Orino – Varese: Bambini piantano marijuana alla festa della semina

Anche quest’anno è arrivata la festa della semina e del raccolto. La consuetudine di questa particolare giornata dedicata alla terra è da sempre stata quella di piantare un albero per ogni bimbo e dedicarglielo. Una tradizione adottata da molti comuni ma che quest’anno, in un paese del varesotto, si è trasformatao in un evento molto particolare. Piuttosto che in consueto albero, i bambini, sono stati invitati a piantare semi di marijuana di una varietà legale.
Ma la Festa della Semina che si è svolta oggi a Orino, comune di nemmeno mille abitanti, compreso nel Parco regionale Campo dei Fiori, in alta Lombardia, ha avuto una eco imprevista. «Non mi aspettavo davvero tanta attenzione – ha detto il presidente della Proloco Marco Moscatelli – nostro unico scopo è quello di ricordare che la cannabis ha anche molte qualità se usata correttamente».
La Proloco del paese, in collaborazione con Assocanapa , hanno elargito semi certificati a basso contenuto di THC , di Varietà Futura a scopo sperimentale, didattico e informativo. Durante la giornata si è poi parlato della Cannabis e dei suoi molteplici usi raccontando la della War on Drugs e degli usi Moderni . Una full immersion di 4 giorni con convegni, dibattiti, proiezioni ,ducumentari e degustazioni alimentari , ovviamente alla Canapa alimentare
Stamattina quindi quasi tutti gli abitanti, una trentina di bambini compresi, si sono presentati in un campo in gestione alla Pro Loco, e hanno seminato circa 25 Kg di semi. «Non c’è nulla di illegale si tratta di una varietà certificata, a basso tasso di Thc, lo 0,2% – ha spiegato Moscatelli riferendosi al delta-9-tetraidrocannabinolo, uno dei maggiori principi attivi della cannabis – Certo prima di piantare i semi occorre compilare un modulo e consegnarlo alle forze in modo che possano controllare che sia tutto regolare».
A settembre dovrebbe esserci il primo raccolto e la sperimentazione della Proloco proseguirà mostrando i vari usi della cannabis. «In Italia è ancora associata solo all’idea che sia una droga nonostante sia stata dichiarata l’incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi che equiparava le droghe leggere a quelle pesanti – ha aggiunto Moscatelli – Ma noi vogliamo sensibilizzare la gente ai tanti benefici della cannabis, anche in campo medico, e soprattutto spiegare ai più giovani i rischi di ogni genere di abuso, alcol compreso».
Nel frattempo ai microfoni di Radio Popolare il senatore e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova si è espresso in questi termini relativamente al tema cannabis: «Sono convinto che ormai sulla cannabis il tema non sia più “se”, ma “quando” si arriverà alla legalizzazione. In decenni e decenni di “war on drugs” siamo stati abituati a pensare che questo fosse un destino inevitabile. Bisogna invece prendere atto a livello politico che la direzione è quella della legalizzazione della cannabis: i Paesi che si muoveranno per primi saranno quelli che godranno prima, nell’analisi costi-benefici, dei vantaggi che la legalizzazione consente, resi evidenti dalle esperienze che ci sono già nel mondo occidentale».
Della Vedova ha poi proseguito: «C’è un consenso di fondo crescente, e nell’opinione pubblica c’è ormai condivisione sulla necessità di cambiare approccio: la questione non è se essere favorevoli o contrari all’uso della marijuana, che è un consumo nocivo come alcool e tabacco, ma se continuare a far finta di reprimere un consumo che in decenni di repressione è rimasto di massa, continuare a dar soldi alle mafie, mettere in contatto i ragazzi con la criminalità organizzata, impegnare gli uomini delle forze dell’ordine in una guerra persa, oppure – ha continuato Della Vedova – se garantire miliardi alle casse dello Stato, in un quadro di regolamentazione e di controllo delle sostanze in circolazione. Di fronte a tutto questo, abbiamo registrato un ampio favore sulla necessità, possibilità e opportunità di fare una iniziativa parlamentare corale, con un numero di adesioni già in partenza significativo, che spinga sull’opzione della legalizzazione».
Il ministro ha poi concluso: «Purtroppo nel centrodestra ad oggi ci sono solo le adesioni, pure importanti, di Antonio Martino e Vincenzo D’Anna: mi auguro che, nel prosieguo dei lavori dell’intergruppo, ne arrivino altri da quell’area. È una iniziativa dai profili liberali che punta ad aumentare la sicurezza e a combattere la criminalità: pensare che tutti gli elettori del centrodestra siano contro la legalizzazione è un errore clamoroso».
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