Strage in tribunale, ai funerali di Stato anche il Presidente Mattarella

Il consiglio dei ministri ha deciso lo svolgimento dei funerali di Stato per le vittime della sparatoria avvenuta il 9 aprile scorso al tribunale di Milano. Alla cerimonia funebre, che sarà celebrata domani 15 aprile alle 16 in Duomo dall’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ci saranno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello della Camera, Pietro Grasso.
Nelll’Istituto di medicina legale si sono conclusi gli esami autoptici e sbrigate le pratiche per restituire ai familiari i corpi del giudice Fernando Ciampi, dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani e dell’imprenditore Giorgio Erba. La moglie di quest’ultimo, però, deciso che i funerali del marito si terranno a Monza in forma privata.
Nel frattempo magistrati, avvocati, semplici cittadini si sono stretti attorno al dolore delle famiglie e per tutto il pomeriggio hanno sfilato e sono rimasti a fianco delle due bare per rendere omaggio al giudice Fernando Ciampi e all’avvocato Lorenzo Claris Appiani, due delle vittime della strage di giovedì scorso al Palazzo di Giustizia di Milano, «una ferita», come hanno detto in molti, che la città «non potrà mai dimenticare».
E per far sentire la presenza dello Stato ed esprimere cordoglio ai familiari anche il premier Matteo Renzi ha voluto essere alla Camera ardente allestita all’interno del Tribunale. Domani l’ultimo saluto con i funerali di Stato, cui sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le esequie solenni di Appiani e Ciampi saranno celebrate nel Duomo di Milano alle 16 dall’arcivescovo Angelo Scola e anche il Palazzo di Giustizia si fermerà con le udienze che si concluderanno prima per consentire a tutti di partecipare.
Per Giorgio Erba, invece, terza vittima dell’imputato-killer Claudio Giardiello, i funerali, come suddetto, si terranno domani mattina in forma privata, come deciso dalla sua famiglia, nel Duomo di Monza e, da quanto si è saputo, vi parteciperanno anche il presidente della Corte d’Appello Giovanni Canzio, il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati e il presidente dell’Ordine degli avvocati milanesi Remo Danovi.
A loro tre, come agli altri vertici degli uffici giudiziari milanesi, tra cui il presidente facente funzione del Tribunale Roberto Bichi, Renzi ha assicurato il massimo impegno e provvedimenti al più presto per garantire la sicurezza in tutti i tribunali. Inoltre, da quanto è stato riferito, il presidente del Consiglio ha spiegato di aver dato carta bianca al ministro Orlando in vista della riunione di giovedì con i procuratori generali sulla sicurezza. Una riunione a cui anche la Procura Generale milanese arriverà con le sue proposte: tra queste, da quanto si è saputo, l’ipotesi di un controllo degli ingressi con badge e metal detector più ‘rapidi’ anche per dipendenti e ‘toghè e un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine dentro il Palazzo.
Nel primo pomeriggio, mentre venivano tolti i sigilli, in vista della riapertura, dall’aula della seconda sezione penale dove Giardiello ha sparato quattro degli otto colpi esplosi nel Tribunale, la camera ardente è stata allestita nell’atrio al terzo piano. Resterà aperta anche domani, fino al primo pomeriggio. Sulle bare del giovane legale e dell’anziano giudice le loro toghe, le fotografie e attorno corone di fiori e i ‘picchettì di magistrati e avvocati per rendere loro onore.
Uccisi – queste le parole più ricorrenti – «mentre facevano il loro dovere, Appiani di testimone e Ciampi di giudice».
Ad Alberta Brambilla Pisoni, madre di Lorenzo, anche lei avvocato, al papà Aldo e alla sorella Francesca, magistrato, sono arrivati gli abbracci, le carezze e le parole d’affetto del premier Renzi, che si è intrattenuto a lungo anche con la moglie e il figlio del giudice Ciampi. Poco prima aveva incontrato i due carabinieri che hanno arrestato Giardiello: un modo per dire loro «grazie», ha spiegato il premier, a nome di tutti gli italiani. E poi si è fermato in silenzio davanti alle bare assieme al ministro Maurizio Martina e al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. Per i parenti delle vittime c’è stato anche l’abbraccio simbolico di tutta la città, rappresentato dalla presenza del sindaco Giuliano Pisapia che ha anche indetto il lutto cittadino per domani. Oltre alla vicinanza e alle lacrime dei colleghi delle due vittime. Tra gli altri, hanno voluto portare un saluto anche il procuratore di Torino Armando Spataro, per anni magistrato a Milano, e l’ex presidente del Tribunale, ora in pensione, Livia Pomodoro.
FINE DISPACCIO
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