Rimborsi? I commercianti possono attendere

“Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.” Sembra semplice, eppure impossibile. Forse esiste un mondo così, forse è la legge che governa il pianeta gemello appena scoperto. Di sicuro non è quello che succede in Italia, non a Milano, non con i nostri governanti. Mi sembra di sentire le parole dei nostri politici, che tuonano dalle loro comode poltrone ‘bisogna combattere l’evasione fiscale! I contribuenti devono saldare il dovuto allo Stato!’. Sacrosanta verità. Ci sarebbe un capitolo infinito da aprire, ma iniziamo dicendo che è vero: i debiti vanno pagati. Peccato che i soldi non si fabbrichino di notte, non crescano sulle piante, non si riproducano con la forza del pensiero. In quel caso sì che saremmo tutti in regola con i pagamenti. Allo Stato, ai fornitori, ai dipendenti, a tutti. Lo sanno bene gli imprenditori, che lottano quotidianamente con un flusso di cassa che non quadra mai; lo sanno bene i dipendenti, che devono sperare ogni mese che non ci sia un imprevisto. I governanti, in effetti, lo sanno un po’ meno bene; e lo dimostrano quotidianamente. L’ultimo, in ordine cronologico, è il governatore della Lombardia, Roberto Maroni.
All’indomani dello sfacelo compiuto a Milano dai No Expo all’inaugurazione dell’esposizione universale (fiore all’occhiello del Sindaco Pisapia), Maroni aveva promesso ai negozianti uno stanziamento economico di un milione e mezzo di euro come risarcimento danni. Grandi proclami, seguiti da altre promesse del Comune. Sembrava quasi che facessero a gara a chi avrebbe aiutato di più.
Peccato che, ad oggi, le parole siano rimaste tali; peccato che rimarranno tali ancora per molto tempo. La causa? “Complessità delle procedure amministrative legate all’erogazione del contributo in questione”, a quanto sembra. In pratica, Roberto Maroni ha fatto promesse che non può mantenere, per il momento. Come se noi promettessimo alla banca di pagare il mutuo e poi facessimo slittare la prima rata di 12 o 24 mesi. “Troppo complesso” basterebbe rispondere, e la banca dovrebbe comprendere ed aspettare.
I commercianti milanesi non sono stati abbandonati, assicurano dalla regione, devono solo avere pazienza.
Chissà se i loro fornitori ne avranno altrettanta, ma questo non è un problema dei politici. Hanno altro a cui pensare, loro. C’è un padiglione da inaugurare, una cena a cui presidiare, un selfie da pubblicare. I commercianti possono attendere.
Sabrina Antenucci
Twitter: @SabrinaAnte – Facebook: Sabrina Antenucci
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