Politica e finanza dovrebbero fare la differenza. In meglio
Se tutto va bene, chiuderemo l’anno con uno sfavillante +1%.
Senza entrare in discorsi macroeconomici sulla crescita congiunturale, sulle azioni della BCE e sulle meraviglie (?) del Jobs Act, va riconosciuta un’inversione di tendenza.
Che però rimane debole se paragonata alla crescita di altri paesi europei. Non solo il consolidatissimo Regno Unito, ma anche economie a noi più affini come Francia e Spagna (anche) quest’anno faranno meglio di noi.
E questo per tacer dei soloni PD che ci stanno prospettando un nuovo miracolo italiano in fieri.
Sono i numeri, bellezza. E spero che almeno su questi si abbia la decenza di un dignitoso silenzio.
Al di là delle critiche al governo, questo, ma non solo questo, che anche quelli passati sono state delle belle ciofeche, ci sono però delle inefficienze strutturali che in questo paese non possono consentirci di spiccare il volo.
Non parlo qui di corruzione, burocrazia, evasione. Certo che questi problemi ci sono.
Ma il problema è anche un altro.
Lo sviluppo deriva anche dalla capacità di essere innovativi, dalla capacità di fare altro. Di inventarsi nuove occupazioni, creare nuova domanda.
E in questo, oggi, non è sufficiente l’inventiva, il genio ed il talento. Essendo popolo di santi e navigatori, siamo discretamente abituati a lavorar di fantasia. Se quella bastasse, il nostro paese non solo non navigherebbe in brutte acque – che comunque, come navigatori, sapremmo superare di slancio – ma dovrebbe essere tra le eccellenze mondiali.
Il problema sta piuttosto nel fatto che oggi, soprattutto oggi, le grandi idee necessitano di grandi capitali. E non sempre le due cose viaggiano di pari passo.
Anzi, diciamo pure che questo non succede proprio.
Il problema, sia chiaro, non è solo nostro, altrimenti non avrebbero preso piede tutte le iniziative di crowdfunding che imperversano in tutto il mondo.
Ma è un dato fuori contestazione che in questo Paese il credito non è accessibile a tutti, anche se alle spalle hai una grande idea con un potenziale enorme.
Qualche anno fa la BCE iniettò nel sistema bancario italiano miliardi di euro. Lo fece augurandosi che quei soldi andassero alle aziende, ai privati, al sistema economico per ridare fiato. Dovevano servire a rilanciare un’economia asfittica.
In realtà finirono in ricapitalizzazioni delle banche stesse, nell’acquisto di BOT per salvare i conti dello stato ed in minima parte finirono alle aziende. Ma non a tutte. O ai grandi colossi che oggi stanno in piedi per l’accanimento terapeutico delle banche, o a quelle poche realtà che in effetti di quei soldi non avevano bisogno.
Perchè in questo Paese funziona proprio così. I soldi vengono dati a chi in realtà potrebbe farne a meno, che sono quelli che garantiscono un rientro sicuro, o a quelli talmente indebitati, che le banche stesse non si possono permettere di farli fallire, perchè sarebbero delle pugnalate al cuore dei loro bilanci.
E la pletora di piccoli imprenditori, di giovani con brillanti idee, che certo sono rischiose, ma che potrebbero fare la fortuna dell’economia in generale ed anche delle banche più in particolare?
Sono rischi, e vanno trattati come i bambini di una pubblicità di tanti anni fa. Una dose di dolce Euchessina e che vadano a cagare. Possibilmente lontano.
In sostanza ci troviamo di fronte all’ennesima occasione in cui politica e finanza mostrano una grande, enorme differenza tra parole e fatti. A parole sono qui per aiutarci, per servirci, per rendere la vita dei nostri figli più lieve. Nella pratica aiutano i soliti noti, noti per altro per essere spesso incapaci o peggio, manigoldi e per aiutarli sacrificano i progetti di chi non ha santi in paradiso.
Che in un paese che, come detto, è di santi, è decisamente una grave colpa…
Latest posts by Andrea Salan (see all)
- Banca Etruria, Boschi e Gelli. Tutto limpido? - 19 Dicembre 2015
- Linus Sindaco di Milano? - 7 Dicembre 2015
- Le promesse dei 5Stelle senza speranza - 2 Dicembre 2015
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento