Pure Genius. Un Dottor House hi-tech

Sebbene manchi un personaggio del carisma del medico scorbutico interpretato da Hugh Laurie, Pure Genius ha più di un elemento interessante. Se siete degli amanti del genere, preparatevi ad entrare nell’ospedale più moderno della storia.
In questo periodo l’agenda di ogni appassionato di serie TV che si rispetti diventa piuttosto complicata da gestire. Ci sono i finali di stagione (The Exorcist, per esempio), i finali di mezza-stagione (che ancora non ho interamente compreso, come nel caso di The Walking Dead), e pure dei ritorni importanti (vi dice niente Mozart in the jungle?). Dal momento che il mio mestiere è quello di mettervi in difficoltà e soprattutto perché non voglio fare torti a nessuno, ho deciso di parlarvi di qualcosa di completamente nuovo come Pure Genius.
Ho sempre avuto un debole per le serie con protagonisti i dottori. Il mio amore adulto per il piccolo schermo è nato con E.R. (che arrivò a ben 15 stagioni), cresciuto con Scrubs – che rivedo sempre volentieri – e si è rafforzato ulteriormente grazie al Dottor House. Pur non essendone innamorato, poi, non posso che inchinarmi davanti al successo di Grey’s Anatomy, che spopola in mezzo mondo da ormai 13 stagioni.
L’amore per questo tipo di serie mi ha reso ipercritico rispetto alle nuove che arrivano in pompa magna cercando di trattare il tema in maniera più o meno innovativa, ma nel caso di Pure Genius farò volentieri un’eccezione, perché credo possa valerne la pena.
Si tratta di una serie creata da CBS che ha esordito negli Stati Uniti lo scorso 27 Ottobre (ne sono stati già trasmesse 8 puntate), ottenendo una media di telespettatori superiore ai 5 milioni per episodio. Numeri piuttosto buoni, insomma.
La vicende si svolgono all’ospedale Bunker Hill (che era anche il titolo originale della serie), in California. Il protagonista è un ragazzotto di nome James Bell (Augustus Prew) che ha fatto un’autentica fortuna vendendo la sua azienda in Silicon Valley ed ha deciso di investire tutto il suo denaro e quello di altri investitori in un ospedale. Però non si tratta di un ospedale normale. Il Bunker Hill è un ospedale ultra tecnologico pensato per curare malattie rare. Qualsiasi diavoleria tecnologica che la mente umana abbia immaginato o possa immaginare viene messa a disposizione dell’equipe medica capitanata dal Dottor Walter Wallace (Dermot Mulroney) che, innamoratosi del progetto, ha lasciato la sua famiglia all’altro lato degli Stati Uniti per dedicarsi anima e corpo ai suoi pazienti.
La domanda che forse vi starete ponendo (il Dottor Wallace lo fa già nell’episodio pilota) è la seguente: cosa spinge un trentenne miliardario di bell’aspetto a mettere in gioco tutta la sua fortuna e la sua credibilità per curare gente affetta da malattie di cui si contano un centinaio di casi al mondo? Semplice, Jame Bell – il Genius della serie – è affetto proprio da una di queste rare malattie degenerative e sa che il conto alla rovescia è già iniziato. Il Bunker Hill rappresenta la sua unica possibilità di salvezza.
Pure Genius attinge molto dai suoi illustri predecessori. Mette sul tavolo i sentimenti dei suoi protagonisti, i problemi personali dei medici che, per esigenze lavorative, finiscono sempre per essere messi in secondo piano. Espone le dinamiche di lavoro e le tensioni tipiche di un’equipe e tenta di strappare qualche emozione raccontando storie di pazienti con vite normali e malattie che, invece, di normale non hanno niente.
La componente tecnologica è importante e molto affascinante. Interessanti, ad esempio, le radiografie fatte in tempo reale accostando un tablet al corpo del paziente o i microchip sottocutanei che controllano le funzioni vitali di una persona. Probabilmente è proprio l’hi-tech l’elemento di distinzione principale della serie.
Pur non meritando un premio per l’originalità, Pure Genius riesce ad intrattenere i suoi spettatori. I personaggi sono credibili e messi in scena discretamente bene, le vicende – per quanto strane – non cadono quasi mai nel ridicolo e le lacrime forzate (ahimè immancabili) non indispettiscono eccessivamente chi guarda.
Purtroppo però, stiamo parlando di un format ormai vecchio, ed era prevedibile che per CBS questa fosse una serie in stile “mordi e fuggi”. E’ ormai ufficiale, infatti, che non ci sarà una seconda stagione. I 13 episodi della prima sono stati spezzati in due parti: la prima si è conclusa il 15 Dicembre con l’episodio 9 e la seconda (di solo 4) andrà in onda in primavera. Ciò nonostante, credo che ci troviamo di fronte ad un prodotto ben fatto e, se come me amate le serie con i Dottori, meritevole di un’occhiata.
Un’ultima cosa. Dell’arrivo di Pure Genius in Italia non si è ancora parlato e, probabilmente, è qualcosa che non accadrà nel breve. Se la vorrete vedere dovrete farlo in lingua originale ed in streaming. Anche questo, in fondo, è un modo di dimostrare l’amore.
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