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Cronaca e Attualità
Home›Cronaca e Attualità›Breve manuale di sopravvivenza nella Milano di Beppe Sala

Breve manuale di sopravvivenza nella Milano di Beppe Sala

By Massimiliano Bordignon
21 Giugno 2016
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Beppe Sala è il nuovo sindaco di Milano. Amici che avete sostenuto Stefano Parisi, come direbbe ‘lui’, fatevene una ragione. La città della Madonnina resta ancorata mani e piedi a sinistra, con tanto di consiglio comunale in cui siederà, udite udite, niente meno che una musulmana. Pare che a casa sua apprezzino l’Islam radicale, ma Beppe Sala (si dice così, nome compreso, per uno di sinistra la presenza del ‘Beppe’ è una garanzia) ha detto che ci pensa lui. E quindi stiamo a posto.
Noi però, che in questi anni pisapiani ci è presa l’orticaria e ci è parso, evidentemente in maniera fallace, che Milano abbia compiuto un salto carpiato verso il basso, ora dovremo adeguarci. Mi sembra giusto quindi fornirvi un piccolo manuale di sopravvivenza nella Milano ‘aranciorossa’ di Beppe Sala, detto tutto insieme, come regolamento prevede.

1) All’edicola vedete di comperare sempre “La Repubblica”, l’unico giornale veramente libero pubblicato in Italia. Se siete lettori de “Il Giornale” potrete comunque comperarlo, a patto però di ‘incartarlo’ nell’altro, e di leggerlo solo fra le mura di casa.

2) Il sindaco per voi, e nelle conversazioni con gli amici, sarà semplicemente ‘il Beppe’. Farete così capire al vostro interlocutore di esserne un amico intimo, o comunque di averlo seguito da tempo, fin dalla sua ascesa nell’agone politico. Inoltre, come già detto, quando si sta a sinistra, un Beppe qualsiasi è sempre bene averlo a portata di mano.

3) Andate almeno una volta alla settimana a Palazzo Marino, e andateci con aria soddisfatta, autenticamente convinti che il ‘male assoluto’ della destra fascio-razzista (o razzo-fascista) sia stato sventato grazie ‘al Beppe’ e ai cittadini di Milano (che poi per Sala abbia votato il 51% del 50% dei milanesi andati a votare questo è un dettaglio).

4) Quando passate di fianco a un campo rom elargite un sorriso ai numerosi presenti ciondolanti in pieno sole. Anzi, già che ci siete, scendete dall’auto e inoltratevi all’interno del campo, regalando un buffetto ai bimbi, sicuramente cenciosi e malnutriti. Tornerete all’auto (se la troverete) certamente arricchiti dalla profondità della cultura sinti.

5) E già che si parla di cultura, come non cominciare un corso di arabo? Utile soprattutto per i cittadini della zona Loreto, di viale Padova e piazzale Maciachini. E’ l’occasione per lasciarsi alle spalle per sempre la nostra goffa e superficiale cultura lombarda e austroungarica. Siamo o non siamo cittadini del mondo? Da Bollate a Cologno, nessun confine ci sarà più precluso.

6) Pretendete che almeno un ‘writer’ venga a scrivere sul muro di casa vostra. Pare brutto ormai avere un’abitazione ordinata, senza scritte, che so, magari abbellita da alcuni vasi di gerani. Obsoleti e retrogradi. Una bella firma tipo “Geppy”, “Zippo” o “XYZ” (per fare prima) è quello che ci vuole per rendere anche il vostro inutile muro finalmente à la page.

7) Alcune parole dovranno essere definitivamente abolite dal vostro vocabolario. Una su tutte la volgarissima ‘culo’. No, ma che avete capito? Anche un semplice e normale riferimento alla parte posteriore del vostro corpo, pure quando avrete un intenso prurito, tipo “mi devo grattare il…”. Ecco, evitate, non si mai, che qualcuno potrebbe bollarvi come avversario dei diritti civili.

8) Non preoccupatevi dei conti di EXPO. Non è che adesso un sindaco possa fare tutto. Ora ci sono cose più importanti a cui pensare. In fin dei conti Sala detto ‘il Beppe’ era ‘solo’ il commissario unico dell’Esposizione Universale. Che poi gli abbiano affiancato un ‘badante’ di nome Raffaele Cantone è un fatto secondario. Anzi, secondo i bene informati, è stato Cantone a chiedere di essere affiancato a Sala (detto ‘il Beppe), sicuro di trarne benefici effetti dalle spore emesse dall’allora commissario, così, per induzione.

9) Ficcatevi in testa che i clandestini non esistono: esistono migranti e rifugiati. Anzi, per chiamarli con il loro nome utilitaristico, sono ‘risorse’. Roba che nemmeno il più liberista dei pensatori della Rivoluzione Industriale avrebbe osato immaginare. Esistono migranti di guerra e migranti economici, ed entrambi hanno diritto di stare a casa vostra, soprattutto se, per pura sfiga, decidiate di prendervi due settimane di vacanza e di andare al mare.

10) Ricordatevi inoltre che, almeno un secolo fa, ma anche meno, ma anche di più, i vostri nonni e bisnonni e trisnonni sono stati pure migranti. Il perché questo debba andare a incidere sulla ‘questione clandestini’ può apparire oscuro, ma voi fate finta di niente, dite che è vero, e che pertanto è giusto che tutto il mondo vada in tutte le parti del mondo. Tutti i cinesi in India, tutti gli indiani in Germania, tutti gli italiani in Valle d’Aosta, e così via…

11) Infine, e questa è la più bella, ricordatevi che sarà grazie ai migranti se prenderemo la pensione. Giuro, questa io ancora non l’ho capita, soprattutto quando guardo questuanti, lavavetri e clandestini (ops, risorse…) che dormono sulle panchine della stazione. Però tranquilli, sono io che non l’ho capito. Loro avranno sicuramente ragione. E poi adesso c’è Beppe Sala. Tutto compreso. Compreso il Beppe.

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