Stiamo ancora parlando di Burkini?

Il meeting di Comunione e Liberazione regala sempre argomenti di conversazione e spunti di riflessione. Quest’anno non è stato da meno, grazie all’intervento di Roberto Maroni che ci ha regalato cifre e statistiche a supporto di un modello, quello lombardo, che rappresenta l’efficienza in un’Italia ancora in seria difficoltà.
In un articolo di questa mattina di Massimiliano Bordignon leggiamo quindi che “in Italia la disoccupazione giovanile è al 40,3%, in Lombardia al 32,3%” e altri dati simili, ritenendo così di potere essere presi a modello. Facciamo due conti e proviamo a riportare questi dati alla realtà. La Lombardia dichiara più o meno 3 milioni e mezzo di disoccupati. Probabilmente le cifre sono diverse, perché il calcolo è stato fatto sul totale degli abitanti e non solo sui giovani, ma proviamo a fare un esercizio facile. Tre milioni e mezzo di disoccupati significa che l’intera Milano e l’intera Roma sono abitate solo ed esclusivamente da persone senza un lavoro, per intenderci. A queste dobbiamo aggiungere persone che un lavoro ce l’hanno – ai fini statistici – ma non è sufficiente per arrivare dignitosamente a fine mese, persone che hanno un lavoro ma non riescono ad avere quanto gli spetta grazie ai soliti furbi che si scordano di pagare le fatture (Pubblica Amministrazione in testa) – pensiamo a free lance ed imprenditori – ed altre situazioni simili. Potremmo probabilmente aggiungere gli abitanti di Como e Varese, tutto sommato.
E questo è un dato positivo, secondo politici e stampa. Non solo, questo è un dato di cui tutto sommato non vale la pena parlare, se non per farsi propaganda. La maggior parte di noi sta disquisendo in questi giorni di un argomento importantissimo: il burkini.
Se tornassimo con la memoria alla nostra infanzia, ci ricorderemmo probabilmente tutti che quando ci capitava di sbucciarci un ginocchio la prima cosa che gli adulti facevano era spostare la nostra attenzione dalla ‘bua’ a qualcosa di più divertente o interessante. Noi ci cascavamo e ci dimenticavamo del ginocchio; che non guariva per questo, ma diventava un non problema.
Questo è esattamente quello che fanno politici e stampa, in un connubio tanto triste quanto pericoloso. Spostano la nostra attenzione su temi tutto sommato inutili e irrilevanti per indurci a non pensare. Milano, la Lombardia, l’Italia, vivono ancora un momento economicamente molto complesso. I dati sono preoccupanti, le aziende continuano a chiudere, gli imprenditori a fallire, ogni mattina c’è più gente in Equitalia che dal panettiere; ma noi di cosa discutiamo? Del burkini.
Siamo seri, riprendiamoci i cervelli e ricominciamo a ragionare.
Latest posts by Sabrina Antenucci (see all)
- Il coronavirus è in salotto - 10 Aprile 2020
- Nasce Cultura Identità, mensile fuori dagli schemi - 2 Febbraio 2019
- A che servono questi quattrini?, all’EcoTeatro - 1 Febbraio 2019
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento