Traslocando, Loredana Bertè si racconta

É uscita la biografia, per Rizzoli, di uno dei personaggi più discussi della musica leggera italiana, Loredana Bertè. Il titolo richiama uno dei suo brani di maggior successo, “Traslocando”, scritto da Ivano Fossati nel 1982, il periodo di “Non sono una signora”, anni in cui bella e brava come lei non c’era nussuno. Nel libro racconta: “Sono cresciuta con la regola del niente. Niente giocattoli. Niente bambole. Niente regali. Niente ricorrenze. Niente di niente.” È così che può iniziare una vita, in fuga da una stanza senza quadri alle pareti, da una casa senza dolcezza, senza amore, senza infanzia, senza una madre, senza un padre.
E allora la voglia di libertà diventa più forte di tutto, più forte del ricatto e di qualsiasi convenzione. Così cominciano le bravate di chi è costretto a rompere le regole con l’esagerazione, gli anni del terzetto Loredana, Mimì (la sorella Mia Martini) e Renato (Zero) in perenne scorribanda per Roma, in fuga dagli alberghi, calandosi dalla finestra con le lenzuola annodate perché i soldi per pagare il conto non c’erano. Finché arriveranno, inaspettati, i primi successi, “Sei bellissima”, “E la luna bussò”, “Il Mare d’Inverno”, gli incontri straordinari, l’America di Andy Warhol e ritorno. I grandi amori, Panatta, Mario Lavezzi e poi Borg, un amore totalizzante e devastante, un altro sogno infranto. Sempre in guerra, sempre in cerca di altri voli. Il palco più difficile è quello di Sanremo, nel 1997, quando Loredana salirà per cantare Luna, per urlare all’Italia dei canone-paganti la rabbia e il dolore per la morte di Mimì, la sorella maggiore che aveva cercato di proteggerla dall’inferno dell’infanzia e che nessuno era stato in grado di proteggere dalla vita. Sono gli anni del buio, della solitudine che fa più paura, del dolore che spezza il fiato.
Se la vita non ha fatto sconti a Loredana, lei non fa sconti in questo racconto, in cui restituisce tutta la brutalità e l’esuberanza della sua vita in perenne ribellione, sempre in bilico tra la tragedia e la farsa. Spesso il personaggio “Loredana” ha avuto il sopravvento sull’artista “Loredana”, sempre attenta alle novità e agli autori che potevano regalarle dei capolavori, da Pino Daniele a Mango, da Ruggeri a Bennato, diventanto con il tempo anch’essa autrice dei propri brani. Loredana, “una per cui la guerra non è mai finita”.
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