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Home›Attualità›Nizza, il terrorismo islamico fa poltiglia di cristiani

Nizza, il terrorismo islamico fa poltiglia di cristiani

By Massimiliano Bordignon
15 Luglio 2016
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Ci risiamo. La strage di Nizza è l’ennesimo, osceno, macabro, tragico capitolo del terrorismo islamico. Sottolineiamolo. Islamico. Certo, potrebbero anche essere stati l’IRA, l’ETA, forse anche la banda Baader Meinhof riesumata per l’occasione o financo i NAR di Giuseppino Fioravanti. Ma così, a occhio, la sensazione è che sia stato qualche seguace estremo di Allah a travolgere, su di un camion lanciato a 80 all’ora, oltre 80 persone, cifra aggiornata alle tre di notte, con più di 150 feriti, non si sa quanti gravi.

Due chilometri di folle e fredda razionalità nel nome dell’Islam, appena dopo la fine dei fuochi pirotecnici sparati in occasione della Festa della Bastiglia. Sono le dieci e mezza di sera, la gente sulla promenade per il gelato della notte, i più grandi sorseggiano una caipirinha o un mojito. Le famiglie di turisti passeggiano con calma in attesa del sonnacchioso rientro in albergo. Ma qualcuno però, da non molto, ha appena finito di consegnare l’anima al proprio dio, quello del Corano. Qualcuno lo aveva giurato, assaporando l’idea di potersi unire quanto prima ad un numero imprecisato di vergini. Il regalo che spetta al bravo musulmano, mica a quelli che vediamo in blue-jeans e che, magari, parlano con i nostri figli. Quelli sono quasi peggio di noi. Quelli ‘bravi’ sono come lui, alla guida del ‘camion della giustizia’. “Porta e diffondi l’Islam tra gli infedeli”. Se poi degli infedeli sarai costretto a farne poltiglia, questo è un fatto secondario. Anzi, meglio.

Dettagli. Come quelli che vedono centinaia di clandestini, tantissimi di religione musulmana, arrivare senza controllo ogni giorno sulle nostre spiagge e non solo. Potrebbero essere chiunque. Sulle tivù passano le immagini dei bambini sofferenti e delle madri piangenti. I baldi giovani con il Corano dipinto in testa invece restano nell’ombra. A loro non interessa apparire. Non adesso perlomeno. Notizia certa è che, negli ultimi giorni, siano sbarcati nel Mezzogiorno d’Italia diverse persone di etnia pashtun. Gente che viene dall’Afghanistan. Talebani, per farla breve, o simili. Confortante, come quella sorta di invasione che Milano sta subendo da troppo tempo, con bivacchi di stranieri lungo le sue vie. Non quelle del centro, ovviamente.

Non vedo la parola ‘islamic’ nemmeno sulle televisioni straniere. Si continua a parlare di terrorismo, senza identità, il solito ‘gruppo di pazzi’, cani sciolti senza patria. Invece una patria, e un dio, questa gente ce li ha. Ed è in nome di questo dio che ieri sera hanno massacrato più di 80 persone per le strade di Nizza. Ora aspettiamo con ansia il comunicato dei musulmani di casa nostra, quelli che, in molti post sui social, denigrano le proprie ‘correligiose’ che si vestono all’occidentale o, come sostenuto dal ‘moderato’ governo iraniano, indossano magliette “oscene e sataniche” con scritte inglesi del tipo “Keep calm and…”. Sulla pagina dei Giovani Musulmani d’Italia, sono quasi le tre di notte, nessuno si è speso per un commento sulla tragedia: campeggiano un post sulla preghiera della notte e i complimenti a una ‘sorella’ laureatasi con una tesi dal titolo “Islam autentico contrapposto all’Islam finzione”.

Tutto sfila lentamente, come il sangue degli oltre 80 morti di Nizza, come i cervelli ottenebrati di chi, nel nome del ‘politically correct’, preferisce chiudere gli occhi nell’attesa che la bomba sociale, sempre più carica, esploda anche da noi. Da stanotte gireranno i prevedibili comunicati di solidarietà, da quest’oggi marce e fiaccolate ‘della pace’ continueranno a infestare ingannevoli le stesse strade martirizzate poche ore prima, senza capire che ormai la guerra, di religione, è qua, portata da uno straniero che, lentamente, e subdolamente, si è infiltrato in mezzo a noi.
Nel 1974 venne attribuita a Houari Boumediene, presidente algerino da poco insediatosi, in un discorso all’ONU la seguente frase: “Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole. Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.
La conquista dell’Europa è stata pianificata attentamente molti anni fa, una guerra ‘bianca’ a lungo termine in cui usare uomini, donne e bambini. Per diffondere l’Islam va bene tutto: colonizzare le periferie delle nostre città come un camion che falcia un centinaio di lemming umani lungo le strade di Nizza.

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