Sanremo, il Festival della pubblicità
I protagonisti della lunga, lunghissima serata sono stati due: Fiorello, onnipresente, bravo ma ad un certo punto dovrebbe capire che siamo a Sanremo non ad un suo show… e poi la costante, continua ed invadente pubblicità!
Iniziano come ieri sera i giovani, passano Fasma e Marco Sentieri, anche se tutti e quattro i giovani di questa sera meritavano la finale. Tra un’ospite, una chiacchiera e una “fiorellata” qua e là, la gara dei big inizia alle ore 22.00….
Amadeus, ancora incartato con il domopack, ma stasera dai toni marroni e oro, viene affiancato dalle giornaliste del Tg1 Emma D’Aquino e Laura Chimenti e da Sabrina Salerno, fulgido esempio degli anni che passano e dei chirurghi che si arricchiscono.
Anche stasera Tiziano Ferro è nel cast: duetto con Massimo Ranieri con il classico “Perdere l’amore” e poi un medley delle sue canzoni. Potrebbe essere utilizzato di più, ma il sempre presente Fiorello non da spazio a nessuno, a volte travolgendo anche il sempre sghignazzante Amadeus.
Ospiti della serata Zucchero, più gonfio che mai e Gigi D’Alessio, ma non sene capisce il senso. C’è uno scossone invece con la reunion dei Ricchi & Poveri, tornati in quattro dopo quarantanni; gli anni passano ma certe canzoni le cantano tutti, anche quelli della platea che di solito sembra dormano per la maggior parte della serata. Ovviamente anche qui Fiorello deve entrare in gioco, cantando con loro “La prima cosa bella”.
La gara dei big inizia con Piero Pelù, la grinta è quella di sempre, il brano un po’ meno. Si prosegue con uno dei nomi più criticati, giustamente, cioè Elettra Lamborghini, voce inesistente, brano anonimo, tutina oro, che deve essere stata fatta con lo stesso taglio di stoffa di quella di Achille Lauro… almeno lei la riempie meglio!
Torna Nigiotti, ma la canzone non è niente di che. Poi è il turno di Levante, lei si prodiga ma le parole non si capiscono per niente, si vede solo il suo abito rosa che sembra fatto con le cuffie delle tedesche in vacanza a Rimini. L’Ariston si anima con i Pinguini Tattici Nucleari, ma anche loro promettono più di quello che mantengono. Finalmente arriva il momento magico della serata, l’esibizione di Tosca, la classe al servizio di un brano struggente, la migliore del festival. Bravissima. La gara prosegue con Gabbani, che sembra l’ombra di quello di Occidentali’s Karma, Paolo Jannacci, un clone del padre Enzo, il rapper Rancore, il tanto discusso Junior Cally, assolutamente inutile, Giordana Angi direttamente da Amici e chiude Zarrillo all’1.30 di notte, con un brano che non lascia proprio il segno.
Il Festival si conferma macchinoso, lento, zeppo di situazioni inutili e che fanno perdere senso alla gara stessa. La classifica finale vede in testa per adesso Gabbani, seguito da Le Vibrazioni e da Piero Pelù.
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