Sprofondo Milan, rossoneri umiliati a Benevento

Il periodo nero del Milan sembra non finire mai, e nemmeno l’auspicato cambio di panchina, con l’arrivo di Gattuso al posto di Montella, sembra scuotere i rossoneri. Contro il Benevento ultimo in classifica e sempre sconfitto in questa stagione, la squadra del Diavolo non va oltre un pareggio arrivato al 95′, con un imprevisto gol del portiere di casa, Brignoli, capace di beffare l’intera difesa rossonera e di infilare di testa Donnarumma. Finisce 2-2, come in un incubo che, parlando di squadre campane, richiama alla mente un altro clamoroso tonfo milanista, quello casalingo contro la Cavese arrivato in Serie B nella stagione 1982-83. Due vere e proprie ‘coree’. Nella prima, però, i rossoneri si trovavano in Serie B con un gioco, quello di Castagner, da Serie A, mentre in questa occasione invece la squadra milanista si trova in Serie A con un gioco, quello di Montella prima e quello scaturito dalle scelte di Gattuso poi, da Serie B.
Sono stati infatti i giocatori cui ha dato fiducia il nuovo tecnico rossonero a tradire le attese e a impacchettare il pari degli increduli giallorossi di casa: colpa dell’ingresso di Zapata, entrato al posto di uno spumeggiante Suso, che ha abbassato ulteriormente il baricentro di una formazione cinta d’assedio (!!!) da un Benevento in formato Real Madrid, colpa della permanenza in campo di Kalinic, che ha sì realizzato una rete in perfetta solitudine, ma che ha anche commesso un fallo veniale nel finale che ha riconsegnato la palla ai padroni di casa, poi scesi verso la porta milanista, e colpa di un altro subentrato, Abate, incapace di contenere l’attaccante avversario nell’azione successiva e autore del fallo sanguinoso in zona pericolosa da cui è scaturito il gol del pareggio. Si tace poi dell’espulsione di Romagnoli, che i tifosi più accaniti giudicano ingiusta, ma che nasce comunque da una goffa e ridicola scivolata che un difensore che gioca nel Milan non dovrebbe permettersi di fare.
La mano di Gattuso quindi si è vista, ma in senso negativo, a fronte di scelte già sbagliate anche nella gestione Montella. Il Milan visto a Benevento non è un cantiere, ma una squadra distrutta, un gruppo di macerie senza forma e senza fiducia, fragile fuscello che anche il primo Benevento di passaggio può permettersi di dominare, cogliendo un pareggio che va perfino stretto ai padroni di casa.
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