La seconda stagione di Suburra è imperdibile

Suburra ha sconfitto lo scetticismo che accompagnava l’uscita della nuova stagione grazie a una trama ricca di colpi di scena e alle interpretazioni convincenti dei suoi protagonisti.
Suburra è la prima serie italiana prodotta da Netflix. Un onore ma soprattutto un onere, almeno per quanto riguarda il livello di aspettativa che ha il pubblico quando si parla del colosso americano. Il rischio, nemmeno troppo nascosto, era quello di trovarci di fronte a un miscuglio tra un giallo all’italiana e una “crime story” all’americana, con conseguente effetto pizza con l’ananas. Per fortuna così non è stato. E se nella prima stagione qualche problema di velocità della trama e di credibilità dei personaggi tutto sommato si poteva intravedere, in questa seconda possiamo apprezzare un innalzamento del livello qualitativo che rende Suburra quasi impeccabile.
La prima stagione si era chiusa con Aureliano Adami (Alessandro Borghi) che, dopo aver cacciato la sorella Livia (Barbara Chichiarelli), prendeva il comando delle famiglie di Ostia. L’intreccio politica, chiesa, malavita che aveva accompagnato tutti i primi dieci episodi di Suburra rimane intatto anche in questa seconda stagione, ma viene impreziosito dalla crescita di personaggi come il consigliere Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), disposto a tutto pur di arrivare al potere, o di Sara Monaschi (Claudia Gerini) che cerca di riconquistare la posizione aristocratica che altri le hanno tolto sfruttando la tragedia moderna degli immigrati. Spadino (Giacomo Ferrara), il re degli zingari, approfitta del coma del fratello Manfredi per arrivare al comando della famiglia Anacleti e, insieme a Lele (Eduardo Valdarnini), ora ispettore di polizia, e allo stesso Aureliano, a pianificare la loro vendetta contro Samurai (Francesco Acquaroli). Il malavitoso più pericoloso di Roma.
Alessandro Borghi si conferma uno dei più grandi talenti del nostro cinema. Camaleontico, carismatico, capace di trasformare l’Aureliano bullo e attaccabrighe della prima stagione in una bestia ferita dall’animo profondo. Ma non è solamente il suo personaggio ad acquistare fascino e credibilità. Lo stesso Ferrara è più disinvolto, e anche Valdarnini interpreta al meglio un personaggio che assume un ruolo assolutamente fondamentale nel proseguo della storia. Tanti anche i volti nuovi. Cristina Pelliccia, ad esempio, interpreta Cristiana, una poliziotta giovane ed ambiziosa che s’invaghisce di Lele, il suo superiore. Molto brava.
Suburra è la dimostrazione che non serve essere in California per realizzare prodotti moderni e innovativi che siano capaci d’incontrare i favori del pubblico internazionale. L’importante è avere il coraggio di mettersi in gioco e di cambiare il modo di operare. Vedremo certamente anche una terza stagione. Troppe le storie lasciate in sospeso, troppa la voglia di vedere chi, alla fine, la spunterà. Nel mondo reale questa lotta per il potere è infinita, ma in quello di Netflix qualcuno, prima o poi, vincerà. L’importante è che il pubblico si diverta.
Latest posts by Paolo Rizzardini (see all)
- La Casa di Carta, ecco l’attesissima terza stagione - 22 Luglio 2019
- Us, il nuovo film di Jordan Peele - 27 Maggio 2019
- Game of Thrones. Il finale. - 20 Maggio 2019
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento