Santa Clarita diet, lo splatter in streaming

Drew Barrymore è la protagonista di Santa Clarita Diet, la nuova commedia splatter realizzata da Netflix e già disponibile per gli utenti di tutto il mondo.
E la parte splatter si può considerare estremamente riuscita, visto che le scene sanguinose lasciano davvero poco spazio all’immaginazione. Non nego di aver dovuto chiudere almeno un occhio, in un paio di momenti.
Ma andiamo con ordine.
Sheila e Joel Hammond, rispettivamente Drew Barrymore e Timothy Olyphant, sono la tipica coppia medio borghese americana: una bella casa in un buon quartiere, un lavoro ricco di soddisfazioni ed una figlia sedicenne di nome Liv (Liv Hewson). Tutto perfetto, insomma. Almeno fino al giorno in cui Sheila si sveglia con uno strano malessere e, durante un meeting di lavoro, inizia a vomitare che l’Esorcista, al confronto, è un documentario di bon ton.
Gli Hammond ci metteranno pochissimo tempo a capire che qualcosa di strano sta accadendo. Sheila non ha battito cardiaco né pressione sanguigna, quando si taglia non sanguina e, soprattutto, ha sempre una gran voglia di mangiare carne. Carne cruda. Nel giro di qualche giorno, quella voglia fanciullesca di mangiare solo quello che le piace diventa un’esigenza vera e propria e la goccia che fa traboccare il vaso non tarda ad arrivare: nel tentativo di rifiutare le avance del suo capo, Sheila lo azzanna alla mano e scopre che la carne umana è esattamente il cibo che stava cercando. Da quel momento in poi non riuscirà a mangiare niente altro e, ovviamente, vorrà solamente carne fresca, non cadaveri in decomposizione. Insomma, quella tranquilla famiglia americana si dovrà trasformare rapidamente in una specie di associazione a delinquere per riuscire a sfamare gli appetiti di mamma-zombie.
Questo inizio, che sembra Desperate Housewife incrociato con The Walking Dead, non è affatto male. Uno zombie che non ha le sembianze di un morto vivente, interpretato da una Berrymore sempre gradevole quando vuole farci ridere, dona a Santa Clarita diet una certa originalità. Il lato splatter, poi, è incredibilmente realista ed alla prima scena di cannibalismo rimarrete senza dubbio a bocca aperta.
Il problema di questa serie è che sembra non avere molto altro da raccontare, purtroppo. Quando avrete visto la prima scena splatter lo vorrete guardare fino alla successiva, e se questa non arriverà (sappiate che non è sempre domenica) finirete per chiedervi se è il caso di cambiare canale. Vi sono delle battute carine, ma i dialoghi non meritano certo una menzione d’onore ed il resto del casto non brilla come i suoi due interpreti principali. La figlia, ad esempio non sembra essere particolarmente sul pezzo, finendo addirittura per infastidire durante una scena dell’ultimo episodio che, in realtà, sarebbe stata pensata per farci ridere a crepapelle.
Parliamo di uno show a tema zombie molto più divertente di Z-Nation giusto per citare qualcuno che ha provato qualcosa di simile (e ci mancherebbe, aggiungo io) ma sembra che, almeno per il momento, riuscire a raccontare una storia di morti viventi che stia in piedi e che allo stesso tempo faccia pure ridere sia davvero troppo difficile perfino per Netflix. Il colosso americano, per altro, conferma con Santa Clarita diet che il suo tallone d’Achille è proprio il genere commedia. E pensare che il successo in questa nicchia dell’intrattenimento in streaming è una dei loro obiettivi dichiarati per il 2017.
Sono dieci gli episodi di questa prima stagione, puntate di meno di mezzora che – se escludiamo i momenti splatter – potrebbero accompagnarvi come sottofondo mentre cucinate, ma non credo meritino l’attenzione di una prima serata. A giudicare dal capitolo finale ci sarà certamente una seconda stagione, vedremo quando Netflix si sbilancerà in merito.
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