Occhiali su Milano

Milano è bella e per accorgersene non sono necessari gli occhiali fantachimerici di Micromino del milanese Toni Pagot, affascinante compagno di avventure d’infanzia immaginate sfogliando Il Giornalino.
Parafrasando Friedrich Nietzsche si potrebbe dire che Milano ha una nobile bellezza che s’insinua lentamente “che quasi inavvertitamente ci porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti a un sogno”.
Un giorno invece mi ritrovo davanti alla piccola vetrina di Eyeland: il retrogusto di antiche occhialerie e la visione di originali occhiali mi aiutano a superare il blocco che mi provoca subitaneamente il nome english style che imperversa nel Bel Paese. Gusti che mi fanno meritare un immeritato affettuoso appellativo di snob, anche dallo stesso Massimiliano Brunello dopo le tre ore di metti e togli di decine e decine di montature che a un certo punto della difficile operazione ricoprivano interamente il bel tavolo color rame prodotto da Modus. Perché oltre a offrire marche finemente selezionate provenienti da tutto il mondo, Massimilano ha anche professionalità, pazienza e un filo di gentilezza che non guasta e che è merce rara. Sa anche prendersi un po’ in giro e, tanto per ingraziare il cliente, indossare improbabili montature. E farsi scappare la citazione giusta, ma si sa i venditori sono ottimi psicologi:
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.[L’Ottico – Fabrizio De Andrè]
Italia, Gran Bretagna, Austria, Giappone, sono alcune delle provenienze degli occhiali di Eyeland che ha solo brand rari: dall’inglese Cutler&Gross al giapponese Eyevan 7285 presentato in esclusiva con tanto di Sushi di accompagnamento!
La ricerca è continua e spinge i confini ogni volta più in là, non solo geograficamente parlando ma anche come concezione dell’occhiale: quello che Massimiliano indossa qui sopra è un iMoonglasses cioè da luna, insomma da notte, nati più per i nottambuli discotecari ma probabilmente utili anche per la guida notturna non certo a bordo della Bluesmobile dei mitici mitici Blues Brothers:
“Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio e portiamo tutti e due gli occhiali da sole”
[Dan Aykroyd\Elwood a John Beluschi\Jake]
Ma c’è posto anche per i classici di Hollywood di una volta, per gli originali in legno, per modelli di passaggio tra il passato e il futuro.
Tra centinaia di occhiali, nel pur piccolo negozio Thaon di Revel, Massimiliano custodisce anche oggetti che incontra nel suo peregrinare, dalle rivisitazioni degli orologi a cipolla ai porta-tablet che sembrano moderni borselli anni ’70 che a me personalmente fanno impazzire. Oppure, in un tripudio di color rame, un assaggio dei gioielli in argento e bronzo fatti a mano da Natsuko Toyofuku che ha l’atelier in via Angelo della Pergola, 8.
Ad accogliervi al 4 di Thaon di Revel ci sono poi loro, i suoi modelli preferiti. Qui fortunatamente nell’inoffensiva versione statuaria.
✍ Eyeland, via Thon di Revel, 4
Tel. 02 6900 6050
(sito web in costruzione)
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Argomento troppo chic per me, ma la scrittura d Lorella Beretta merita sempre il detour. E mi ha fatto anche venir voglia di vedere il negozio!
Grazie della segnalazione! Stavo proprio cercando un paio di occhiali nuovi e andrò sicuramente a curiosare. Ci voleva qualcuno che segnalasse queste chicche!