Sanremo prima serata, ritmo dove sei?

La prima serata della 70’ edizione del Festival di Sanremo si è rivelata per quello che ci si aspettava da molti mesi.. lenta ed a tratti soporifera!
Il cast, scelto “con cura” da Amadeus che ogni tre per due ride per niente, sarà forse in linea con le tendenze del web e delle radio, ma a livello di spettacolo non rende molto. L’unica botta di vita è arrivata con l’imbarazzante esibizione di Achille Lauro, voce non pervenuta e brano tanto meno, che si ricorda solo per una tutina color carne degna degli avanspettacoli di Pippo Franco degli anni ’70.
Inizia la serata con il PrimaFestival, condotto da Ema Stokholma e Gigi e Ros, su cui stendiamo un velo pietoso. Si passa poi al Festival vero e proprio con Fiorello agghindato da prete come Johnny Dorelli in “Aggiungi un posto a tavola” che dopo un lungo monologo introduce Amadeus, vestito con la pellicola del domopack.
Prima cantano i giovani, su quattro passano in due, Tecla e Leo Gassmann. I big debuttano con l’energica Irene Grandi, con una canzone scritta tra gli altri da Vasco Rossi. Lentamente si susseguono gli altri, Masini con la sua voce grandiosa e un brano che richiama molti dei suoi precedenti, Rita Pavone che dall’alto dei suoi 74 anni si mangia il palco come fosse una ragazzina e con una voce e grinta straordinarie. Dopo arriva Achille Lauro, Diodato, gran voce, Le Vibrazioni con un brano molto orecchiabile, Anastasio con una rabbia e un brano che si farà sentire, Elodie, sexy ma niente di più, Bugo e Morgan ma non si capisce proprio perché, Riky con una canzone degna di stare nel repertorio di Pupo. La gara si chiude oltre l’1 di notte con Raphael Gualazzi, che probabilmente si era vestito al buio.
Tra un brano e l’altro si ripete il solito circo sanremese, le solite molte interruzioni per far digerire i brani, come se non dovessero essere proprio loro i protagonisti della serata.
Si susseguono le belle e brave Diletta Leotta e Rula Jebreal, perfette nel loro ruolo di presentatrici. Nei monologhi che si sono ritagliate, vince nettamente Rula, parlando della violenza sulle donne. Diletta parla della bellezza e degli anni che passano, ma è credibile come la banconota da sette euro.
Altro ospite fisso di questa edizione è Tiziano Ferro, che col tempo sembra si sia inquartato un pochetto. Canta “Volare” e sembra Dean Martin, poi canta “Almeno tu nell’universo” e verso la fine scoppia a piangere ma purtroppo l’emozione non arriva. Infine presenta un suo brano “Accetto miracoli” e lì appare il vero Tiziano.
Emma Marrone arriva dopo mezzanotte, prima per presentare un film di Muccino dove recita (….?) con attori del calibro di Favino, Santamaria, Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti. Poi presenta un paio di suoi brani…
Siparietto nostalgia con la reunion di Albano e Romina Power, presentati dalla figlia Romina jr. Hanno straziato le nostre orecchie con i loro successi più conosciuti, da “Felicità” a “Nostalgia Canaglia”, ed infine hanno presentato, evidentemente in playback, una nuova canzone “Raccogli l’attimo”, scritta da Cristiano Malgioglio, presente in prima fila e vestito come se dovesse andare al “Castello delle cerimonie” da donna Imma.
La prima classifica vede al primo posto Le Vibrazioni, seguiti da Elodie, Diodato, Irene Grandi e Marco Masini.
La serata passa, anzi, non passa.. è lunga, complicata e in salita. Troppa carne al fuoco, troppa carne di bassa qualità, troppo di troppo e niente di niente…
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