Nuovi arresti per estorsione a Lapo Elkann
Agli arresti domiciliari per concorso in estorsione a Lapo Elkann il fotografo Bicio Pensa, 43 anni, e Giovanni Bellavista, 34. Si tratta dei presunti complici di Enrico Bellavista, fratello 32enne di Giovanni, arrestato in flagranza lo scorso 2 dicembre mentre, in una stanza dell’hotel Four Season, intascava 90mila euro da un collaboratore dell’imprenditore ricattato.
L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata emessa dal gip Stefania Pepe su richiesta del pm Giancarla Serafini. La denuncia di Elkann risale al 29 ottobre. In quell’occasione l’imprenditore aveva riferito di aver già versato nel luglio precedente 30mila euro per un video compromettente ripreso un mese prima in cui appare seminudo, vicino a delle piste di cocaina stese su un tavolo.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti lo scorso giugno Elkann sarebbe stato avvicinato per strada alla periferia nord della città da Giovanni Bellavista che, vedendolo in stato confusionale, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua.
“Avevo bevuto molti bicchieri di superalcolici, più del dovuto. Stavo andando a piedi verso l’abitazione di una mia conoscente”, ha poi raccontato l’imprenditore ai carabinieri del nucleo investigativo, spiegando di aver accettato l’offerta di aiuto dell’uomo. Alla coppia si sarebbero poi uniti Enrico Bellavista e la cocaina, che secondo l’imprenditore sarebbe stata portata dai due sconosciuti. La serata è poi finita, secondo il ricordo di Elkann, con lui caricato su un taxi con addosso una tuta da ginnastica e 50 euro per pagare la corsa.
Nei giorni successivi, i due fratelli si sarebbero presentati a casa sua con il filmato compromettente ripreso con un cellulare e la richiesta di un regalo per l’aiuto dato. Non contenti del pallone autografato ricevuto in cambio, i due avrebbero proposto invano il video a un settimanale e poi sono stati contattati da Shawn Carlo Nelson, un collaboratore di Elkann, incaricato di trattare.
L’accordo con i Bellavista si è poi chiuso a 120mila euro di cui 30mila versati prima della denuncia e dell’arresto del 2 dicembre. I due fratelli si impegnavano per iscritto a non divulgare copie, pena 300mila euro di risarcimento. Ma due mesi dopo, Elkann ha scoperto che secondo Bicio Pensa, un fotografo coinvolto marginalmente in Vallettopoli, le immagini erano nelle mani di altre persone. Anche Pensa è stato poi contattato da Nelson, che agli inquirenti ha poi riferito che il fotografo gli ha chiesto altri 350mila euro per non vendere le immagini al settimanale Chi.
Le perquisizioni a casa dei due nuovi arrestati hanno fatto trovare diverse copie del video, incastrando anche i presunti complici di Enrico Bellavista.
La misura è stata eseguita oggi a inchiesta sostanzialmente già chiusa. Il pm nei giorni scorsi aveva già chiesto e ottenuto per Enrico Bellavista, ora agli arresti domiciliari, il giudizio immediato e l’imputato ha poi chiesto di accedere al giudizio abbreviato, che in caso di condanna concede lo sconto di un terzo della pena, che è stato fissato per il 23 aprile davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Vanore.
Finora Fabrizio Pensa e Giovanni Bellavista erano indagati a piede libero. Sono in attesa dell’avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. (omnimilano)
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