Stazione Centrale: africano aggredisce due donne, l’incubo continua

La criminalità straniera ancora una volta colpisce nel cuore Milano. Non c’è scappato il morto, come nel caso del medico campano sgozzato nei pressi della Stazione Centrale in oscure circostanze, ma la paura è stata tanta per due donne, madre e figlia, rispettivamente di 49 e 20 anni.
Un gambiano molesta madre e figlia
Le due, giovedì pomeriggio, sono state costrette a barricarsi in un bagno della Galleria dei Mosaici della stazione dopo essere state molestate da un africano originario del Gambia che, prima aveva chiesto loro di seguirlo nella toilette maschile e poi, dopo essere stato rifiutato, ha aggredito la giovane, che ha però avuto la capacità di divincolarsi e utilizzare lo spray urticante che aveva nella borsa. Quando l’aggressore si è allontanato a causa dell’arrivo di altre persone, le due donne sono corse nell’atrio della stazione urlando e attirando così l’attenzione. Il gambiano, di 28 anni, è stato poi fermato dalla polizia ferroviaria, ed è risultato irregolare e con precedenti. Le cose però non si sono fermate qui perché poco dopo un’altra donna si è presentata negli uffici della Polfer denunciando di essere stata molestata in modo analogo.
Poca polizia per una zona troppo vasta
La criminalità, in particolare quella commessa dagli stranieri, è una delle costanti della zona circostante (ma anche interna) alla Stazione Centrale. Famigerato è ormai il gruppo di giovani zingare che si aggira, normalmente con almeno una di loro incinta, per poter derubare e truffare incauti passeggeri di treni e metropolitana. Sabato 19 dicembre inoltre, un uomo di 72 anni è stato aggredito, spinto a terra e derubato da due criminali, anch’essi stranieri, che qualcuno ha poi, senza conferma, voluto associare ai due assassini del medico campano.
L’unica cosa certa è che il numero di poliziotti presenti in stazione non è assolutamente adeguato e si conta sulle dita di una mano, se si pensa che, allo stesso tempo, devono turnare nel corso della giornata, mantenere una persona in ufficio per raccogliere le denunce, almeno una coppia dentro la stazione lungo i binari, e una nella piazza circostante. Un compito improbo per mantenere l’ordine in una terra di nessuno di una babele di lingue straniere.
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