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Home›Rubriche›Spoiler Alert›Snatch, la serie TV tratta dal film culto di Guy Ritchie, è finalmente arrivata

Snatch, la serie TV tratta dal film culto di Guy Ritchie, è finalmente arrivata

By Paolo Rizzardini
27 Marzo 2017
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Snatch (2017)

The Snatch è un film che ha segnato tanto la carriera del suo autore e regista, Guy Ritchie, quanto il pubblico di un’intera generazione. La decisione di trasformarlo in una serie TV è un mix di coraggio ed incoscienza. 

I dieci episodi della prima stagione di Snatch sono disponibili su Crackle da dieci giorni. Sinceramente è stato impossibile resistere alla tentazione di vederli tutti d’un fiato. Era da quando lo avevamo preannunciato, parecchie settimane fa, che morivamo dalla voglia di vedere se il mix perfetto tra storia e personaggi che ha reso famosa la pellicola di Guy Ritchie del 2000, era stato ricreato anche in questa reinterpretazione televisiva. La risposta, tanto secca quanto prevedibile, è no. Ma Snatch non è completamente da buttare. 

La serie racconta le vicissitudini della famiglia Hill. Vic (Dougray Scott) è un criminale sulla cinquantina che vent’anni fa vide andare in fumo una rapina quasi perfetta a causa di un poliziotto corrotto. Aveva rubato una quantità d’oro inimmaginabile e, proprio quando sembrava essere andato tutto per il meglio, ha perso il malloppo ritrovandosi pure in galera (dove tuttora alberga). Suo figlio Albert (Luke Pasqualino) vive a Londra con la madre fiorista e, insieme ai suoi due migliori amici Charlie Cavendish Scott (Rupert Grint, l’amico di Harry Potter dai capelli rossi) e Billy ‘Fuckin’ Ayers (Lucien Laviscount), vive campando di espedienti e scommettendo – guarda caso – su incontri di box clandestina. Quando i tre incontrano Lotti (Phoebe Dynevor), fidanzatina spigliata di un piccolo boss locale, si fanno convincere dalla ragazza ad organizzare una rapina al furgone che avrebbe dovuto trasportare gli incassi di un club di proprietà del malvivente. Naturalmente, i tre sbagliano furgone ma non tutto il male viene per nuocere: in quello che hanno bloccato e si accingono a rapinare è nascosto niente meno che l’oro che aveva rubato Vic Hill vent’anni prima. Quello che accade da qui in poi ve lo lascio immaginare… 

Snatch: Vic Hill con il figlio Albert

Snatch: Vic Hill con il figlio Albert, poco prima di essere arrestato

Snatch cerca di riproporre tutti gli elementi vincenti dell’omonimo film: un gruppo di amici che tentano di fare i gangster, malintesi divertenti dalle conseguenze pericolose, incontri di box truccati, zingari che ne sanno una più del diavolo e perfino cani che ricoprono ruoli fondamentali nello sviluppo della storia. Quello che però manca alla serie scritta da Alex De Rakoff, sono l’originalità e, soprattutto, il cast stellare che aveva a disposizione Mr. Ritchie. Dynevor e di Grint – quest’ultimo che per altro ripropone un personaggio maldestro e impacciato molto simile a quello che interpreta in Harry Potter – non possono, da soli, reggere il confronto con i vari Dennis Farina, Jason Statham, Brad Pitt e Vinnie Jones, ed il resto del cast è composto da attori che, per quanto discreti, non hanno lo stesso carisma dei colleghi visti sul grande schermo.

L’episodio pilota sembrava convincente e addirittura credibile, ma fin dal secondo assistiamo a situazioni a dir poco irreali o a colpi di scena che sfociano esageratamente nel ridicolo. L’episodio conclusivo, poi, ha una quantità di incongruenze tanto di storia quanto di realizzazione da finire per rovinare anche il buono che ci era stato mostrato in precedenza. Peccato davvero, perché in alcuni momenti (isolati) le sensazioni di The Snatch le avevamo pure ritrovate. 

Curioso che ci troviamo di fronte al secondo tentativo di trasformare un film di Guy Ritchie in una serie TV. Era già accaduto con Lock, Stock & Two Smoking Barrels (1998). In questo caso, la serie omonima – distribuita nel 2000 – durò per una sola stagione e, tutto sommato, ebbe un discreto successo. Forse perché quel film, per quanto bello e famoso, non divenne mai quello che è diventato The Snatch. 
Ad ogni modo, gli Studios dovrebbero capire che alcune opere hanno il diritto di finire con i titoli di coda originali ed essere semplicemente ricordate per quello che sono, senza tentare di sfruttarne il successo con prodotti che finiscono per macchiarne l’anima. E questo vale tanto per il grande quanto per il piccolo schermo. 

The Snatch (2000): gli zingari di Guy Ritchie

The Snatch (2000): gli zingari di Guy Ritchie, con Brad Pitt

Qualora non conosciate il film, date comunque una possibilità alla serie. E’ possibile che la vostra scarsa conoscenza della mafia anglosassone vi permetta di divertirvi (almeno a tratti). Se invece siete dei fans accaniti di The Snatch, già sapete che non resisterete alla tentazione di guardare questa serie, ed in cuor vostro sapete anche che ne rimarrete delusi. Si tratta solamente di capire in che misura.

 

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