Per le “scodellatrici” di Milano, Pisapia come Pinocchio: «Ricorda le promesse!»

Risposte! è questo che i lavoratoti della partecipata “Milano Ristorazione” hanno chiesto in coro, supportati dalla sigla sindacale Usb, mentre mostravano uno striscione raffigurante un “Pinocchio con il suo lungo naso”.
Tranquilli, Collodi non c’entra. Il pinocchio è solo una caricatura che ricorda il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e, quella che in un primo momento poteva avere i contorni di una favola narrata da tanti grilli parlanti, è la cronaca della seduta del Consiglio Comunale svoltasi oggi, lunedì 30 marzo, a Palazzo Marino.
“Ricorda le promesse” hanno ripetuto più volte i lavoratori della società che, a pochi mesi dalla fine dell’anno scolastico, vogliono certezze rispetto al loro contratto. La sigla Usb infatti denuncia che le “scodellatrici”, coloro che distribuiscono i pasti nelle mense scolastiche, non sono assunte da “Milano Ristorazione” ma dalle cooperative “con contratto del Turismo a tempo indeterminato, un contratto che prevede il lavoro solo durante l’anno scolastico”, mentre nel periodo estivo “non percepiscono né stipendio né assegni famigliari e, di conseguenza, non hanno diritto nemmeno a contributi previdenziali e neppure ad alcun tipo di sussidio di disoccupazione o ammortizzatore sociale”.
E’ proprio nel 2011 tra una promessa e l’altra, ci raccontano gatti e volpi, che Pisapia correva in bicicletta per le strade della città meneghina ridipingendola di arancione. La sua speranza era conquistarla, e così è stato. Ma i colori non bastano a cambiare le cose. Oggi, 4 anni dopo, si è ritrovato a dover fare i conti con le scodellatrici milanesi le quali raccontano di come, l’allora candidato sindaco, avesse parlato, riferendosi proprio a loro, di “rispetto dei diritti sia normativi sia economici dei contratti”.
Quei lavoratori però continuano a non essere diretti dipendenti della Milano Ristorazione ma di cooperative che hanno in appalto alcuni servizi nelle scuole, come ad esempio quello di “scodellamento”, restando senza alcuna tutela durante i periodi in cui le scuole restano chiuse.
1400 giorni dopo circa (giorno più, giorno meno), quei lavoratori ricordano la promessa e ripropongono la stessa richiesta: poter “essere assunte direttamente da Milano Ristorazione, unica garanzia per essere veramente tutelate”.
Le risposte oggi non sono pervenute nemmeno dopo essere stati ricevuti dall’assessore all’Educazione, Francesco Cappelli, ma in quel “paese dei balocchi” sono almeno riusciti a “rubare” un appuntamento.
La storia continua…dopo Pasqua
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