This is us. A cuor leggero verso il finale di stagione

Per alcuni è un capolavoro come non se ne vedevano da anni, per altri gioca troppo con i sentimenti delle persone. Quel che è certo è che This is us è un successo mondiale. L’appuntamento con i Golden Globe è solamente rimandato.
In questo periodo di transizione così pieno da inizi, re-inizi e finali di stagione, uno degli eventi più toccanti che ci prepariamo a vivere è senza dubbio l’ultimo episodio di This is us, il prossimo 15 marzo. Stiamo parlando di una delle serie che più hanno stupito pubblico e critica negli ultimi anni, capace di concorrere per un Golden Globe a soli tre mesi dal suo debutto (settembre 2016).
Una delle caratteristiche principali di This is us è che la storia narrata si svolge in due periodi temporali distinti. Il principale vede protagonisti tre fratelli, due gemelli dizigoti (non simili) ed uno adottivo, e delle loro vite, mentre il secondario racconta, a mo’ di flashback, la vita dei loro giovani genitori da poco prima del parto fino a tempi più recenti. E non ci si accorge immediatamente del parallelo, durante l’episodio pilota. Saranno necessarie alcune scene per capire di che cosa si tratta. Quello che è certo è che alla fine del primo episodio tutto apparirà più chiaro e, probabilmente, vi sarete già innamorati della serie e dei suoi personaggi.
Tutto ha inizio nel giorno del trentaseiesimo compleanno di Kevin (Justin Hartley), Kate (Chrissy Metz) e Randall (Sterling K. Brown). Il primo è un noto attore televisivo che sta vivendo una specie di crisi d’identità, la seconda – sorella gemella di Kevin – è una donna con un problema di obesità piuttosto grave che dedica la propria vita ad accudire il fratellino. Il terzo, di colore, è un uomo d’affari di successo con una splendida famiglia ed un rapporto un poco complesso con la sua famiglia adottiva. E forse è proprio a causa di quel rapporto che decide di mettersi alla ricerca del padre naturale.
Mentre conosciamo questi tre protagonisti, la storia ci consente di incontrare anche i loro genitori Jack (Milo Ventimiglia) e Rebecca (Mandy Moore), che nel 1980 si erano ritrovati dall’essere una bella coppia di sposini novelli ad aspettare ben tre gemelli! Purtroppo, a causa di complicazioni durante il parto, ne persero uno ed è proprio per questo motivo che decisero di adottare un terzo bambino nato in quello stesso giorno e abbandonato dal padre che non se ne poteva prendere cura. Randall, appunto.
This is us è una serie scritta con gusto e classe. L’episodio pilota, con il suo twist finale, conquista anche il più scettico degli spettatori e la doppia trama permette intrecci e sviluppi sempre sorprendenti (caratteristica, questa, che gli autori non si sono lasciati sfuggire). E’ sicuramente vero che l’ossatura della storia è fatta di crisi esistenziali e buoni sentimenti, però è altrettanto vero che i momenti in cui viene da dire “così è troppo” sono davvero pochissimi. This is us è una serie che insiste molto sulle emozioni e che ci offre parecchi spunti per guardarci dentro l’anima, ma questo non significa che voglia sfruttare il nostro intimo al solo scopo farci rimanere attaccati allo schermo. Facciamocene una ragione.
Nelle ultime puntate, poi, le vicende hanno preso una piega decisamente più divertente e leggera. Con un Kevin snob e divertente ed una Kate che prende sempre più coscienza della sua identità, con o senza i chili in più. Personalmente, trovo molto bella la relazione tra Randall ed il padre naturale William, interpretato da Ron Cephas Jones. Insieme a Ventimiglia (di chiare origini italiane) l’attore più sorprendente di tutto questo ottimo cast.
Randall e William sono capaci di imbastire scene commoventi ed alternarle ad altre decisamente esilaranti, come durante il loro viaggio in macchina a Memphis, dove i due chiacchierano molto ed il figlio scopre tante cose nuove sulla vita del padre.
This is us è una serie originale e sorprendente, un qualcosa che – di questi tempi – è davvero un evento miracoloso che vale la pena celebrare. Senza rispolverare vecchi concetti, ispirarsi a libri o fumetti o dedicare risorse ad effetti speciali prodigiosi, NBC ha saputo creare una serie lunga (ben 18 episodi da 42 minuti ciascuno) e che non annoia mai. Uno show capace di strapparci qualche lacrima e più di un sorriso.
Peccato solo che la prima stagione stia già volgendo al termine.
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