The Knick. Altro sangue in arrivo

Il finale della seconda stagione di The Knick, serie TV che narra le vicende del Knickerbocker Hospital di New York agli inizi del 900, aveva lasciato ben poche speranze per gli amanti di questa serie tanto cruda quanto coinvolgente. Stando però alle dichiarazioni del maestro Steven Soderbergh, regista e co-produttore della serie insieme alla star Clive Owen, e ad alcune indiscrezioni provenienti da oltre oceano, pare proprio che ci sarà un seguito.
Ma cos’ha di tanto speciale questa serie prodotta di Anonymous Content e trasmessa per la prima volta in America nell’agosto 2014 ed in Italia (Sky Atlantic) solo quattro mesi dopo?
Se non la avete ancora fatto, guardatevi l’episodio pilota. Se potrete sopravvivere a quello che accade nel primi dieci agghiaccianti minuti della puntata, è molto probabile che vi attaccherete allo schermo della vostra TV per non staccarvi più.
Riuscirci non sarà affatto facile, comunque. Di serie TV dedicate al mondo della medicina ne abbiamo viste tante e con vari livelli di dettaglio medico, ma non dimentichiamoci che questa è ambientata all’inizio del secolo scorso, quando un chirurgo somigliava più ad un macellaio e non esistevano gli strumenti o le tecniche che si svilupparono nei decenni successivi. Insomma, i momenti pulp non mancano di certo.
Protagonista di The Knick è un meraviglioso Clive Owens, perfetto nei panni del dottor John Thackery. Un uomo geniale, un medico eccellente e un cocainomane irrecuperabile. Si, perché i chirurghi del tempo pare proprio che si iniettassero in vena questo “medicamento” in forma liquida per aumentare concentrazione e fermezza della mano.
La vita del Knickerbocker, ospedale in serie difficoltà economiche, cambia totalmente con l’arrivo del talentuosissimo Dottor Edwards (André Holland), un afroamericano dal curriculum eccellente che si troverà a combattere contro i pregiudizi raziali in una società che ancora non aveva iniziato un processo di apertura nei confronti delle persone di colore.
Come in ogni serie esiste un momento preciso in cui la storia decolla e, a mio parere, è l’episodio sei della prima stagione, quando il Dottor Thackery, sotto il totale effetto delle droghe e dell’alcol, chiama a casa il suo fido aiutante Bertie per farlo partecipare a degli studi sull’anatomia femminile insieme a due prostitute asiatiche. Quel momento, all’apparenza goliardico e dissennato, poterà i due a definire una procedura di taglio cesareo in grado di salvare la vita ad innumerevoli madri e figli.
Nello stesso episodio il dottor Edwards inventerà una macchina per aspirare automaticamente il sangue durante un’operazione chirurgica partendo da un aspirapolvere e, grazie alla sua intuizione, verrà finalmente accettato come medico dal resto dell’equipe.
The Knick è una serie realizzata in maniera impeccabile, che ci offe uno sguardo intimo su quali fossero le condizioni sanitarie all’inizio del secolo scorso (grazie a Dio non le abbiamo vissute in prima persona). Quello che è certo è che la sua più grande virtù finisce per essere anche la sua più grande limitazione, perché vedere corpi squartati, pozze di sangue e mani che lavorano all’interno di corpi inanimati non è certo una cosa che piace a tutti.
Io sono riuscito a superare lo shock iniziale e a godermi gli intrecci delle vite di questi uomini, i loro amori, le loro debolezze e la drammaticità’ di una storia che ti stringe lo stomaco fino a farti mancare l’aria. Speriamo che la terza stagione, se ci sarà, non cambi di una virgola.
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