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Home›Sport›Basket›L’Olimpia cede in casa contro Sassari: una severa lezione

L’Olimpia cede in casa contro Sassari: una severa lezione

By Redazione
7 Aprile 2019
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Ci si poteva aspettare che l’Olimpia risentisse dei postumi dell’eliminazione dai playoff di EuroLega, e che Sassari potesse seriamente metterla in difficoltà.

Non ci si poteva aspettare, e non è per nulla accettabile dal punto di vista dell’attuale capoclassifica, che la squadra di Pozzecco imponesse una lezione così severa a quella di Pianigiani.

Il confronto tra i due coach è stato particolarmente impari a favore dell’ex playmaker azzurro, i cui schemi offensivi sono stati impossibili da arginare per la difesa di casa. L’impressione è stata che, se anche Pianigiani avesse dato fondo al proprio playbook difensivo, non ci sarebbe stato alcun rimedio di natura tattica, e questo è particolarmente grave per un coach con la sua carriera e la sua reputazione.

Ma poi, in campo ci vanno i giocatori, e gli ospiti non hanno chiuso la pratica con largo anticipo solo perché la differenza di talento è invece pesantemente a favore dei biancorossi, che si sono tenuti più o meno a galla grazie a quello. La cosa più grave di tutte, però, è stata la sensazione che i giocatori stessi non abbiano eseguito, non si sa se per decisione loro o se per indicazioni dalla panchina, alcuno schema offensivo, limitandosi per la maggior parte del tempo a giocare con uno che aveva la palla e gli altri che guardavano.

A questo punto è importante capire quanta benzina sia rimasta nel fisico dei giocatori dell’Olimpia e quanta unità ci sia in questo gruppo, perché un atteggiamento di questo tipo è davvero molto preoccupante per i tifosi milanesi. Pochi giorni fa abbiamo scritto che avrebbe senso dare a Pianigiani un’altra chance per la prossima stagione, ma se si dovessero vedere ancora performance di questo tipo, cambieremmo decisamente idea.

Sassari, da parte sua, può essere contenta per aver messo in mostra un gioco corale bellissimo, con la capacità di sfruttare perfettamente ogni situazione favorevole che si crea in campo, e, ancor meglio, di sapersele creare queste situazioni, con movimenti senza palla e spaziature sempre efficacissimi. In questo caso, Cooley è stato l’indiscusso MVP, ma la cosa più importante è ciò che si è visto a livello di squadra.

Quintetto Milano: Della Valle, James, Micov, Brooks, Omic
Quintetto Sassari: Smith, McGee, Pierre, Thomas, Cooley

Pianigiani, molto fischiato alla lettura delle formazioni, lascia fuori Jerrells e Kuzminskas, quest’ultimo per un risentimento al polpaccio, in una sfida che vede un’affluenza più ridotta rispetto alla media stagionale e un pubblico presente particolarmente silenzioso, almeno all’inizio. In tribuna c’è Ale Gentile ad assistere alla performance del fratello Stefano, e in campo Omic parte in quintetto a sorpresa.

Primo quarto

Sassari parte correndo a razzo e giocando il più velocemente possibile, mentre i possessi di Milano vedono i quattro giocatori senza palla rimanere fermi come pali. Ciononostante, il talento offensivo dei vari James e Micov è abbastanza da consentire loro di segnare anche giocando senza alcun movimento senza palla da parte dei compagni, mentre Sassari si appoggia principalmente su Pierre e Thomas, creando loro i giusti spazi con il lavoro di tutti e cinque i giocatori in campo.

La partita corre sui binari dell’equilibrio, e l’Olimpia beneficia di un Brooks molto reattivo sulle palle vaganti, atteggiamento che però lo porta a commetter due falli in 5’. Milano riesce a marcare bene Cooley con Omic, ma lotano dal canestro, tutti i giocatori di Sassari trovano dei buoni mismatch e ne approfittano.

Quando esce Cooley, l’Olimpia inizia a banchettare sotto al canestro avversario, ma le mani di Tarczewski sono fredde e sbagliano canestri clamorosi. Della Valle mette una tripla importante, ma l’attacco di Milano, in questa fase, è particolarmente confusionario, così Sassari continua ad approfittare dei mismatch che si costruisce intelligentemente e a mantenere un piccolo vantaggio e ad aumentarlo nei minuti finali del quarto.

I primi 10’ si chiudono sul 20-26, punteggio che evidenzia l’incapacità della difesa milanese di porre un rimedio al bel lavoro di squadra dell’attacco sardo nel mettere ogni giocatore nelle condizioni giuste per segnare.

Secondo quarto

Il fatto che il primo possesso del secondo quarto veda Cooley a un metro dal canestro marcato da Nunnally è il perfetto esempio di quanto detto sopra e di quanto Pozzecco stia umiliando tatticamente Pianigiani fino a questo momento.

L’Olimpia non affonda solo grazie al talento individuale, ma l’attacco continua ad avere un’impostazione da “uno ha la palla e gli altri guardano”, e la difesa non smette di avere mal di testa nel capire come impedire ai giocatori avversari di non trovarsi in situazioni sempre così favorevoli.

Sassari non riesce, comunque, a ottenere quel vantaggio largo che meriterebbe, e Milano, verosimilmente, aspetta di poter sfruttare le rotazioni più ampie quando gli avversari si stancheranno. A 5’ dall’intervallo lungo, il 29-33, che significa un parziale di 9-6 nel quarto, dà l’idea del basso livello su cui si sta giocando.

Prima o poi, comunque, Sassari non può che concretizzare la propria superiorità, e Pianigiani è costretto a chiamare time out sul 32-39 a 3’ dalla fine del quarto per quanto la sua squadra stia giocando male su entrambi i lati del campo. Arriva la doppia cifra di vantaggio interno sul 34-44, e si va all’intervallo sul 39-47, con un pubblico di casa sempre più silente e quei pochi che hanno viglia di farsi sentire che alzano la voce per esprimere il proprio dissenso nei confronti di Pianigiani.

Terzo Quarto

L’inizio della ripresa non vede alcun mutamento del copione: l’Olimpia segna perché ha giocatori talentuosi, Sassari lo fa grazie a letture tattiche efficaci e movimenti senza palla utili. Così, il vantaggio esterno non può che crescere, e l’unico lampo di vita milanese avviene quando Brooks porta un blocco, sfrutta il cambio difensivo per crearsi il mismatch con Smith e può servire Micov per la tripla comoda che infatti entra.

Questa è la dimostrazione che all’Olimpia, per rimontare, basterebbe fare ciò che si dovrebbe normalmente fare nel basket, ovvero eseguire dei giochi che prevedano che qualcuno aiuti chi ha la palla in mano, ma evidentemente oggi non è aria per queste cose tra i biancorossi, e la situazione si complica col quarto fallo di Tarczewski.

C’è troppa sufficienza nell’atteggiamento milanese, con i giocatori che sembrano non avere alcuna voglia di tirare e che si accontentano troppo spesso del tiro da lontano, perché evidentemente ci vuole molto più impegno per costruirsi una buona conclusione da sotto canestro. Sassari, ancora una volta, non è in grado di piazzare un parziale mortifero che ammazzerebbe la partita, anche se avrebbe tutte le carte in regola per farlo, così Milano non può che rientrare, soprattutto perché finalmente Brooks sfrutta a dovere le situazioni in cui lo marca qualcuno più piccolo di lui per attaccare il canestro.

L’ala italo-americana guadagna, così, numerosi falli, ed è infallibile dalla lunetta, mentre dall’altra parte, l’attacco sassarese che nella stessa staticità che ha contraddistinto la partita di Milano finora. Due belle transizioni ridanno vita a Sassari, che chiude il quarto sul 59-66.

Quarto quarto

Pianigiani rischia Tarczewski con quattro falli all’inizio dell’ultimo quarto, ma Milano continua ad avere il torto di concedere comode transizioni agli avversari e a ricominciare con gli attacchi statici.

Ricomincia la serie di tiri da 3 forzati solo perché non si ha la voglia di crearsi seriamente le situazioni per tirare da sotto, e ricomincia per Sassari la possibilità di tirare facilmente perché ognuno si mette sempre nel posto giusto per favorire l’esecuzione dei giochi.

A 5’ dalla fine il punteggio è di 69-78 e non si vede come Sassari possa perdere, visto il modo in cui sta giocando l’Olimpia.

Cooley continua la propria partita da dominatore, anche e soprattutto perché non sembra esserci nel playbook difensivo di Pianigiani alcun rimedio a quello offensivo di Pozzecco. I giocatori di casa sono i primi a capire che oggi non c’è niente da fare, così mollano spudoratamente e subiscono uno svantaggio imbarazzante. Finisce 79-93.

AX ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79-93

TABELLINO MILANO: Della Valle 5, James 12, Micov 16, De Capitani ne, Fontecchio, Tarczewski 2, Nedovic 11, Cinciarini 15, Nunnally 5, Burns, Brooks 8, Omic 5

TABELLINO SASSARI: Spissu 6, Re ne, Smith 13, McGee 6, Carter, De Vecchi, Magro ne, Pierre 9, Gentile 5, Thomas 13, Polonara 14, Cooley 27

PARZIALI: 20-26, 19-21, 20-19, 20-27

PROGRESSIVI: 20-26, 39-47, 59-66, 79-93

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