Overlord, il film di guerra che non vi aspettavate

Overlord comincia con lo stile di Salvate il Soldato Ryan e finisce ricordando i momenti più cruenti di Resident Evil. Una storia che, pur partendo da un’ambientazione vista e rivista, riesce a trovare il suo spicchio di originalità e a divertire lo spettatore.
In Salvate il Soldato Ryan si cominciava con le navi che sbarcavano in Normandia sotto il fuoco nazista. Trenta minuti di azione cruda e devastante che teneva lo spettatore con il fiato sospeso. In Overlord si comincia dal cielo, proprio pochi giorni prima che le truppe terrestri giungano in Francia (via mare). Una sequenza meno lunga di quella diretta da Spielberg ma senza dubbio emozionante.
Boyce (Jovan Adepo), Ford (Wyatt Russell), Tibbet (John Magaro) e Chase (Iain De Caestecker) sono quattro soldati americani che vengono paracadutati tra le linee nemiche per una missione suicida che prevede la distruzione di una torre di comunicazione nazista in un paesino della Francia. Una volta giunti nei pressi del loro obiettivo, i quattro ragazzi, unici sopravvissuti della loro squadra, conosceranno Chloe (Mathilde Ollivier) una ragazza del villaggio che vive con il fratellino e con una zia malata. La giovane, animata dall’odio estremo per gli occupanti nazisti, li aiuterà a entrare nella base nemica ma – proprio quando sembrano pronti per completare la loro missione – si rendono conto che i tedeschi nascondono molto di più in quegli scantinati super protetti. Ben presto i protagonisti si troveranno ad affrontare forze sovrannaturali e nemici che mai avrebbero pensato di dover incontrare. Perché – come detto dal Generale Wafner (Pilou Asbæk), il cattivo di turno – un esercito millenario ha bisogno di soldati millenari.
Al di là del punto di partenza, che sa molto di minestra riscaldata, Overlord ha il merito di far credere allo spettatore di essere di fronte a un tipo di film (storico/bellico) per poi ritrovarsi improvvisamente in un altro (fantastico/horror). Generi diversi che, potendo avere un pubblico distinto, finiranno magari per soddisfare i gusti di alcuni e deludere quelli di altri. La verità è che, da qualunque punto lo si osservi, il risultato finale non è niente male. Certo si finisce per toccare sempre le stesse corde: il bene contro il male, la vendetta, il sacrificio personale, l’eroismo… ma la verità è che per questo genere di temi c’è e ci sarà sempre un pubblico felice di pagare il biglietto. Quindi ben vengano film come questo che, oltretutto, si distinguono per buona fattura e per effetti speciali da dieci e lode.
Tra gli interpreti segnaliamo una nuova prestazione convincente di Jovan Adepo, già protagonista di Fences, The Leftovers, Mother. Mentre possiamo definire singolare la scelta di dare a Wyatt Russell il ruolo di Ford, personaggio con la stoffa dell’eroe che non sembra molto affine con la faccia un po’ piatta del figlio di Kurt Russell (non ce no voglia il padre). Buona anche la recitazione dell’eroina della storia semi-debuttante Mathilde Ollivier. Speriamo di rivederla presto sul grande schermo, magari anche con ruoli più complessi.
A Sitges, avevamo visto Overlord sull’enorme schermo della sala del Hotel Melià, ed è proprio in un cinema simile che vi consigliamo di andare a vedere questo film. Questi effetti meritano il migliore dei palcoscenici per riuscire a farvi saltare sulla sedia con un bel sorriso stampato in faccia.
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