Sisma Nepal: operai padiglione Expo vogliono tornare a casa ma qui lo show deve continuare

Aprirà venerdì prossimo il tanto atteso e discusso Expo ma per gli operai nepalesi che stanno terminando i lavori del padiglione del Paese asiatico la mente è rivolta da un’altra parte.
Il cuore per loro batte a casa dove in questo momento regna la sovrana distruzione e, dopo il terremoto che ha colpito il Nepal «sul cantiere – ha spiegato Filippo Ciantia, che è direttore NBest practices di Expo 2015 – il clima è di generale tristezza. Molti artigiani hanno chiesto di poter rientrare perchè hanno perso non soltanto le case, ma anche dei cari. A livello umano la situazione è molto difficile».
Tutto si crea e tutto si distrugge volendo letteralmente ribaltare la celebre frase di Lavoisier che presto o tardi, troverà nuovamente il suo posto per quel cambiamento secondo il quale nulla si crea e nulla si distrugge. Ma non oggi. Non ora. Non adesso. Mentre c’è in queste ore chi si mobilita per i soccorsi, chi piange i morti e chi vorrebbe tornare a casa e stringere semplicenmente in un abbraccio i propri cari, oggi a Milano c’è chi continua a parlare di quel ritardo dei lavori accertato dall’inizio.
Lo show, cari lettori, deve continuare. «Si temono ritardi, ma il lavoro però continua. La struttura è quasi finita – ha aggiunto – e noi faremo di tutto per aiutare e sostenere il Nepal».
L’obiettivo è «far sì che il padiglione del Nepal diventi un luogo simbolo della ricostruzione, che dovrà passare attraverso la solidarietà e la cooperazione internazionale».
Questa mattina il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione della nuova Darsena di Milano ha detto:«Stiamo aiutando i nepalesi che purtroppo hanno avuto questa tragedia, ci sono 14 operai che sono tornati indietro perchè alcuni hanno avuto delle vittime in famiglia»
«Vogliamo organizzare non solo la raccolta fondi, vedo che in questo momento anche in cantiere ci sono un pò di gruppetti di operai che stanno dando una mano al Nepal», ha concluso Sala riferendosi al fatto che il padiglione è un poco in ritardo con i lavori.
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