Seno: troppo o troppo poco?

Quando si parla di chirurgia estetica del seno tutti inevitabilmente pensiamo all’aumento di volume ma in verità è la riduzione del seno l’intervento più importante e antico della chirurgia estetica. Basti pensare all’enorme numero di tecniche chirurgiche messe a punto nell’arco dell’ultimo secolo per capirne la delicatezza e l’importanza.
L’intervento di mastoplastica riduttiva, questo il nome scientifico, non è però un intervento atto solo alla riduzione di un seno voluminoso ma è una tecnica che si adatta benissimo anche in quei casi di cedimento e svuotamento, magari con l’aggiunta di una piccola protesi o – perché no – dello stesso grasso della paziente.
Ma quali sono le pazienti che si rivolgono al chirurgo plastico per questo tipo di intervento?
Vi racconto un po’ la mia esperienza… Abbiamo le giovanissime, di solito affette da vera e propria gigantomastia, che oltre ad avere seri problemi posturali e di crescita causati dall’eccessivo peso sulla giovane colonna vertebrale hanno anche serissimi problemi di relazione poiché inevitabilmente si vergognano del loro evidente “balconcino”. Purtroppo molti di questi problemi sono causati dal comportamento dei vari compagni, invidiose e viperette le cosiddette amiche e sciocchi come solo i maschi adolescenti possono essere gli amici, che sfogano il loro eccesso ormonale in atteggiamenti quanto meno poco eleganti.
Altra tipologia sono le pazienti che con un seno generoso vengono da me al primo cedimento chiedendomi una sorta di posizionamento di mollette per tirarlo un po’ su…mi dispiace, ma non esistono fili e mollette miracolose in grado di riportare su il seno senza un intervento!
Ci sono donne che dopo gravidanze o diete dimagranti vedono il loro seno sempre grande soccombere alla forza di gravità ed all’inevitabile svuotamento causato dalla riduzione del grasso e dalla perdita di volume della ghiandola mammaria; in questo caso sono pazienti che vogliono approfittare dell’intervento per riportare in alto il seno e ridurlo a dimensioni più gestibili.
Altro esempio sono quelle giovani donne che hanno fatto del loro seno un punto di forza nell’aspetto e che con il normale invecchiamento vogliono riportarlo più in alto ma senza ridurlo troppo.
Un ultima e frequente categoria sono quelle donne che dopo aver portato un seno voluminoso per tutta la vita si ritrovano dopo la menopausa ad avere un peso eccessivo sulla colonna vertebrale che associato a fenomeni di osteoporosi può causare veri e propri disturbi sull’apparato scheletrico.
Quale che sia però la motivazione le cose imprescindibili sono che per ridurre e modellare un seno occorre un intervento chirurgico che inevitabilmente genera cicatrici, il risultato estetico oltre che funzionale deve essere di elevato livello stante la valenza emozionale del significato del seno, le cicatrici possono e devono essere curate nel miglior modo possibile ricorrendo anche a trattamenti laser per renderle il meno visibili possibile.
Non esiste una sola tecnica che possa essere applicata in tutte le situazioni e le pazienti sono talmente diverse l’una dall’altra che non solo la tecnica ma anche la tempistica e l’obiettivo di risultato devono essere accuratamente discusse col proprio chirurgo.
In ogni caso, con un buon rapporto medico-paziente ed un chirurgo esperto e di buon senso anche questo intervento può essere affrontato nel miglior modo oggigiorno possibile con risultati soddisfacenti per entrambi.
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