New Horizons incontrerà Plutone: un viaggio durato nove anni

E’ iniziato il conto alla rovescia, meno di 2 ore, dopo un viaggio lungo 9 anni attraverso il Sistema Solare per quasi 5 miliardi di chilometri: “Plutone: non ancora esplorato”, potrebbe più solamente essere storia.
L’incontro tra la sonda New Horizons e il pianeta nano è previsto per le 13.39 (ora italiana in cui la sonda sarà alla minima distanza dal Pianeta), gli astrofili hanno già iniziato a puntare i loro telescopi per scattare bellissime immagini.
Tra i misteri su cui bisognerà indagare attraverso la sonda si trova una struttura brillante a forma di cuore e quattro grandi macchie scure (ognuna delle dimensione dello Stato del Missouri) poste alla stessa distanza. Le strutture visibili potrebbero essere altipiani e pianure oppure solamente variazioni di luminosità su una superficie completamente piatta. La seconda tappa dopo Plutone, per la sonda New Horizons, sarà la Luna Caronte (luna con la quale il pianeta nano forma un sistema binario, la principale fra le sue cinque lune). Plutone e Caronte sono due mondi ghiacciati, che ruotano intorno a un comune centro di gravità.
New Horizons cercherà tra le altre cose le nuove lune di Plutone oltre alle cinque già note: Caronte, Stige, Idra, Cerbero e Notte (si tratta di tutti nomi “provenienti dall’Oltretomba” in quanto Plutone, per la mitologia romana, è proprio il signore degli inferi).
Nelle ultime settimane New Horizons ha già scattato alcune fotografie di Plutone relative alla fase di avvicinamento, permettendo così di calcolarne con più precisione le dimensioni.
Ma come agirà la sonda? New Horizons passerà dietro il pianeta nano, osserverà il Sole mentre viene eclissato e registrerà così i segnali radio inviati da Terra, in questo modo la luce solare e onde radio attraverseranno l’atmosfera di Plutone e il mondo in cui queste onde verranno alterate rivelerà i dettagli della composizione chimica del pianeta nano. Solo successivamente New Horizons entrerà nell’ombra di Caronte con lo scopo di cercare tracce di un’eventuale atmosfera sul satellite.
New Horizons porta con sé testimonianze della presenza umana nello spazio e della sua esplorazione, all’interno della sonda sono presenti: un contenitore con le ceneri del suo scopritore Clyde Tombaugh (primo a osservarlo nel 1930), un cd contenente i nomi di 434mila persone che si sono registrate nel 2005, una foto della squadra di tecnici che ha costruito New Horizons e un francobollo americano del 1991 con la scritta “Plutone: non ancora esplorato”.
Ora non resta che aspettare, nove anni di attese sembrerebbe che stiano per concludersi.
Lucrezia Lessio
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