No alla violenza sulle donne

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne: questo il vero nome della ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 (risoluzione 54/134). Il giorno 25 novembre non cade a caso, la data ha un senso. Fu scelta nel 1981 da alcune attiviste riunitesi all’incontro Femmista Latinoamericano e dei Caraibi. La data ricorda il giorno del 1960 in cui le tre sorelle Mirabal furono bloccate dal servizio di informazione militare del regime di Trujillo nella repubblica Dominicana, mentre si recavano a far visita ai rispettivi mariti che si trovavano in prigione. Le Donne vennero sequestrate e condotte in posto isolato. Furono dapprima torturate, prese a bastonate e strangolate. Furono caricate poi sulla loro auto e gettate in un burrone, a simulare un incidente. Le Donne erano state molto attive nel cercare di contrastare il regime autoritario imposto dal dittatore dominicano.
Da quell’assassinio sono passati oltre cinquant’anni ma la violenza non sembra essersi fermata. Non voglia dilungarmi sui numeri, ma sappiate che su scala globale 1 Donna su 3 ha subito almeno una volta una violenza nella sua vita, 1 Donna su 3 che abbia avuto almeno una relazione di coppia dichiara di aver subito dal proprio partner almeno una volta una forma di violenza fisica o sessuale. Nel mondo quasi il 40% dei femminicidi sono commessi dal partner. Credo bastino questi numeri a far capire perché serva ancora oggi celebrare una giornata che tenti di far luce su un cancro che sfianca la società dei nostri giorni. Una cancro che la consuma da dentro, perché la violenza arriva dalla parte più intima, dalla parte che spesso è più vicina alla Donna. Troppi partner, troppi padri, troppi familiari finiscono nel tramutare in violenza, un senso che se dapprima nasce come amore, si incupisce nel possesso, fino a calare nella tenebra dell’ossessione. Ed è nell’ossessione che sfocia la violenza, sia essa fisica o mentale, sia che ti lasci viva o che diventi essa stesa mortale.
Ed è giusto quindi ricordare che la violenza sulle Donne c’è, esiste, non è un problema cancellato. La violenza è più che mai attuale. E nonostante le molteplici iniziative, le svariate associazioni che sono sorte in questi anni, ancora tante, troppe Donne oggi non se la sentono di parlare, di denunciare il loro aguzzino, di condividere ansie, paure ed esperienze. Per questo servono giornate come quella di oggi, dove raccontare non solo dei numeri, non solo delle Donne ce non ce l’hanno fatta, ma soprattutto di quelle che hanno avuto il coraggio di ribellarsi, di raccontare, di condividere la propria esperienza. Di quelle Donne che hanno capito che il silenzio è il più infimo degli alleati di vuole far del male. Il silenzio isola e non aiuta, il silenzio non può che generare indifferenza al problema. E l’indifferenza porterà altra violenza. E’ una spirale diabolica.
In questa giornata sono molteplici le iniziative, vengono lanciati e trasmessi appelli, raccontati e presentati nuovi film, verranno venduti libri e detti un sacco di numeri. Il problema sarà domani, e dopo domani e il giorno dopo ancora. Quando i riflettori si saranno spenti, quando le piazze saranno vuote e i film saranno finiti. Li si correrà il rischio che i cani rabbiosi tornino a farla da padrone. Per tale motivo l’attenzione deve restare alta. Le grida di sofferenza vanno ascoltate anche nei prossimi giorni, i segnali che possono far capire o prevenire una possibile violenza devono essere riconosciuti soprattutto da domani.
Purtroppo non basterà una giornata a sconfiggere questa piaga. Forse neppure cento. Ma possiamo fare tanto, anche da soli. Partiamo dal rispetto. Incominciamo a capirlo prima ad insegnarlo poi. Ricominciamo dagli atteggiamenti. Non limitiamoci a pensare che la violenza sia solo fisica. Proviamo pensare alle nostre abitudini, ai nostri atteggiamenti. La Donna è nostra madre, la nostra fidanzata, la nostra migliore amica o nostra figlia. Non possiamo girarci dall’altro lato. Non nascondiamo il problema e non limitiamoci ad affrontarlo solo oggi. #noallaviolenzasulledonne
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