No Expo e sequestri: perquisizioni e sgomberi al Giambellino

Sequestrati caschi e mazze, sono in venti a finire in questura dopo le perquisizioni e sgomberi al Giambellino in vista della manifestazione del Primo Maggio.
Nella notte sono inoltre state danneggiate le sedi di Forza Nuova, Ugl e casa editrice Ritter. Antagonisti fermati e portati in questura.
Sono state sequestrate mazze e picconi, tra le 10 e le 20 sono state portate in questura una serie di persone per essere identificate. Tensione a Milano dove si registra anche uno sgombero e un corteo di protesta organizzato dagli antagonisti. Tutto in vista del corteo No Expo organizzato per il Primo Maggio, giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione e festa del Lavoro. In via Odazio, quartiere Lorenteggio, un gruppo di comitati contro gli sgomberi e vari appartenenti dell’area antagonista hanno organizzato un corteo monitorato da agenti della polizia in tenuta antisommossa.
La perquisizione è avvenuta nel quartiere Giambellino in un appartamento occupato da antagonisti – la Digos avrebbe trovato mazze, maschere protettive e antigas, picconi, caschi e altro “materiale da offesa e difesa“. Gli investigatori presumono possa trattarsi di materiale da utilizzare nel corteo No Expo. Nel corso del blitz sarebbero stati fermati, per identificazione, anche alcuni giovani tedeschi e francesi. Almeno sei persone, invece, sono state denunciate per occupazione abusiva.
Non sarebbero invece state rinvenute armi “né alcun altro oggetto specificamente atto a offendere” durante una seconda perquisizione scattata poco prima delle 6 del mattino in due appartamenti comunicanti in via degli Apuli, sempre alla periferia ovest della città, fra i quartieri Lorenteggio e Giambellino. In questo caso, alcuni giovani antagonisti francesi sarebbero stati fermati per essere identificati.
Nell’appartamento gli investigatori cercavano bombe carta e altri cosiddetti “ordigni impropri” di cui si era segnalata la presenza. Per gli antagonisti italiani che occupano le due case in via Apuli – e che in passato si erano opposti allo sgombero di appartamenti occupati da famiglie di cittadini dei Paesi nordafricani – è scattata la denuncia per occupazione illegale secondo l’articolo 633 del Codice penale.
L’attività della Digos, condotta in coordinamento con la Procura, rientra nel piano di “monitoraggio e azione preventiva” in vista del corteo No Expo in programma per il Primo Maggio.
Il comitato degli inquilini del quartiere ha organizzato un presidio nella vicina via Odazio dove diversi antagonisti si sono dati appuntamento per un presidio di protesta. Sostengono che quella della polizia è “una provocazione per alzare la tensione in vista della grande manifestazione del Primo Maggio, operazione inutile perché non hanno trovato nulla“. L’intera zona è presidiata da un ingente schieramento di forze dell’ordine.
In città la tensione è già alta fra i gruppi di destra e di sinistra per avvenimenti relativi alla notte fra lunedì e martedì, infatti sono stati danneggiati una sede di Forza nuova in via Palmieri e la casa editrice di estrema destra Ritter, specializzata in testi storici e di fascismo e nazismo, che si trova in via Maiocchi. Tra pochi giorni avrebbero pubblicato un libro su presunti eccidi di partigiani. Nessuno è rimasto ferito anche se in un caso è stato necessario evacuare un intero palazzo per un incendio divampato a seguito dell’assalto. “Lo Spazio Ritter – commentano alla casa editrice – non ha vetrine su strada. E per appiccare le fiamme hanno rotto una finestra del seminterrato e hanno gettato dentro del liquido infiammabile e della vernice“.
Sempre nella notte è stata danneggiata una sede del sindacato Ugl, la cui linea è tradizionalmente concertativa e dialogante. “Al momento escludiamo che gli episodi facciano parte di un’unica strategia – riferiscono gli investigatori – ma è il segno di un clima che va scaldandosi. Non si esclude che in città siano giá presenti piccoli gruppi antagonisti o singoli individui arrivati per il corteo di venerdì da altre città italiane, del Nord e del Nord-est soprattutto“.
Lucrezia Lessio
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