Morgan: “L’Italia è contro la cultura e l’arte”

“Restart! Riavvia la cultura”, evento digitale organizzato sul sito del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, ha visto protagonisti tanti protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo. Fra questi Morgan, al secolo Marco Castoldi, milanese classe 1972, che ha sentenziato: “Perché ripartire? Perché parlare di ripartenza? Io non mi sono mai fermato”.
“Se togliamo la musica, muore l’umanità”
Morgan sottolinea l’importanza della musica nel mondo: “Le canzoni sono la cosa più importante del mondo. Il telefonino è meno importante delle canzoni. Il fuoco è meno importante. Il pane è meno importante. La canzone è la cosa più importante in assoluto. C’è ovunque, in ogni posto. Non esiste un mondo dove non c’è la canzone, la canzone è la realtà. Ma se provassimo a fare un esperimento, togliamo le canzoni, bene, muore l’umanità. L’arte è l’unica impronta importante che ha lasciato l’uomo sulla Terra. Le persone più importanti del mondo sono gli artisti. Pensate quanto siamo messi male in Italia! Le istituzioni italiane sono ‘contro’ la cultura e l’arte. E’ come se al Paese mancasse un cromosoma per la civiltà. La civiltà è qualcosa che evolve. L’Italia involve. E non parlo dei governanti, non possiamo neanche dare la colpa a loro. La colpa è distribuita presso tutti. L’Italia è brutta in questo momento…”.
“Il piacere dell’artigianato vale anche per la musica”
Il cantante, che si impose sulla scena musicale all’inizio degli anni ’90 con il gruppo dei Bluevertigo, dice poi la sua sul Coronavirus: “Paura del Covid? Prima di aver paura di perdere la vita, bisognerebbe aver coscienza di qual è la vita che viviamo. E’ vita quella che stiamo vivendo in questo momento? E’ questo quello che vogliamo?”. Come proposta per la ripartenza Morgan risponde: “Artigianato e coscienza. Bello no? Sembra un convegno per filosofi e falegnami. E gli ospiti d’onore sono Morgan, Geppetto e anche San Giuseppe! L’artigianato è il fare concreto della pratica della musica, vale per la pittura, per la scultura la danza, la fotografia. Vale per le arti, per il fare. Sarebbe meglio che ci si dedicasse un po’ tutti al piacere puro dell’artigianato, del fare quotidiano, e vale anche per la musica, proprio del praticare la musica, non sto parlando di grandi invenzioni o grandi creazioni, ma proprio del maneggiare, del fare continuamente musica con le proprie mani. Per esempio perché si nascondono i cavi in tv? I cavi sono le vene, sono quelle che fanno funzionare la musica. E’ la parte pratica, la sua concretezza. La paura dei cavi è sciocca. E’ importante perché sono connettori. La musica è bella perché esiste la connessione”.
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