Le promesse dei 5Stelle senza speranza

Che fare? Rido? Piango? O mi limito ad un saccente: “Io l’avevo detto?”.
Piano piano il movimento 5stelle si è portato a casa comuni, anche importanti. Dapprincipio Parma, poi Livorno, e svariati altri meno importanti nella nostra geografia. E scoppiano polemiche. L’ultima in ordine di tempo, proprio quella di Livorno, che a giudicare dalle immagini tv è conciata nè più nè meno di Napoli qualche anno fa. Ecco, a Napoli, per dire, pensarono alla protezione civile, insomma, non quisquilie.
A distanza di qualche anno, credo che sul movimento 5stelle si possa, finalmente, esprimere un giudizio. Che però non può essere di poche parole. Ma va un attimo ragionato. Il primo pensiero è che, per quanto brutto possa sembrare, la politica non è per tutti. La politica è arte da strateghi, è cedere su un punto per portarne a casa un altro. La politica è una grande relazione di coppia, in cui la parola d’ordine è compromesso. Chi si butta a capofitto, “senza se e senza ma”, come piace molto dire in questi giorni, forse entusiasmerà, ma è destinato a relazioni di ben breve periodo.
Insomma, parliamoci chiaro: ma voi veramente vi fareste fare un trapianto di cuore da un macellaio abituato a darvi delle costate tagliate spesse, o della bresaola tagliata fine?
Il secondo punto molto chiaro è un altro: l’entusiasmo dei 5stelle avrebbe senso in un clima da post guerra mondiale. Tutto azzerato, tutto da rifare. Allora i 5stelle avrebbero quasi l’obbligo morale di essere il primo partito con maggioranza bulgara. Ma non è così. Ereditano città, comuni, province, e forse regioni, ed una nazione pesantemente indebitate, con una storia impegnativa alle spalle, con situazioni di fatto che devono essere migliorate, per carità, ma anche gestite.
Si accusa Pizzarroti, il sindaco di Parma, di non aver bloccato l’inceneritore, che anzi è stato aperto sotto la sua gestione. In campagna quell’inceneritore da chiudere, da non aprire era stata una delle sue nenie ricorrenti.
Poi? Eh, ragazzi, poi è diventato primo cittadino di un comune con un passivo di poco meno di un miliardo di euro, che stava per aprire un inceneritore che non aperto avrebbe provocato una perdita di qualche altra decina, forse qualche altra centinaia di milioni di euro. La real politik, purtroppo per noi, prevale sempre sugli entusiasmi. Specie quando sono facili e poco motivati. A Livorno, stessa cosa. La municipalizzata della raccolta e gestione dei rifiuti è stata presa in carico con una perdita di circa 40 milioni di euro.
Al di là degli strepiti sulle colpe pregresse (tutto vero, signor sindaco, ma erano note anche in campagna elettorale? Non era lei quello che aveva le soluzioni in mano?), poi le cose non le risolvi ricordando che sul blog ci scrivono premi Nobel per l’economia. Che della tua municipalizzata, giustamente, se ne sbattono i santissimi.
Quelli sono problemi tuoi, e non li risolvi tirando una riga.
I 5stelle promettono, promettono. E forse hanno anche la voglia di mantenere. Solo che non lo possono fare. E a lungo andare, gli amanti traditi si vendicano.
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