Tamburi nella notte, al Filodrammatici

Al Teatro Filodrammatici di Milano, dal 5 al 15 ottobre, in prima nazionale, Tamburi nella notte, di Bertolt Brecht.
Versione scenica di Emanuele Aldrovandi, regia Francesco Frongia. Con Luigi Aquilino, Edoardo Barbone, Denise Brambillasca, Gaia Carmagnani, Eugenio Fea, Ilaria Longo, Simone Previdi, Alessandro Savarese, Valentina Sichetti, Irene Urciuoli, Daniele Vagnozzi.
Tamburi nella notte è la seconda opera teatrale di Brecht ma la prima a essere messa in scena negli anni difficili del primo dopoguerra. Inizialmente il testo, che nel 1922 ottiene il Premio Kleist, il maggior riconoscimento letterario della Repubblica di Weimar, viene definito dramma dallo stesso Brecht. Tuttavia, nella successiva revisione diventerà commedia. L’azione si svolge in una notte del novembre 1918 mentre a Berlino si prepara la rivolta spartachista. È una commedia ambigua in cui la ribellione contro le convenzioni dipinge una vicenda che spezza ogni possibile idealizzazione romantica dei fatti.
I coniugi Balicke vogliono imporre alla figlia il matrimonio con un giovane arricchitosi con le speculazioni post belliche. Anna, la figlia, aspetta ancora il suo ex, un soldato ormai dato per morto, ma il matrimonio con il nuovo fidanzato non si può più rinviare a causa dello stato della ragazza. Si tratta del tipico matrimonio d’interesse borghese a cui è difficile ribellarsi. Quando inaspettatamente riapparirà Andrea, il perduto amore, Anna andrà in crisi e mentre nella città il rullo di tamburi incita alla rivolta, una nuova forza e consapevolezza si farà strada nei due giovani ex fidanzati. La rivolta privata dovrà confrontarsi con le proteste che agitano la città mentre una luna rossa osserva i loro turbamenti giovanili.
Due ragazzi si amano. Lui parte per la guerra. Lei resta ad aspettarlo, sperando che torni. La guerra finisce e lui non torna. Lo danno per morto. Lei lo ama ancora, ma spinta dalle pressioni della famiglia, accetta di sposare un altro. Proprio in quel momento lui riappare, generando conflitti, esteriori e interiori, difficili da ricomporre.
Il plot di Tamburi nella notte è una storia d’amore che può essere universale, nella sua semplicità, ma ciò che rende particolare questo testo giovanile di Brecht è che in un contesto del genere – la Germania del 1919 che, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, affronta la rivolta Spartachista guidata da Rosa Luxemburg – il protagonista finisca per scegliere l’amore e voltare le spalle agli ideali rivoluzionari. Questa scelta stupisce molto, anche in relazione alle opere successive di Brecht, ma rende il testo estremamente interessante soprattutto per noi, che viviamo in un’epoca di grande disimpegno, in cui non solo gli obbiettivi privati vengono quasi sempre messi davanti agli obbiettivi collettivi, ma sembra addirittura che stia andando a sparire una dimensione collettiva in cui sarebbe possibile anche solo immaginare il contrario.
Senza dare giudizi, questo testo ci pone delle domande a cui è difficile rispondere, sul rapporto fra sfera pubblica e sfera privata, sul valore che diamo ai nostri ideali e a i nostri sentimenti, sul ruolo dell’individuo nella società e in un certo senso sulle conseguenze storiche delle scelte dei singoli.
Latest posts by Marco Fioravanti (see all)
- Festival di Sanremo, The day after - 12 Febbraio 2023
- 73′ Festival di Sanremo, tiriamo le somme? - 11 Febbraio 2023
- Cocciante canta Cocciante - 27 Giugno 2022
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento