le indagini, i rilievi e i sopralluoghi. Dalla questura comunicano di non aver mai sottovalutato la denuncia, seppur sembrasse da subito poco chiara e credibile, chi si è occupato del caso non lo ha mai fatto in malafede.
Ora la giovane dovrà chiarire il perchè del suo gesto, il perchè abbia raccontato di aver subito una violenza e di esser stata molestata in treno e anche il motivo per il quale abbia deciso di coinvolgere il ragazzo conosciuto tramite Facebook.
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